Carlo Pfister

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Carlo Pfister
Il tenente pilota Carlo Pfister
NascitaNew York, 5 aprile 1916
MorteCaltagirone, 19 febbraio 1943
Cause della morteincidente aereo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
SpecialitàAerosiluranti
Reparto278ª Squadriglia del 132º Gruppo Autonomo Aerosiluranti
Anni di servizio1940 - 1943
GradoTenente pilota
ComandantiCarlo Emanuele Buscaglia
Giulio Cesare Graziani
GuerreSeconda guerra mondiale
BattaglieBattaglia di mezzo giugno
Battaglia di mezzo agosto
Operazione Torch
Decorazionivedi qui
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare[1]
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Carlo Pfister (New York, 5 aprile 1916Caltagirone, 19 febbraio 1943) è stato un militare e aviatore italiano. Pilota di grande esperienza della Regia Aeronautica partecipò alla seconda guerra mondiale, venendo decorato più volte per il valore dimostrato in combattimento. Fu insignito di una promozione per merito di guerra, tre Croci di guerra, tre Medaglie d'argento e una Medaglia d'oro al valor militare concessa alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a New York[2] (Stati Uniti d'America) il 5 giugno 1916,[1] erede di una delle famiglie patrizie genovesi.[3] All'entrata in guerra del Regno d'Italia, il 10 giugno 1940, rientrò in Patria per arruolarsi volontario nella Regia Aeronautica.[3] Assegnato inizialmente alla specialità bombardamento, nel 1941 si distinse in missioni notturne in Africa settentrionale italiana, tanto da venire decorato con una Medaglia d'argento al valor militare. Passò in seguito alla specialità degli aerosiluranti.

Tra l'11 e il 13 agosto 1942 prese parte alle operazioni di contrasto all'Operazione Pedestal, un tentativo delle forze alleate di rifornire via mare l'isola di Malta. Durante un'azione di contrasto agli sbarchi anglo-americani in Africa del nord, svoltasi il 12 novembre 1942, prese parte ad un attacco portato da sei aerei Savoia-Marchetti S.79 Sparviero ad un convoglio alleato nella rada di Bougie. Gli altri aerei erano pilotati da Carlo Emanuele Buscaglia, Martino Aichner, Giuseppe Coci, Francesco Bargagna (Nato il 4 aprile 1915 e morto in azione il 23 maggio 1943) e Marino Marini. Gli aerosiluranti furono intercettati da alcuni caccia Supermarine Spitfire del No.249 Squadron della Royal Air Force, che abbatterono l'aereo di Buscaglia.

Un S.M.79 aerosilurante della 278ª Squadriglia in volo

Il 27 novembre il 132º Gruppo si trasferì sull'aeroporto di Decimomannu, da cui il giorno successivo decollarono tre aerosiluranti per una missione di attacco ad un convoglio.[4] Oltre al suo, gli altri due velivoli erano al comando di Giulio Cesare Graziani e Martino Aichner, assieme ad altri tre del 131º Gruppo guidati dal capitano Giulio Marini. Attaccando separatamente da questi ultimi, Graziani mise a segno il siluro e in totale vennero colpiti tre mercantili, uno dei quali esplose mentre gli altri andarono in fiamme affondando in seguito.[4] Il suo aereo venne colpito dal fuoco della contraerea, che causò la fuoriuscita del carrello e perdite di carburante dai serbatoi. Rendendosi conto che egli non avrebbe avuto scampo in caso di attacco della caccia nemica, Graziani decise di scortarlo con Aichner ala contro ala, mantenendo le pericolose ridotte velocità e quota a cui questi era costretto, riuscendo quindi a ricondurlo in salvo fino alla base di partenza. Appena Graziani uscì dal suo aereo egli si precipitò ad abbracciarlo per manifestandogli la sua riconoscenza per non averlo abbandonato.[4]

Il 21 gennaio 1943 fu citato[N 1] all'Ordine del giorno sul Bollettino n.971 del Comando Supremo per l'azione di attacco a un convoglio nemico fortemente scortato. Scomparve insieme a tutto il suo equipaggio il 19 febbraio[5] dello stesso anno, quando il suo aereo, un S.79 appena ritirato dalla SRA di Palermo,[2] precipitò nei pressi di Caltagirone. Decollato con il suo aereo da Trapani, insieme a quello dei colleghi Aichner e Faggioni, per raggiungere Catania, durante il volo effettuato a bassa quota il suo aereo impattò contro le montagne.[2] Con Decreto Luogotenenziale del 22 febbraio 1945 gli fu assegnata la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Intrepido pilota cinque volte decorato al Valor Militare, promosso per merito di guerra, impareggiabile combattente, sempre primo e sempre volontario per le missioni più ardue e rischiose, siluratore capace, entusiasta, calmo ed aggressivo, faceva rifulgere fra l'infuriare delle più violente reazioni nemiche e nelle più critiche condizioni di volo il suo grande valore, la sua eccezionale perizia e la sua incrollabile volontà di vittoria. In un volo di guerra, non vinto dal destino ma dall'insidia del destino, incontrava morte gloriosa in servizio della Patria e delle armi. Cielo del Mediterraneo, 12 settembre 1942-19 febbraio 1943.[5]»
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Ufficiale pilota di grande perizia dimostrava di possedere belle qualità di mente e di cuore. Capo equipaggio di velivolo da bombardamento notturno, in difficile ed avverse condizioni atmosferiche, con slancio ed ardire effettuava importanti missioni belliche. Colpito il proprio velivolo nel corso di un'azione, nonostante la minaccia incombente di incendio a bordo, rientrava felicemente nelle nostre linee dando prova di alta coscienza del proprio dovere e sereno sprezzo del pericolo. Cielo dell'Africa settentrionale, 11 dicembre 1940-25 marzo 1941-XIX
— R.D. 2 dicembre 1941[6][7]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo equipaggio di velivolo silurante, partecipava all'attacco di un importante convoglio nemico scortato da una potente formazione navale. Sfidando la forte reazione contraerea permaneva nel cielo dell'obiettivo fino al limite dell'autonomia, insistendo in ripetuti finti attacchi che costringevano le unità nemiche a manovrare sotto il fuoco di una nostra formazione navale. Contribuiva così al brillante esito dell'azione che si concludeva con l'affondamento di tre unità nemiche ed il danneggiamento di altre quattro. Cielo del Mediterraneo Centrale, 22 marzo 1942-XX
— R.D. 24 luglio 1942[8]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo equipaggio di un velivolo silurante, effettuava tre successivi attacchi contro un convoglio nemico potentemente scortato da unità da guerra. Incurante della violentissima reazione contraerea e dei reiterati attacchi della caccia avversaria, sganciava i siluri a breve distanza dagli obiettivi, contribuendo ad affondare un incrociatore pesante e a danneggiare un altro incrociatore e quattro piroscafi. Cielo del Mediterraneo Centrale, 12-13-14 agosto 1943-XX
Croce di guerra al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Partecipava come capo equipaggio di un velivolo aerosilurante alla luminosa vittoria dell'Ala d'Italia nei giorni 14 e 15 giugno 1942 nel Mediterraneo. Cielo del Mediterraneo, 14-15 giugno 1942-XX
Croce di guerra al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria
Croce di guerra al valore militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Intrepido pilota cinque volte decorato al valor militare, promosso per merito di guerra, sempre primo e sempre volontario per le missioni più ardue e rischiose, siluratore capace, calmo ed aggressivo, faceva rifulgere tra l'infuriare delle più violente reazioni nemiche e nelle più critiche condizioni di volo il suo grande valore, la sua eccezionale perizia e la sua incrollabile volontà di vittoria. In un volo di guerra, non vinto dal nemico ma dall'insidia del destino incontrava morte gloriosa in servizio della Patria in armi. Cielo del Mediterraneo, 12 settembre 1942-19 febbraio 1943

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Insieme a lui furono citati il capitano Franco Melley, e i tenenti Alessandro Setti e Francesco Cossu.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 236.
  2. ^ a b c d Mattioli, Caruana, Postlethwaite 2014, p. 68.
  3. ^ a b Aichner, Evangelisti 1969, p. 108.
  4. ^ a b c Graziani 1982, pp. 136-139.
  5. ^ a b Medaglia d'oro al valor militare di Carlo Pfister, su quirinale.it. URL consultato il 30 aprile 2015.
  6. ^ Bollettino Ufficiale 1941, disp.42.
  7. ^ Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.33 del 10 febbraio 1943.
  8. ^ Bollettino Ufficiale 1942, disp.18, pag.849.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Martino Aichner e Giorgio Evangelisti, Il Gruppo Buscaglia e gli aerosiluranti italiani, Milano, Longanesi & C., 1969.
  • Emilio Brotzu, Michele Caso e Gherardo Cosolo, Bombardieri. Volume 4, Roma, Edizioni Bizzarri, 1972.
  • Chris Dunning, Solo coraggio! La storia completa della Regia Aeronautica dal 1940 al 1943, Parma, Delta Editrice, 2000.
  • Giulio Cesare Graziani, Con bombe e siluri fra le cannonate, Roma, Edizioni Graziani, 1982, ISBN non esistente.
  • Giulio Lazzati, Stormi d'Italia - Storia dell'aviazione militare italiana, Milano, Ugo Mursia Editore, 1975, ISBN 978-88-425-4079-3.
  • (EN) Marco Mattioli, Savoia-Marchetti S.79 Sparviero Torpedo-Bomber Units, Botley, Osprey Publishing Company, 2014, ISBN 1-78200-809-8.
  • Mirko Molteni, L'aviazione italiana 1940-1945 – Azioni belliche e scelte operative, Bologna, Odoya, 2012, ISBN 978-88-6288-144-9.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1977.
Periodici
  • Fabio Bianchi e Antonio Marazziti, Gli aerosiluranti italiani 1940-1945. I reparti, le macchine, le imprese, in Storia Militare Dossier, n. 14, Parma, Ermanno Albertelli Editore, giugno 2014.

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