Carlo Marenco di Moriondo

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Carlo Marenco di Moriondo
NascitaTorino, 12 ottobre 1915
MorteOceano Atlantico, 9 gennaio 1941
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Marina
Anni di servizio1938-1941
GradoSottotenente di vascello
GuerreSeconda guerra mondiale
Decorazionivedi qui
Studi militariRegia Accademia Navale di Livorno
dati tratti da Uomini della Marina 1961-1946[1]
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Carlo Marenco di Moriondo (Torino, 12 ottobre 1915Oceano Atlantico, 9 gennaio 1941) è stato un militare e marinaio italiano, che come sottotenente di vascello della Regia Marina, imbarcato sul sommergibile oceanico Glauco, operò nell'Oceano Atlantico durante la seconda guerra mondiale. Ferito nel corso di un combattimento in superficie contro in piroscafo nemico, continuò a dirigere il tiro del cannone fino a quando una forte ondata lo travolse trascinandolo via tra i flutti. Per il coraggio dimostrato in questo frangente venne decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Torino il 12 ottobre 1915,[2] figlio dell'ammiraglio di squadra Alberto[N 1] e di Eva Rigoletti. Nel 1933 entrò nella Regia Accademia Navale di Livorno, uscendone nel giugno 1938, al termine dei regolari corsi, con la nomina a guardiamarina.[2] Il suo primo imbarco fu sull'incrociatore pesante Trento,[3] passando successivamente sulla nave coloniale Eritrea, di stanza in Mar Rosso, sulla quale conseguì la promozione a sottotenente di vascello nell'ottobre 1939.[2] Trasferito presso una squadriglia di MAS, nel gennaio 1940 si imbarcò sul sommergibile Argo.[2] Alla vigilia dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, passò a operare sul sommergibile oceanico Glauco.[4] Con lo scoppio delle ostilità, avvenuto il 10 giugno, la sua unità operò nel Mediterraneo occidentale ed egli, il 26 dello stesso mese, venne insignito di una Croce di guerra al valor militare per il coraggio dimostrato nell'attacco col cannone al piroscafo inglese Baron Erskine (3.657 tsl).[4]

Il 9 gennaio 1941 il battello impegnò combattimento nelle acque dell'Oceano Atlantico, sostenendo un violento duello d'artiglieria con un piroscafo nemico, armato con armi di calibro superiore. Assunta personalmente la direzione del tiro del cannone da 100/47 Mod. 1931, fu dapprima ferito da alcune schegge e poi travolto da una forte ondata, quando ormai le sue forze erano allo stremo, scomparendo in mare. Alla sua memoria venne decretata la concessione della Medaglia d'oro al valor militare.[5]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Giovane ufficiale imbarcato sin dall'inizio delle ostilità su di un sommergibile, partecipava a numerose azioni di guerra facendo rifulgere in ogni occasione le sue superbe doti di entusiasmo e di ardimento. Nel corso di una missione in Atlantico, durante la quale il suo sommergibile ingaggiava aspro combattimento col cannone contro un piroscafo armato nemico, accortosi che l'armamento del pezzo era in difficoltà a causa della violenza del mare, scendeva di slancio con spontanea decisione, dalla torretta in coperta e, raggiunti i suoi uomini, assumeva la direzione del tiro, partecipando egli stesso al caricamento del pezzo ed alla sua manovra. Investito dall'onda di esplosione di un proiettile scoppiato a poca distanza dal sommergibile e ferito da scheggia, veniva violentemente lanciato contro la torretta. Incurante del suo stato e spinto solo dal suo generoso impulso, riusciva con sforzo sovrumano a rialzarsi e trascinatosi di nuovo presso i suoi uomini, aiutava a caricare il pezzo e ordinava il fuoco. Stremato di forze si abbatteva qualche istante dopo in coperta e, travolto da un'ondata scompariva in mare. Esempio in vita di entusiasmo e di attaccamento al servizio, esempio in morte di eroica virtù. Oceano Atlantico, 9 gennaio 1941
— Regio Decreto 20 novembre 1941.
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Imbarcato su un sommergibile, durante un'azione di attacco col cannone contro un grosso piroscafo armato e scortato, dimostrava slancio e sprezzo del pericolo, contribuendo efficacemente al successo dell'azione. Mediterraneo Occidentale, notte del 26 giugno 1940
— Determinazioni del 16 luglio 1940.
Croce di guerra al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Atlantico, 16 giugno 1940-9 gennaio 1941
— Determinazioni del 6 febbraio 1946.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Erminio Bagnasco, In Guerra sul Mare. Navi e marinai italiani nel secondo conflitto mondiale, Parma, Ermanno Albertelli Editore, 2005, ISBN 88-87372-50-0.
  • Giorgio Giorgierini, Uomini sul fondo. Storia del sommergibilismo italiano dalle origini ad oggi, Milano, A. Mondadori Editore, 2002, ISBN 978-88-04-50537-2.
  • (EN) Gordon E. Hogg e Steve Wiper, Encyclopedia of World War II, Tucson, Classic Warship Publishing, 2004, ISBN 0-9710687-9-8.
  • Arrigo Petacco, Le battaglie navali del Mediterraneo nella seconda guerra mondiale, Milano, A. Mondadori Editore, 1995, ISBN 88-04-39820-5.
  • Gianni Rocca, Fucilate gli ammiragli. La tragedia della marina italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, A. Mondadori Editore, 1987, ISBN 978-88-04-43392-7.
  • Antonino Trizzino, Navi e poltrone, Milano, Longanesi & C., 1952.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]