Cassio Mastini

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Cassio Mastini
NascitaSpoleto, 15 gennaio 1914
MorteCogul, 26 dicembre 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Reparto1º Reggimento fanteria, 4ª Divisione fanteria "Littorio"
Anni di servizio1934-1938
GradoSergente maggiore
GuerreGuerra di Spagna
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Cassio Mastini (Spoleto, 15 gennaio 1914Cogul, 26 dicembre 1938) è stato un militare italiano, decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra di Spagna.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Spoleto, provincia di Perugia, nel 1914, figlio di Augusto e Letizia Amici.[2] Dopo aver lavorato per qualche tempo come idraulico, dal settembre 1934 prestò servizio militare nel Regio Esercito, assegnato al 30º Reggimento fanteria "Pisa".[1] Venne progressivamente promosso caporale, caporal maggiore e sergente, e nel novembre 1935 fu trasferito al 14º Reggimento fanteria "Pinerolo".[1] Inviato come volontario per combattere nella guerra di Spagna, sbarcò a Cadice il 10 febbraio 1937 e fu assegnato al plotone arditi del 1º Reggimento fanteria della 4ª Divisione fanteria "Littorio", nel quale ottenne la promozione a sergente maggiore dal 1º luglio 1938.[1] Cadde in combattimento a Cogul il 26 dicembre 1938, e per onorarne il coraggio venne insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria con Regio Decreto del 18 settembre 1939.[1]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo squadra del plotone arditi del battaglione, in 25 mesi di lotta, diede sempre ed ovunque il contributo del suo eccezionale valore. Sul fronte catalano, nei giorni più duri della lotta, si distinse in violenti corpo a corpo riuscendo a catturare e a disperdere i difensori di forti posizioni. Prescelto per un audacissimo colpo di mano, da effettuarsi di nottetempo vi si recava con un pugno di ardimentosi, occupando il ponte di Cogul e tagliando la strada al nemico. Attaccato da forze di gran lunga superiori, strenuamente difendeva la posizione conquistata. Mentre in piedi, a colpi di bombe a mano, respingeva gli ultimi rabbiosi attacchi del nemico, una raffica lo colpiva al capo, fulminandolo. Cogul, 26 dicembre 1938 .[3]»
— Regio Decreto del 18 settembre 1939.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Adelchi Albanese, Nella bufera spagnola con le Camicie Nere della "Divisione d'assalto Littorio", Firenze, Bandettini, 1940.
  • Sandro Attanasio, Gli italiani e la guerra di Spagna, Milano, Ugo Mursia Editore, 1974.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 344.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Cassio, Mastini [collegamento interrotto], su Combattenti Liberazione. URL consultato l'11 gennaio 2022.
  • Cassio, Mastini, su MOVM. URL consultato l'11 gennaio 2022.