Bruno Storti

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Bruno Storti

Deputato della Repubblica Italiana
LegislaturaIII, IV, V (fino all'8 agosto 1969)
Gruppo
parlamentare
Democrazia Cristiana
CollegioRoma
Incarichi parlamentari
  • III
    • membro della XIII commissione lavoro e previdenza sociale (12 giugno 1958 - 15 maggio 1963)
    • membro della rappresentanza della camera nell'assemblea parlamentare europea (18 giugno 1959 - 15 maggio 1963)
  • IV
    • membro della XIII commissione lavoro e previdenza sociale (1º luglio 1963 - 4 giugno 1968)
    • membro della commissione speciale per l'esame del disegno di legge n. 2186 "Conversione in legge del decreto-legge 15 marzo 1965, n. 124, recante interventi per la ripresa economica nazionale" (23 marzo 1965 - 4 giugno 1968)
  • V
    • membro della XIII commissione lavoro e previdenza sociale (10 luglio 1968 - 8 agosto 1969)
    • membro della commissione parlamentare di vigilanza sulle radiodiffusioni (23 luglio 1968 - 8 agosto 1969)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Cristiana
Titolo di studioLaurea in giurisprudenza
ProfessioneSindacalista

Bruno Storti (Roma, 9 luglio 1913Roma, 10 gennaio 1994) è stato un sindacalista e politico italiano, segretario generale della CISL dal 1958 al 1976.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Subito dopo la liberazione di Roma (4 giugno 1944), divenne sindacalista della Cgil unitaria, sorta dal Patto di Roma siglato da Bruno Buozzi, Giuseppe Di Vittorio e Achille Grandi.

Nel 1948 fu tra i fondatori della Libera Confederazione Italiana dei Lavoratori (Lcgil), scissione dalla CGIL unitaria dell'ala cattolica. In seguito, il 30 aprile 1950 fu, insieme a Giulio Pastore, Luigi Morelli, Giovanni Canini ed Enrico Parri, tra i principali fondatori della CISL che prese il posto della LCGIL. Chiamato fin dall'inizio da Giulio Pastore a far parte della segreteria confederale, nel 1954 divenne segretario generale aggiunto.

Nel 1958, quando Pastore venne nominato ministro, assunse le funzioni di segretario generale della CISL, carica cui venne ufficialmente eletto il 23 marzo 1959 nella riunione del Consiglio Generale, l'organo collegiale rinnovato dal terzo congresso confederale svoltosi a Roma nei giorni immediatamente precedenti. Rimase segretario generale della CISL per diciotto anni fino al dicembre 1976,[1] quando si dimise da tale incarico per assumere la presidenza del CNEL (Comitato nazionale dell'economia e del lavoro), carica ricoperta fino al 1989.[2]

Negli anni sessanta è stato deputato al Parlamento Italiano nelle liste della Democrazia Cristiana, dove militava nella componente sindacale.

Ha inoltre ricoperto numerosi incarichi internazionali, tra cui quello di presidente nella CISL Internazionale (ICFTU),[3] e nella Confederazione Europea dei Sindacati (CES).

Nel 1964 ha ricoperto anche il ruolo di consigliere nel consiglio di amministrazione della Lazio.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Copia archiviata (DOC), su online.cisl.it. URL consultato il 23 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2008).
  2. ^ CNEL - Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro[collegamento interrotto]
  3. ^ (EN) http://www.icftu.org/www%5Cenglish%5Cicftu%5C50pics/TUW.pdf[collegamento interrotto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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