Carlo Freguglia

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Carlo Freguglia
NascitaIvrea, 18 aprile 1890
MorteFlondar, 28 agosto 1917
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
Reparto90º Reggimento fanteria, Brigata "Salerno"
Anni di servizio1915-1917
GradoSottotenente di complemento
GuerrePrima guerra mondiale
BattaglieBattaglia di Gorizia
Undicesima battaglia dell'Isonzo
Decorazionivedi qui
dati tratti da In Memoria dei soci del "Circolo di filologico milanese", caduti in guerra. 1915-1918[1]
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Carlo Freguglia (Ivrea, 18 aprile 1890Flondar, 28 agosto 1917) è stato un militare italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante la prima guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Ivrea (Torino) il 18 aprile 1890,[1] figlio di Angelo Raffaele e fratello di Luigi[N 1] Laureatosi in legge all'Università di Parma nel 1912,[1] esercitò la professione di avvocato a Milano, dove si iscrisse al locale Circolo Filologico. Dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, si arruolò nel Regio Esercito con il grado di sottotenente di complemento nell'ottobre del 1915.[1]

In servizio presso il 7º Reggimento fanteria,[1] il 12 ottobre 1916 rimase ferito a Vertoiba (Gorizia), e per questo fatto fu decorato con una Medaglia d'argento al valor militare.[1] Trasferito in successione al 77°, al 89° ed infine alla 5ª Compagnia, 90º Reggimento fanteria della Brigata "Salerno",[1] rimase ucciso a Flondar, sul monte Ermada, sopra a Duino, il 28 agosto del 1917. Fu decorato con la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2]

La città di Milano l'ha onorato intitolandogli una via, che si trova vicino al tribunale, mentre la città di Roma ha posto in suo ricordo una lapide in Piazza Santa Croce in Gerusalemme. Il comune di Torino gli ha intitolato una piazza, nella zona collinare di Cavoretto. La città di Ivrea gli ha dedicato una piazza dove sorgeva una caserma che fu anch'essa a lui dedicata.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Presso al termine di una laboriosa giornata di battaglia, movendo il battaglione all' arduo attacco di una munitissima e importante posizione nemica, sulla quale l'avversario opponeva la più accanita resistenza ed intorno alla quale le sue artiglierie creavano una potente cortina di fuoco, egli, già leggermente ferito, alto levava fra i combattenti il tricolore ed al grido di Avanti Salerno! primo fra i primi li trascinava al completo successo. Nuovamente ferito, non appena toccata la meta, conservava il comando della sua compagnia. Respinto dal battaglione un contrattacco nemico ed affermatasi la conquista, egli, che ne era stato l’eroe, cadeva colpito a morte, mentre scendevano a frotte, trofei della vittoria, i prigionieri. Flondar, 20 agosto 1917
— Decreto Luogotenenziale del 22 novembre 1917
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di un plotone di riserva, non appena iniziatosi l'attacco delle fanterie avversarie si portava rapidamente in prima linea. Ferito, non abbandonava il combattimento che ad azione ultimata. Vertojba, 12 ottobre 1916

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Pluridecorato ufficiale del Regio Esercito.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g Ricchieri 1920, p. 57.
  2. ^ Decreto Luogotenenziale del 22 novembre 1917.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Alberto Cavaciocchi, Andrea Ungari, Gli italiani in guerra, Milano, Ugo Mursia Editore s.r.l., 2014.
  • Giulio Gordini, Capi di Arditi: Baseggio, Vagliasindi, Freguglia, Piacenza, Società Editoriale Porta, 1922.
  • Giuseppe Ricchieri, In Memoria dei soci del "Circolo di filologico milanese", caduti in guerra. 1915-1918, Milano, Impr. Alfieri & Lacroix, 1920.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]