Collegio elettorale di Reggio nell'Emilia (Regno di Sardegna)

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Reggio nell'Emilia
collegio elettorale
Il generale Enrico Cialdini, eletto nel collegio
 
StatoBandiera del Regno di Sardegna Regno di Sardegna
CapoluogoReggio Emilia
Elezioni perCamera dei deputati
ElettiDeputati
Tipologiauninominale
Sostituito daCollegio elettorale di Reggio nell'Emilia (Regno d'Italia)

Il collegio elettorale di Reggio Emilia è stato un collegio elettorale uninominale del Regno di Sardegna, uno degli otto collegi dell'allora provincia di Reggio Emilia. È stato istituito, assieme agli altri collegi elettorali dell'Emilia, con decreto del Governatore per le provincie dell'Emilia, Luigi Carlo Farini, il 20 gennaio 1860[1].

Comprendeva oltre alla città di Reggio, le frazioni di San Prospero di Strinati, Mancassale, Prato Fontana, Sesso, Cella, Cavezzoli, Roncocesi, Cadè e Gaida appartenenti al mandamento di Reggio extra muros[1].

Dati elettorali[modifica | modifica wikitesto]

Nel collegio si svolsero votazioni solo per la settima legislatura. In seguito il territorio divenne parte dell'omonimo collegio del Regno d'Italia[2].

VII legislatura[modifica | modifica wikitesto]

Le votazioni si svolsero in 387 collegi uninominali a doppio turno. Come previsto dalla legge elettorale del 20 novembre 1859, era eletto al primo turno il candidato che «riunisce in suo favore più del terzo dei voti del total numero dei membri componenti il collegio e più della metà dei suffragi dati dai votanti presenti all'adunanza» (art. 91). Se nessun candidato era eletto, al ballottaggio tra i due candidati con più voti era eletto chi otteneva il maggior numero di voti (art. 92) o, in caso di ugual numero di voti, il maggiore d'età (art. 93).

Elezioni generali
PartitoCandidatoRisultati
25 marzo 1860
Voti%
Enrico Cialdini35784,20
Giovanni Grillenzoni6715,80
Iscritti667100,00
↳ Votanti (% su iscritti)44967,32
 ↳ Voti validi (% su votanti)42494,43
 ↳ Voti non validi (% su votanti)255,57
↳ Astenuti (% su iscritti)21832,68

Il generale Cialdini il 6 ottobre 1860 fu promosso al grado di generale d'armata e di conseguenza decadde dalla carica di deputato. Il collegio non fu riconvocato[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]