Claudio Castelucho

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Autoritratto (ca. 1907)

Claudio Castelucho y Diana (Barcellona, 5 luglio 1870Parigi, 31 ottobre 1927) è stato un pittore spagnolo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il padre di Claudio Castelucho era Antoni Castelucho Vendrell, ed era uno scenografo. Claudio ricevette da lui le prime lezioni, e collaborò anche a diversi trattati artistici di teoria della prospettiva. Tenne le sue mostre quando era poco più che adolescente.[1] Nel 1892, dopo alcuni brevi studi presso la Escuela de Bellas Artes de Barcelona, si trasferì a Parigi con la famiglia.

Durante i suoi primi anni lì, Castelucho lavorò come decoratore insieme al padre e al fratello minore, e iniziò a dipingere paesaggi nel suo tempo libero. Con quelle opere debuttò in Francia al Salon del 1897.[2] Quando si accorse che i suoi dipinti più apprezzati erano quelli contestuali alla Spagna, egli decise di trattare focalizzarsi principalmente su immagini dedicate alla sua terra natia.[2]

Castelucho fu professore all'Académie Colarossi e, nel 1905, divenne uno dei primi gruppi di professori all'Académie de la Grande Chaumière, fondata da Alice Dannenberg e Martha Stettler.[2] Egli divenne un rinomato docente fra gli artisti stranieri che studiavano a Parigi. Fra coloro che presero parte alle sue lezioni vi furono l'australiana Kathleen O'Connor,[3] il canadese Edwin Holgate,[4] e la statunitense Alice Pike Barney.[5]

Nel 1913, Castelucho tenne una grande mostra alla Galerie Moos, sede dell'arte modernista a Ginevra, dove presentò alcuni dei suoi dipinti spagnoli provenienti da una breve visita in Spagna avvenuta nel 1910. Fatta eccezione per un altro breve viaggio a casa all'inizio della prima guerra mondiale, egli trascorse il tempo della sua vita a Parigi, e continuò a partecipare regolarmente al Salon.[2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (CA) Antònia Montmany, Teresa Coso, Repertori de catàlegs d'exposicions col·lectives d'art a Catalunya (fins a l'any 1938), in Memòries de la Secció Històrico-Arqueològica Institut d'Estudis Catalans (volume 59), 2002.
  2. ^ a b c d (EN) Carlos González, Montse Martí, Spanish Painters in París (1850-1900), Sammer, 1989, "Claudio Castelucho".
  3. ^ (EN) Kathleen O'Connor of Paris, su google.it. URL consultato il 4 gennaio 2021.
  4. ^ (EN) Evelyn Walters, The Beaver Hall Group and Its Legacy, Dundurn, 2017, p. 38.
  5. ^ (ES) El artista, mito y realidad - Reflexiones sobre el gusto V, Carretero, Rebeca, Castán, Alberto, Concha Lomba, 2021, p. 358.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (CA) Ester Barón Borràs, Claudi Castelucho i Diana (1870-1927): un pintor del color, un artista per redescobrir, Reial Acadèmia Catalana de Belles Arts de Sant Jordi, 2002, pp. 119–153.

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