Carlo Ardizzoni

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Carlo Ardizzoni

Sindaco di Catania
Durata mandato1º dicembre 1920 –
31 ottobre 1922
PredecessoreSalvatore Distefano Noce
SuccessoreRoberto Fonte, commissario

Durata mandato11 gennaio 1944 –
27 settembre 1945

Dati generali
Partito politicoPartito Socialista Riformista Italiano
Democrazia del Lavoro
Movimento per l'Indipendenza della Sicilia
Titolo di studiolaurea in giurisprudenza

Carlo Ardizzoni (Catania, 15 giugno 1884Catania, 15 novembre 1945) è stato un avvocato, politico e editore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Catania il 15 giugno 1884, da Gaetano (1836-1924), illustre letterato, e dalla di lui consorte Giuseppa Finocchiaro Crupi, ed apparteneva a nobile famiglia cittadina.[1][5]

Laureato in giurisprudenza[6], contemporaneamente all'attività forense, intraprese quella politica e militò nel Partito Socialista Riformista Italiano che a Catania faceva riferimento al deputato Giuseppe De Felice Giuffrida.[7].

Nel 1943 fu cofondatore ed editore del quotidiano Corriere di Sicilia e due anni più tardi fu per breve periodo presidente dell'ANSA.

Ultimo sindaco prefascista di Catania (1920-1922), dopo lo sbarco alleato in Sicilia avvenuto nel corso della seconda guerra mondiale, aderì al Movimento Indipendentista Siciliano[8] e ridivenne sindaco della città medesima (1944), il primo dopo la caduta del Fascismo; successivamente entrò a far parte del movimento politico Democrazia del Lavoro e nel 1945 fu nominato sottosegretario di Stato alla Regia Marina del Governo Parri, incarico che ricoprì fino alla sua morte, avvenuta improvvisamente il 15 novembre di quell'anno.[6]

L'incendio del Palazzo comunale nel 1944[modifica | modifica wikitesto]

A seguito dei danni subiti dal Palazzo Comunale di Catania e della distruzione dell'Archivio storico del Comune – per via dei moti del 14 dicembre 1944 di Catania – Ardizzoni assunse formale impegno, durante la relazione del 19 gennaio 1945 al locale Rotary Club, tenuta dal professore Guido Libertini, sul tema "Intorno alla distruzione dell'Archivio Comunale di Catania"[9], in presenza del prefetto e dell'autorità alleata (la Commissione alleata di controllo), di realizzare quanto dal relatore era stato proposto.

Il sindaco nominò una Commissione per la ricostituzione dell'Archivio Comunale chiamando a far parte di essa, sotto la presidenza dello stesso Libertini, cinque esperti: il professore Michele Catalano[10], l'avvocato Salvatore Frazzetta, lo storico Matteo Gaudioso, la professoressa Carmelina Naselli, l'avvocato Giuseppe Ursino Vianelli.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Atto di Nascita n. 2111/1884, Parte I, Suppl. 5, Comune di Catania
  2. ^ a b V. Spreti, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. 1, Forni, 1928, pp. 418-419.
  3. ^ R. Costanzo, Araldica Secolare a Catania, Youcantprint, 2017, p. 17.
  4. ^ Elenco ufficiale (definitivo) delle famiglie nobili e titolate della Sicilia, in Bollettino ufficiale della Consulta Araldica, vol. 5, n. 25, Libreria dell'Istituto Poligrafico dello Stato, dicembre 1902, pp. 415-494.
  5. ^ Apparteneva al ramo cadetto della famiglia Ardizzone di Catania, divenuta Ardizzoni, trapiantata nella medesima città da Nicola Ardizzone, palermitano, dottore in leggi, giudice della Gran Corte del Regno, aggregato nel 1716 alla Mastra Nobile.[2][3] I suoi discendenti portano il titolo di nobile.[2][4]
  6. ^ a b Carlo Ardizzoni (necrologio), Bollettino storico catanese, Deputazione di Storia Patria della Sicilia, 1947, p. 186
  7. ^ D. Ventura, Dalla parte degli esclusi. Stampa ed editoria in Sicilia ai tempi del Piano Marshall, FrancoAngeli , 2014, nota 28, p. 29
  8. ^ F. Renda, Storia della Sicilia dal 1860 al 1970: Dall'occupazione militare alleata al centrosinistra, Sellerio, 1999, p. 119
  9. ^ Gudio Libertini, Intorno alla distruzione dell'Archivio Comunale di Catania (PDF), in Marcella Minissale e Tino Vittorio (a cura di), Il riscatto della memoria. Materiale per la ricostruzione dell'Archivio Storico della città di Catania, Catania, G. Maimone, 1998, pp. 67-72, ISBN 88-7751-132-X. URL consultato il 10 ottobre 2021.
  10. ^ Catalano, Michele, su manus.iccu.sbn.it. URL consultato il 10 ottobre 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Enciclopedia di Catania, vol. 1, Catania, Tringali, 1981.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Carlo Ardizzoni, su dati.acs.beniculturali.it. URL consultato il 24-04-2017 (archiviato dall'url originale il 28 settembre 2017).


Predecessore Sindaco di Catania Successore
Salvatore Distefano Noce 1º dicembre 1920 - 31 ottobre 1922 Roberto Fonte, commissario I
Giuseppe Poli, commissario pref. 11 gennaio 1944 - 27 settembre 1945 Salvatore Pepe, commissario pref. II
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie