Bruno Bruni (partigiano)

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Bruno Bruni (Roma, 25 agosto 1923[1]Monte San Giovanni in Sabina, 7 aprile 1944) è stato un partigiano italiano, medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nel gennaio 1943 Bruno Bruni fu chiamato alle armi e mandato al Campo scuola paracadutisti di Tarquinia; di qui, nel giugno successivo, fu trasferito come guastatore al 17º Battaglione del Genio dove rimase sino all'8 settembre. Subito dopo l'armistizio, entrato nella Resistenza, combatté valorosamente nella formazione partigiana "Monte Soratte" (Brigata Autonoma Italiani), operante nel Reatino.

Durante la settimana di Pasqua del 1944, nel corso di un vasto rastrellamento effettuato da agguerrite unità tedesche tra Monte Acugliolo e Monte Tancia, la formazione comandata da Bruni fu accerchiata. Dopo furiosi combattimenti una parte dei partigiani riuscì a sganciarsi, grazie anche all'eroismo del comandante e di un manipolo di uomini che per nove ore resistettero all'avanzare dei tedeschi, sino a che non finirono le munizioni. Nella motivazione della ricompensa al valore si dice di Bruno Bruni che "[...] essendo egli stesso in procinto di essere catturato, roteando il fucile quale clava, con sublime fierezza si difese dai nemici che lo serravano più da presso, finché ripetutamente colpito, gloriosamente cadde".

Bruni, morente, fu finito a colpi di pistola alla nuca.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare alla memoria - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di un gruppo patrioti, con l'esempio, la parola animatrice infondeva nei propri uomini tenacia e volontà di resistenza tali da contrastare, per circa nove ore, il passo ad una colonna tedesca di gran lunga superiore per uomini e mezzi. In una situazione di estrema gravità, mentre l'uragano di fuoco nemico si abbatteva sulla posizione occupata, accorreva in ogni punto ad incitare i compagni ed a confortare i feriti e morenti. Premuto da ogni parte dagli attacchi delle incontenibili soverchianti forze avversarie, perduti quasi tutti i suoi dipendenti, ed essendo egli stesso in procinto di essere catturato, roteando il fucile quale dava, con sublime fierezza si difese dai nemici che lo serravano più da presso, finché ripetutamente colpito, gloriosamente cadde. Finito a colpi di pistola alla nuca, spirava col nome d'Italia sulle labbra. Fulgido esempio di ardimento e di valore.»
— Monte Acugliolo - Monte Tancia, 7 aprile 1944[2].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Episodio di Monte San Giovanni in Sabina (PDF), su straginazifasciste.it. URL consultato il 5 novembre 2018.
  2. ^ Bruni Bruno, su Quirinale.it. URL consultato il 5 novembre 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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