Carol Dunlop

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Tomba di Julio Cortázar e Carol Dunlop al cimitero di Montparnasse

Carol Dunlop (Quincy, 2 aprile 1946Parigi, 2 novembre 1982) è stata una scrittrice, traduttrice, fotografa e attivista canadese. È stata l'ultima compagna dello scrittore argentino Julio Cortázar.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di Daniel Dunlop e Jean Ayers, nel luglio 1967 Carol Dunlop sposò lo scrittore e poeta canadese François Hébert, dal quale ebbe un figlio, Stéphane (nato nel 1968). La coppia si trasferì ad Aix-en-Provence, in Francia, nel 1967, muovendosi successivamente, nel 1972, a Montréal, nel Québec.

Nel 1976 si separò da François Hébert, andando poi a vivere sempre a Montréal con il poeta Michel Beaulieu. Durante il Rencontre québécoise internationale, Hébert e Jean-Guy Pilon invitarono Julio Cortázar a tenere un discorso: fu in quell'occasione che i due si incontrarono per la prima volta, con Carol Dunlop che lo raggiunse a Parigi qualche tempo dopo. In seguito a un incontro casuale nel Marais, i due decisero di andare a vivere insieme. Si sposarono a Parigi, stabilendosi dunque in rue Martel nell'appartamento dove già abitava lo scrittore.[1]

Carol Dunlop partecipò, con o senza Cortázar, a numerose manifestazioni a favore della resistenza all'oppressione politica e e liberticida soprattutto in Nicaragua, Polonia e Cile, realizzando numerosi reportage fotografici.

Il 2 novembre 1982, dopo un sorprendente[2] viaggio on the road a bordo di un furgone Volkswagen rosso in compagnia di Cortázar lungo l'autostrada tra Parigi e Marsiglia — un road trip che diede origine a Les autonautes de la cosmoroute, ou un voyage intemporel Paris-Marseille, un diario di viaggio illustrato —, Carol Dunlop morì a Parigi a seguito di una forma di leucemia. È sepolta nel cimitero di Montparnasse, dove le spoglie di Cortázar la raggiunsero nel 1984.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Opere pubblicate[modifica | modifica wikitesto]

Traduzioni in italiano[modifica | modifica wikitesto]

  • Julio Cortázar e Carol Dunlop, Gli autonauti della cosmostrada, ovvero un viaggio atemporale Parigi-Marsiglia, traduzione di Paola Tomasinelli, Torino, Einaudi, 2012.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Fernando Gaspar, Julio se promène sur le Pont des Arts, su mexiqueculture.pagesperso-orange.fr. URL consultato il 7 agosto 2022.
  2. ^ (EN) David Kirby, Pas de Deux, The New York Times, 20 gennaio 2008. URL consultato il 7 agosto 2022.
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