Carla Liliana Martini

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Carla Maria Liliana Martini (Boara Polesine, 7 agosto 192625 settembre 2017) è stata una partigiana italiana, reduce dei campi di concentramento nazisti.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Fu arrestata il 14 marzo 1944. Faceva parte, assieme alle sorelle Teresa, Lidia e Renata, dell'organizzazione di Armando Romani (ex ufficiale pilota) e padre Placido Cortese (frate francescano conventuale), che, dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, aiutò prigionieri alleati evasi ed ebrei ad arrivare in Svizzera, dove c'era un comando alleato (si stima che l'organizzazione riuscì a salvare più di trecento persone). Assieme a lei fu arrestata la sorella Teresa ed entrambe furono condotte dapprima nel carcere di Venezia per poi essere portate nei lager di Mauthausen con il nr 18974 (dove Liliana compì i 18 anni), Linz e Grein.

Rientrò a Padova nel 1945, ammalata ma viva. Dal 1994 alla morte partecipò a incontri, specialmente con giovani studenti, per raccontare la sua storia e le terribili situazioni di cui fu testimone. Nel 2005 ha scritto il testo Catena di salvezza. È morta il 25 settembre del 2017.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Anpi Padova, Donne nella Resistenza. Testimonianze di partigiane padovane, Zanocco Editore, Milano, 1981
  • [Manuela Tommasi, Non si poteva dire di no, Cierre, Verona 2002
  • Luisa Bellina, Maria Tersa Sega, Tra la città di Dio e la città dell'uomo. Donne nella Resistenza Veneta, Iveser Istresco, Venezia 2004
  • Carla Liliana Martini. Catena di salvezza. Solidarietà nella lotta contro la barbarie nazifascista, Messaggero di Sant'Antonio Editrice, Padova, 2005

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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