Bruno Cesana

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Bruno Cesana
NascitaMilano, 12 settembre 1910
MorteVillalba, 13 luglio 1938
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1935-1938
GradoMaresciallo pilota
GuerreGuerra civile spagnola
Decorazionivedi qui
dati tratti da Combattenti Liberazione[1]
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Bruno Cesana (Milano, 12 settembre 1910Villalba, 13 luglio 1938) è stato un militare e aviatore italiano, decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra civile spagnola[2].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Milano il 12 settembre 1910.[3] Frequentò il corso per allievi sergenti pilota della Regia Aeronautica sull'aeroporto di Sesto San Giovanni e nel marzo 1930 conseguì il brevetto di pilota militare.[1] Nominato sergente nel luglio dello stesso anno, fu assegnato al 2º Stormo Caccia Terrestre di stanza a Torino.[1] Posto in congedo per fine ferma, durante la vita civile lavorò come disegnatore presso la ditta Cattaneo di Milano, seguendo i corsi di allenamento al volo presso l'aeroporto di Taliedo negli anni 1932, 1933 e 1934.[1] Richiamato in servizio attivo a domanda nel novembre 1935, fu assegnato al 6º Stormo Caccia Terrestre e poi al 52º Stormo Caccia Terrestre sull'aeroporto di Ghedi.[1] Il 19 aprile 1937, con la promozione al grado di sergente maggiore, fu assegnato all'Aviazione Legionaria e mandato a combattere nella guerra di Spagna.[1] Durante il corso delle operazioni aeree venne promosso maresciallo per merito di guerra.[1] Cadde in combattimento il 17 gennaio 1938, e fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[2] Una via di Milano porta il suo nome.[4]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per la difesa degli ideali fascisti,in otto mesi di lotta ha offerto il suo entusiasmo ed un cosciente indomito coraggio al raggiungimento della vittoria finale. Cacciatore audace e brillante,ha fatto rifulgere,nei numerosi scontri sostenuti,le sue splendide doti di combattente uso a non contare mai il nemico. Venuto a contatto con le forze avversarie più numerose,si lanciava arditamente nella mischia particolarmente aspra e accanita,combattendo da prode finché,accerchiato,dopo suprema eroica lotta,suggellava con il dono della vita la vittoria delle ali italiane. Cielo di Spagna,17 gennaio 1938 .[5]»
— Regio Decreto del 20 novembre 1939.[3]

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • Vittore Buzzi e Claudio Buzzi, Le vie di Milano: dizionario della toponomastica milanese, Milano, Hoepli, 2005, pp. 98, ISBN 88-203-3495-X.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le medaglie d'oro al valor militare Volume primo (1924-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 277.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Cesana, Bruno, su Combattenti Liberazione. URL consultato il 2 gennaio 2022.