Carmine Della Sala

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Carmine Della Sala
L'appuntato dei carabinieri Carmine Della Sala
NascitaAtripalda, 7 maggio 1927
MortePontelagoscuro, 11 gennaio 1973
Cause della mortecaduto nell'adempimento del proprio dovere
Luogo di sepolturacimitero di Serravalle di Bibbiena
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataEsercito italiano
ArmaArma dei Carabinieri
GradoAppuntato
Decorazionivedi qui
dati tratti da Messa e Lapide in memoria di Carmine Della Sala[1]
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Carmine Della Sala (Atripalda, 7 maggio 1927Pontelagoscuro, 11 gennaio 1973) è stato un militare italiano, appuntato dei Carabinieri, insignito di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque ad Atripalda (Provincia di Avellino) il 7 maggio 1927,[1] e in giovane età si arruolò nell'Arma dei Carabinieri. La sua prima destinazione fu in Toscana, precisamente la stazione di Serravalle di Bibbiena (Arezzo) dove conobbe la futura moglie Anna.[N 1] Trasferito dapprima a Sasso Pisano,[1] successivamente fu mandato a Pontelagoscuro,[1] frazione della città di Ferrara. L'11 gennaio del 1973,[2] mentre si trovava in servizio con un collega più giovane, i due entrarono nella scuola elementare[2] del paese, posta nelle vicinanze di una banca. Notata una macchina ferma con il motore acceso davanti alla banca, egli mandò il collega più giovane a chiedere rinforzi presso la vicina caserma, e uscito dalla scuola si avviò a piedi verso la banca. Una volta entrato[N 2] fu subito ferito da un colpo di pistola sparato da uno dei rapinatori,[2] e avvinghiatosi ad un altro fu trascinato all'interno della macchina dove fu ucciso.[N 3] Datisi alla fuga gli assassini scaraventarono il suo corpo fuori dall'automobile alcune centinaia di metri più in là. Per il coraggio dimostrato in questo frangente fu decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare[3] alla memoria.[2] La salma fu tumulata nel piccolo cimitero di Serravalle di Bibbiena, paese in cui lui sognava di ritirarsi una volta raggiunta l'età pensionabile.

Per ricordarne la figura gli sono state intitolate le Scuole elementari di Pontelagoscuro, una via di Ferrara ed il relativo Comando Provinciale dei Carabinieri e la caserma dei carabinieri di Arezzo.[3] Gli fu intitolato il 190º Corso Allievi Carabinieri ausiliari di Fossano nel dicembre del 1994.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Nell'intento di sventare una rapina, consapevole del grave rischio cui si esponeva, irrompeva nei locali d'una banca ed affrontava i malviventi senza far uso delle armi per non porre a repentaglio l'incolumità dei cittadini presenti. Benché ferito all'addome dal fuoco di un rapinatore, ingaggiava con questi una violenta colluttazione e penetrava nell'automezzo dei banditi avviatosi per la fuga. Proseguiva l'impari lotta nell'interno della vettura finché, colpito da numerosi proiettili e percosso con i calci del!e pistole, veniva lasciato esanime sulla strada. Luminoso esempio di consapevole sprezzo del pericolo, d'incondizionata dedizione al dovere e di altissime virtù civiche. Pontelagoscuro (Ferrara), 11 gennaio 1973.»
— D.P.R. 29 maggio 1973
Medaglia d'oro al valor civile (alla memoria) - nastrino per uniforme ordinaria
«Appuntato dei Carabinieri, in ordinario servizio di pattuglia,intuito che ,in un Istituto di Credito, era in corso una rapina, non esitava, con eroica determinazione, ad introdursi immediatamente nei locali della Banca per affrontare malviventi, coi quali ingaggiava un violento conflitto a fuoco. Benché ferito in più parti, tentava disperatamente di trattenere uno dei malfattori, ma veniva sopraffatto e trascinato su di una autovettura. Colpito spietatamente con i calci delle pistole e crivellato di colpi, proseguiva, all'interno della macchina, nella impari lotta con i feroci banditi, fino a quando cadeva esanime e veniva, con barbaro cinismo, gettato sulla strada. Fulgido esempio di altissimo senso del dovere e di assoluto sprezzo del pericolo, spinti fino al supremo olocausto. Pontelagoscuro (Ferrara)
— Decreto del Presidente della Repubblica 12 gennaio 1973[4][5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dal matrimonio nacquero tre figli, Roberto, Paolo ed Antonella.
  2. ^ Alla rapina assistette il figlio Roberto, che si trovava in classe, e che poche ore dopo fu informato della tragica morte del padre.
  3. ^ Il suo assassino, Roberto Masetti detto “il fiorentino”, originario di Campi Bisenzio, fu in seguito condannato all'ergastolo.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Messa e Lapide in memoria di Carmine Della Sala, in La Nuova Ferrara, 11 gennaio 2015.
  2. ^ a b c d Goberti 2013, p. 14.
  3. ^ a b Istituto del Nastro Azzurro n.6, novembre-dicembre 2009, p. 40.
  4. ^ Quirinale.it. URL consultato il 15 marzo 2016.
  5. ^ Carabinieri.it. URL consultato il 15 marzo 2016.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Periodici[modifica | modifica wikitesto]

  • Margherita Goberti, Della Sala, il ricordo di un eroe, in La Nuova Ferrara, Ferrara, 13, pp. 14.
  • Cronache dalle Federazioni, in Il Nastro Azzurro, n. 6, Roma, Istituto del Nastro Azzurro, novembre-dicembre 2009, pp. 40.

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