Carlo II di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg

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Carlo II di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg
Il principe Carlo II nel 1962
Principe di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg
Stemma
Stemma
In carica1952 –
1990
PredecessoreAloisio
SuccessoreAloisio Costantino di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg
NascitaKleinheubach, 8 febbraio 1904
MorteKleinheubach, 23 agosto 1990 (86 anni)
DinastiaCasato di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg
PadreAloisio, Principe di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg
MadreJosephine, contessa Kinsky von Wchnitz und Tettau
Consorte diCarolina dei conti Rignon
FigliPrincipessa Maria
Principe Aloisio Costantino
Principessa Giuseppina Aloisia
Principessa Monica
Principessa Cristina
Principessa Elisabetta-Alessandra
Principessa Lioba Ernestina
ReligioneCattolicesimo

Carlo, Principe di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg (Kleinheubach, 8 febbraio 1904Kleinheubach, 23 agosto 1990), fu, tra il 1952 e il 1990, il capo del mediatizzato Casato di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg, la linea cadetta cattolica dei Principi di Löwenstein-Wertheim, esso stesso il ramo patrilinearmente maggiore ma morganatico del casato reale di Wittelsbach, che regnarono sul Regno di Baviera fino al 1918.

Gioventù e attività politica[modifica | modifica wikitesto]

Carlo nacque a Kleinheubach, come terzogenito ed primo figlio maschio di Aloisio, Principe di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg e di sua moglie, la contessa Josephine Kinsky von Wchnitz und Tettau. Lui e le sue sorelle hanno trascorso la loro infanzia a Bronnbach, e Aloisio ha frequentato la scuola a Miltenberg. Fu educato presso il collegio dei gesuiti Stella Matutina di Feldkirch e in seguito studiò filosofia e giurisprudenza a Innsbruck, Monaco e Würzburg. Nel 1928 si laureò in diritto presso la suddetta università. Esponente di spicco della gioventù cattolica, tra il 1933 e il 1938 fu a capo della Verbandes Wissenschaftlichen Katholischen Studentevereine Unitas, la corporazione degli studenti cattolici che fu soppressa nel 1938 dai nazisti. Ciononostante, al Katholikentag del 1931, tenutosi a Norimberga, il principe elogiò alcuni aspetti dello stato fascista, e da allora il principe guardò con simpatia al Duce, che per lui rappresentava una buona alternativa alla democrazia. Successivamente giunse ad appoggiare scopertamente il regime nazista: nel 1934 entrò nel corpo studenti delle SA e giunse persino a denunciare alle autorità il cugino Udo di Löwenstein-Wertheim-Rosemberg, noto esponente del mondo giovanile liberale, il quale dovette rifugiarsi negli USA. Dopo il 1945 Carlo non tornò più sul suo passato nazista.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1948 successe al padre (il quale, al contrario, era sempre stato uno strenuo oppositore dell'ideologia nazionalsocialista, che considerava anticristiana), come presidente del Comitato Centrale dei Cattolici Tedeschi (Zentralkontees der deutschen Katholiken), un incarico di grande importanza nel mondo politico, sociale e culturale tedesco, e che, prima di lui, avevano ricoperto diversi membri della sua famiglia e parenti, tra i quali il nonno Carlo, poi frate domenicano, e il conte Clemens Heidenreich Droste zu Vischering, un lontano cugino. Molto vicino alla politica del cancelliere Konrad Adenauer, ebbe un ruolo anche durante il Concilio Vaticano II prodigandosi per il dialogo con le chiese evangeliche. in particolare attraverso il pastore Reinhold von Thadden-Trieglaff, il quale, diversamente da Carlo, era stato un fervente antinazista. Nel 1967 il giornalista Leo Waltermann rese noto il ruolo avuto dal principe Carlo durante gli anni '30, costringendolo alle dimissioni dal suo incarico di leadership tra i cattolici tedeschi. Da allora il principe si ritirò a vita privata fino alla morte avvenuta nel 1990.

Matrimonio e famiglia[modifica | modifica wikitesto]

Il principe Carlo II sposò a Roma nel 1935 la contessa Carolina Rignon (1904-1975), figlia del conte Edoardo Rignon e di Maria, a sua volta figlia di Carlo Felice Nicolis, conte di Robilant; ebbero sette figli:

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Costantino, Principe Ereditario di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg Carlo Tommaso, Principe di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg  
 
Sofia di Windisch-Grätz  
Carlo I, Principe di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg  
Agnese di Hohenlohe-Langenburg Carlo Ludovico I di Hohenlohe-Langenburg  
 
Amalia Enrichetta di Solms-Baruth  
Aloisio, VII Principe di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg  
Aloisio II, Principe del Liechtenstein Giovanni I Giuseppe, Principe del Liechtenstein  
 
Langravia Giuseppa di Fürstenberg-Weitra  
Principessa Sofia del Liechtenstein  
Franziska Kinsky von Wchinitz und Tettau Conte Franz de Paula Joseph Kinsky von Wchinitz und Tettau  
 
Contessa Theresia von Wrbna und Freudenthal  
Carlo, VIII Principe di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg  
Conte Joseph Erwin Sidonius Kinsky von Wchnitz und Tettau Conte Ferdinand Johann Nepomuk Kinsky von Wchnitz und Tettau  
 
Baronessa Marie Charlotte von Kerpen  
Conte Friedrich Carl Kinsky von Wchnitz und Tettau  
Contessa Maria Czernin von und zu Chudenitz Conte Wolfgang Maria Czernin von und zu Chudenitz  
 
Contessa Maria Antonia di Salm-Neunurg  
Contessa Josephine Kinsky von Wchnitz und Tettau  
Conte Alphons von Mendsdorff-Pouilly Conte Emanuele di Mensdorff-Pouilly  
 
Principessa Sofia di Sassonia-Coburgo-Saalfeld  
Contessa Julia von Mendsdorff-Pouilly  
Contessa Theresia von Dietrichstein-Nikolsburg Conte Franz Xavier Joseph von Dietrichstein-Nikolsburg  
 
Rosa Wallis von Karighmain  
 

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Marie-Emmanuelle Reytier: Die Fürsten Löwenstein an der Spitze der deutschen Katholikentage: Aufstieg und Untergang einer Dynastie (1868 - 1968). In: Günther Schulz und Markus A. Denzel (Hrsg.): Deutscher Adel im 19. und 20. Jahrhundert. Büdinger Forschungen zur Sozialgeschichte 2002 und 2003. Reihe: Deutsche Führungsschichten in der Neuzeit, Band 26. Scripta Mercaturae Verlag, St. Katharinen 2004, ISBN 3-89590-145-8
  • Nicolai Hannig: Die Affäre Waltermann. Formen der Skandalisierung im Kirchenfunk, in: Rundfunk und Geschichte 34 (2008), S. 5-17.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Principe di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg Successore
Aloisio 1952-1990 Aloisio Costantino
Controllo di autoritàVIAF (EN67266272 · ISNI (EN0000 0000 1050 6241 · GND (DE119002094