Camille Plubeau

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Camille Plubeau
NascitaAuxelles-Haut, 6 gennaio 1910
MorteAntibes, 15 marzo 1998
Dati militari
Paese servitoBandiera della Francia Francia
Forza armataArmée de l'air
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1929-1946
Gradotenente colonnello
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna di Tunisia
BattaglieBattaglia di Francia
Operazione Torch
Decorazionivedi qui
dati tratti da Camille Plubeau[1]
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Camille Plubeau (Auxelles-Haut, 6 gennaio 1910Antibes, 15 marzo 1998) è stato un militare e aviatore francese, asso dell'aviazione da caccia francese nel corso della seconda guerra mondiale con 8 vittorie certe, 6 in collaborazione e 4 probabili ottenute in 2.750 ore di volo.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Un caccia Curtiss Hawk 75 in volo.

Nacque a Auxelles-Haut il 6 gennaio 1910. Il 14 marzo 1929 iniziò a frequentare la scuola di pilotaggio Morane-Saulnier di Angers, dalla quale uscì cinque mesi dopo con il brevetto di pilota.[2] Arruolatosi volontariamente nell'Armée de l'air come pilota di seconda classe fu mandato a Istres dove partecipò ad un corso di perfezionamento.[2] Nel mese di novembre fu assegnato al groupe de chasse del 34e Régiment d'aviation mixte di Le Bourget, entrandovi in servizio nel mese successivo volando sui Nieuport-Delage NiD 29 e NiD 62.[2] Fu promosso sergente nell'ottobre 1930, e rimase al 34e Régiment sino al giugno 1932. Partì quindi volontario per il Marocco, trasferito alla 9e Escadrille del 37e Régiment d'aviation d'observation, e qui si distinse nel corso delle operazioni di controguerriglia, totalizzando 228 ore di volo e venendo decorato con la Croix de guerre des TOE.[2]

I suoi superiori gli consigliarono di passare alla specialità caccia, e rientrò in Patria nel corso del 1934.[2] Nell'aprile 1935 fu assegnato al Groupe de Chasse I/5 di stanza a Lyon-Bron, e poi a Reims. Promosso sergente maggiore nel 1937, divenne adjutant passando nel maggio 1939 al Groupe de Chasse II/4 di base a Reims.[2]

Nel mese di agosto, con il precipitare della situazione internazionale e l'approssimarsi della guerra, la sua squadriglia, la SPA 155 "Petit Poucet" equipaggiata con i caccia Curtiss H.75A-2, e dislocata a Xaffévillers, nella regione dei Vosgi.[2] Dal settembre 1939 al giugno 1940 conseguì 14 vittorie aeree, ma il 9 giugno, già promosso sottotenente, mentre volava sopra Rethel e si apprestava ad attaccare un bombardiere Heinkel He 111 viene sorpreso ed abbattuto dal fuoco di risposta di quest'ultimo.[3] Lanciatosi con paracadute dal velivolo in fiamme rimase gravemente ustionato fu evacuato a Bordeaux, e poi raggiunse Algeri nel mese di agosto. Entrò poi in servizio nel Groupe de Chasse I/5 a Rabat.[3]

Con l'inizio degli sbarchi Alleati in Nord Africa (Operazione Torch) partecipò alle operazioni belliche contro la flotta anglo-americana, e il 9 novembre 1942 fu obbligato ad effettuare un atterraggio di emergenza dopo un combattimento contro un caccia Grumman F-4F-2 Wildcat.[3] Nel maggio 1943 viene assegnato al Groupe de Chasse II/5 Lafayette e prese parte alla fase finale della campagna di Tunisia. Ritornato al Groupe de Chasse I/5, nel frattempo ridenominato "Champagne" e riequipaggiato con i caccia Bell P-39N Airacobra, effettuò missioni di scorta a convogli navali nel Mar Mediterraneo.[3] Nel febbraio 1944 assunse il comando di una escadrille della Scuola caccia di Meknes, venendo promosso capitano nel settembre dello stesso anno. Tra il 20 novembre 1944 e il 22 gennaio 1945 fu comandante della 2e Escadrille del Groupe de Chasse 2/9 Auvergne di base a Reghaïa, ed equipaggiato con i Bell P-39Q-2.[3] Promosso maggiore il 1 luglio 1945 assunse il comando del Groupe aérien d'entraînement et de liaison n. 87 (GAEL 87), dapprima di base a Le Bourget e poi a Villacoublay.[3]

Lasciò il servizio attivo con la promozione a comandante il 1 ottobre 1946, con al suo attivo 18 vittorie tra certe e probabili, alcune delle quali in collaborazione, ottenute in 155 missioni belliche.[4] Venne radiato definitivamente dai ruoli della riserva il 30 dicembre 1957 con il grado di tenente colonnello.[4] Si spense ad Antibes il 13 marzo 1998.[4]

Asso dell'aviazione[modifica | modifica wikitesto]

L'8 settembre 1939 mentre era in missione di scorta a un ricognitore Potez 637 del GR II/37, a nord di Biche, attaccò e colpì un caccia Messerschmitt Bf 109 che fu visto rientrare verso il territorio controllato dai tedeschi, ma la vittoria non gli fu confermata.[5] Il 24 settembre abbatte un caccia Bf 109D su Pirmasens, cui seguì il 31 ottobre un ricognitore Henschel Hs 126 su Offenburg e il giorno 8 novembre un bombardiere Dornier Do 17P su Hanviller.[5] Dopo l'inizio della battaglia di Francia il 15 maggio, conseguì la sua quarta vittoria abbattendo un Bf 109 su Vouziers, il 18 maggio distrusse un Bf 109 su Rethel, il 6 giugno un Bf 109 su Soissons, il 9 giugno uno Heinkel He 111 e un Bf 109 su Pontfaverger.[6]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Legion d'onore - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Legion d'Onore - nastrino per uniforme ordinaria
Médaille militaire - nastrino per uniforme ordinaria
Croix de guerre des theatres d'operations exterieurs - nastrino per uniforme ordinaria
Croix de guerre 1939-1945 - nastrino per uniforme ordinaria

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • Diables rouges et petits poucets, 1985.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Sgarlato 2021, p. 17.
  2. ^ a b c d e f g Fandavion.
  3. ^ a b c d e f Ciel de Gloire.
  4. ^ a b c Aerostories.
  5. ^ a b Sgarlato 2021, p. 18.
  6. ^ Sgarlato 2021, p. 20.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Marcel Catillon, Mémorial aéronautique: qui était qui ?, Paris, Nouvelle Éditions Latines, 1997, ISBN 2-7233-0529-5.
  • (EN) Barry Ketley, French Aces of World War II, Botley, Osprey Publishing Company, 1999, ISBN 1-85532-898-4.
  • (EN) Lionel Persyn, Kari Stenman e Andrew Thomas, P-36 Hawk Aces of Worl War 2, Oxford, Osprey Publishing Limited, 2009.
Periodici
  • Nico Sgarlato, Camille Plubeau, in Aerei nella Storia, n. 138, Parma, West-Ward Edizioni, giugno-luglio 2021.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (FR) Camille Plubeau, su Aerostories, as. URL consultato il 17 giugno 2021.
  • (FR) Camille Plubeau, su Fandavion, at. URL consultato il 17 giugno 2021.
  • (FR) Camille Plubeau, su Ciel de Gloire, av. URL consultato il 17 giugno 2021.