Campeonato Brasileiro Série D

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Campeonato Brasileiro
Série D
Sport Calcio
TipoClub
FederazioneCBF
PaeseBandiera del Brasile Brasile
OrganizzatoreConfederação Brasileira de Futebol
Cadenzaannuale
Aperturaaprile
Chiusuradicembre
Partecipanti68 squadre
Formula4 fasi a gironi all'italiana A/R
Promozione inSérie C
Sito Internetcbf.com.br
Storia
Fondazione2009
DetentoreFerroviário-CE
Record vittorieFerroviário-CE (2)
Edizione in corsoCampeonato Brasileiro Série D 2023

Trofeo o riconoscimento

Il Campeonato Brasileiro Série D dal 2009 è il quarto ed ultimo livello del campionato brasiliano di calcio.[1]

Viene organizzato dalla Confederação Brasileira de Futebol e vi partecipano 68 squadre (40 fino al 2015) qualificate attraverso i 27 campionati statali del Brasile.[2]

Formula[modifica | modifica wikitesto]

Le 68 squadre partecipanti si affrontano in gironi all'italiana su base regionale con gare di andata e di ritorno da aprile a dicembre.[2] Per ogni partita sono assegnati tre punti alla squadra vincitrice dell'incontro e zero a quella sconfitta. In caso di pareggio è assegnato un punto a entrambe.

Alla fine della stagione la squadra prima in classifica nel girone finale viene dichiarata vincitrice del campionato e promossa in Série C insieme alla seconda, alla terza e alla quarta classificata.

Non sono previste retrocessioni, essendo l'ultimo livello del campionato brasiliano di calcio. Le squadre non promosse, tuttavia, dovranno ottenere la qualificazione al torneo successivo mediante i rispettivi tornei statali.

Albo d'oro[modifica | modifica wikitesto]

Anno
Campione Vicecampione 3º posto 4º posto Altre promosse
2009
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São Raimundo-PA (PA) Macaé (RJ) Chapecoense (SC) Alecrim (RN)
2010
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Guarany de Sobral (CE) Madureira (RJ) Araguaína (TO) Joinville (SC)
2011
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Tupi (MG) Santa Cruz (PE) Cuiabá (MT) Oeste (SP) Treze (PB)
2012
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Sampaio Corrêa (MA) CRAC (GO) Baraúnas (RN) Mogi Mirim (SP)
2013
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Botafogo-PB (PB) Juventude (RS) Tupi (MG) Salgueiro (PE)
2014
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Tombense (MG) Brasil de Pelotas (RS) Londrina (PR) Confiança (SE)
2015
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Botafogo-SP (SP) River (PI) Remo (PA) Ypiranga-RS (RS)
2016
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Volta Redonda (RJ) CSA (AL) São Bento (SP) Moto Club (MA)
2017
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Operário-PR (PR) Globo (RN) Atlético Acreano (AC) Juazeirense (BA)
2018
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Ferroviário-CE (CE) Treze (PB) São José-RS (RS) Imperatriz (MA)
2019
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Brusque (SC) Manaus (AM) Ituano (SP) Jacuipense (BA)
2020
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Mirassol (SP) Floresta (CE) Grêmio Novorizontino (SP) Altos (PI)
2021
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Aparecidense (GO) Campinense (PB) ABC (RN) Atlético Cearense (CE)
2022
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América-RN Pouso Alegre Amazonas São Bernardo
2023
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Ferroviário-CE Ferroviária Caxias Athletic

Titoli per squadra[modifica | modifica wikitesto]

Club Stato Titoli
Ferroviário-CE Bandiera del Ceará Ceará 2
Aparecidense Bandiera del Goiás Goiás 1
Botafogo-PB Bandiera del Paraíba Paraíba 1
Botafogo-SP Bandiera di San Paolo San Paolo 1
Brusque Bandiera di Santa Catarina Santa Catarina 1
Guarany de Sobral Bandiera del Ceará Ceará 1
Mirassol Bandiera di San Paolo San Paolo 1
Operário-PR Bandiera del Paraná Paraná 1
Sampaio Corrêa Bandiera del Maranhão Maranhão 1
São Raimundo-PA Bandiera del Pará Pará 1
Tombense Bandiera del Minas Gerais Minas Gerais 1
Tupi Bandiera del Minas Gerais Minas Gerais 1
Volta Redonda Bandiera di Rio de Janeiro Rio de Janeiro 1
América-RN Bandiera del Rio Grande do Norte Rio Grande do Norte 1

Titoli per stato[modifica | modifica wikitesto]

Pos. Stato Titoli
1. Bandiera del Ceará Ceará 2
Bandiera del Minas Gerais Minas Gerais
Bandiera di San Paolo San Paolo
2. Bandiera del Goiás Goiás 1
Bandiera del Maranhão Maranhão
Bandiera del Pará Pará
Bandiera del Paraíba Paraíba
Bandiera del Paraná Paraná
Bandiera di Rio de Janeiro Rio de Janeiro
Bandiera di Santa Catarina Santa Catarina
Bandiera del Rio Grande do Norte Rio Grande do Norte

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (PT) CBF enxuga Série C e cria a D em 2009, su globoesporte.globo.com, GloboEsporte.com, 9 aprile 2008. URL consultato il 19 novembre 2008.
  2. ^ a b (PT) Diretrizes para a Série D (TIFF), su cbf.com.br, 18 luglio 2008. URL consultato il 19 novembre 2008 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2009).

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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