Charles Comiskey

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Charles Comiskey
Comiskey nel 1910.
Nazionalità Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Baseball
Ruolo Prima base, manager, proprietario
Termine carriera 1894


Hall of fame National Baseball Hall of Fame (1939)
Record
Batte sinistro
Tira destro
Debutto in MLB 2 maggio 1882 con i St. Louis Brown Stockings
Media battuta (AVG) .264
Valide (HR) 1530
Carriera
Squadre di club
1882-1889 St. Louis Brown Stockings/Browns
1890Chicago Pirates
1891 St. Louis Browns
1892-1894Cincinnati Reds
Carriera da allenatore
1883-1889,
1891
St. Louis Browns
1890Chicago Pirates
1892-1894Cincinnati Reds
Palmarès
Trofeo Vittorie
World Series 2

Per maggiori dettagli vedi qui

Statistiche aggiornate al 23 ottobre 2015

Charles Albert Comiskey (Chicago, 15 agosto 1859Eagle River, 26 ottobre 1931) è stato un giocatore di baseball, allenatore di baseball e dirigente sportivo statunitense nella Major League Baseball (MLB). È stato introdotto nella National Baseball Hall of Fame come dirigente nel 1939.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Soprannominato "Commy" o "The Old Roman", Comiskey fu un personaggio chiave per la nascita dell'American League e fu il proprietario e fondatore dei Chicago White Sox.[1] Comiskey Park, lo storico stadio dei White Sox, è stato costruito durante la sua dirigenza e a lui dedicato. La reputazione di Comiskey fu permanentemente macchiata del coinvolgimento della sua squadra nel "Black Sox Scandal", una cospirazione per "vendere" le World Series del 1919 contro i Cincinnati Reds, con alcuni che imputarono il suo cattivo trattamento dei giocatori dei White Sox come una delle cause che diedero il via alla vicenda. Comiskey era diventato molto impopolare tra i suoi giocatori, a causa dei bassi stipendi e di scelte come fare pagare agli stessi la lavanderia per le proprie uniformi. Nel 1920, quando lo scandalo venne alla luce, sospese i giocatori coinvolti anche se inizialmente li difese, pagando loro le costose spese legali. Alla fine, Comiskey supportò la decisione del Commissioner Kenesaw Mountain Landis di bandire i giocatori implicati dei White Sox dal mondo del baseball, pur sapendo che ciò avrebbe definitivamente compromesso il nucleo dei giocatori della sua squadra. Questa sarebbe tornata competitiva solo quindici anni dopo, cinque dopo la sua scomparsa.[2]

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Chicago White Sox: 1906, 1917 (come proprietario)

Note[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN63590835 · ISNI (EN0000 0000 4179 6587 · LCCN (ENno95020151 · WorldCat Identities (ENlccn-no95020151