Bozza:Judith Shakespeare

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Judith Quiney (Stratford-upon-Avon, 2 febbraio 1585Stratford-upon-Avon, 9 febbraio 1662) è stata una scrittrice inglese, nata Shakespeare, era la figlia minore di William Shakespeare e di Anne Hathaway e gemella del loro unico figlio maschio Hamnet Shakespeare.

Ha sposato Thomas Quiney, un vinaio di Stratford-upon-Avon.

Le circostanze del matrimonio, inclusa la cattiva condotta di Quiney, potrebbero aver spinto Shakespeare a riscrivere il suo testamento. Infatti, il genero fu escluso, mentre l'eredità di Judith fu protetta da varie clausole per difenderla da suo marito.

La maggior parte del patrimonio di Shakespeare fu lasciato, con un meccanismo molto complesso, alla figlia maggiore Susanna e ai suoi eredi maschi.

Judith e Thomas Quiney hanno avuto tre figli. Tutti i figli di Judith Quiney sono deceduti in giovane età e prima di lei.

È stata ripresa e descritta in diverse opere di narrativa, spesso come tentativo per evidenziare aspetti sconosciuti ed inediti del famoso padre.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nascita e primi anni di vita[modifica | modifica wikitesto]

Judith Shakespeare era la figlia di William Shakespeare e Anne Hathaway. Era la sorella minore di Susanna e la sorella gemella di Hamnet. Il fratello morì all'età di undici anni. I loro battesimi, avvenuti il 2 febbraio 1585, furono registrati, dal prelato Richard Barton di Coventry, come "Hamnet e Judeth figlio e figlia di William Shakspere", nel registro parrocchiale della chiesa della Santissima Trinità di Stratford-upon-Avon. I gemelli prendono il nome da Hamnet e Judith Sadler, che erano amici dei genitori. Hamnet Sadler era un fornaio a Stratford. A differenza di suo padre e di suo marito, Judith Shakespeare era probabilmente analfabeta. Nel 1611 si ha una prova di questo. Lei fu, infatti, testimone dell'atto di vendita di una casa per £ 131 (equivalenti a £ 28.008 odierni) da parte di Elizabeth Quiney, sua futura suocera, a William Mountford, un carraio di Stratford. Judith ha firmato due volte con un segno invece del suo nome.

Matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

Il 10 febbraio 1616, Judith Shakespeare sposò Thomas Quiney, un vinaio di Stratford, nella chiesa della Santissima Trinità.

Il matrimonio ebbe luogo durante il periodo prequaresimale di Shrovetide, che era un periodo proibito per i matrimoni.

In quel periodo storico era vietato sposarsi in certi periodi dell’anno . Nel 1616 in particolare, il calendario vietava di sposarsi, senza dispensa della Chiesa, il Mercoledì delle Ceneri e durante la Quaresima, che iniziava il 23 gennaio e terminava il 7 aprile, domenica dopo Pasqua.

Quindi, vista la data del loro matrimonio, questa avrebbe dovuto richiedere una licenza speciale rilasciata dal vescovo di Worcester, che la coppia aveva tentato invano di ottenere.

Presumibilmente avevano affisso le pubblicazioni richieste in chiesa, dal momento che Walter Wright di Stratford era stato citato per essersi sposato senza pubblicazioni o licenza, ma questo non era considerato sufficiente.

L'infrazione è stata di lieve entità, apparentemente causata dal ministro, poiché a febbraio si erano sposate anche altre tre coppie.

Ci sono evidenze di Quiney che fu convocato da Walter Nixon a comparire davanti al tribunale del concistoro di Worcester. Quiney non si presentò entro la data richiesta. Il registro del tribunale ha registrato la sentenza, che fu di scomunica, intorno al 12 marzo 1616.

Non si sa se anche Judith fu scomunicata, ma in ogni caso la punizione durò poco visto che nel novembre dello stesso anno fu loro concesso di tornare in chiesa per il battesimo del loro primogenito.

Chapel Lane, Atwood's e “The Cage”[modifica | modifica wikitesto]

Non si sa con certezza dove vissero i Quiney dopo il matrimonio.

Judith possedeva il cottage di suo padre in Chapel Lane, Stratford, mentre risulta che Thomas, dal 1611 in poi, avesse affittato una taverna chiamata "Atwood's" in High Street.

Successivamente il cottage passò da Judith a sua sorella come parte dell'accordo testamentario del padre.

Nel luglio 1616 Thomas scambiò casa con suo cognato, William Chandler, trasferendo la bottega del suo vinaio nel piano superiore di una casa all'angolo tra High Street e Bridge Street.

Questa casa era conosciuta come "The Cage" ed è la casa tradizionalmente associata a Judith Quiney.

Nel 20° secolo The Cage fu per un certo periodo un bar della nota catena Wimpy, prima di essere trasformato nell'Ufficio Informazioni di Stratford.

Testamento di William Shakespeare[modifica | modifica wikitesto]

Gli inizi infelici del matrimonio di Judith ha portato a ipotizzare che questa fosse la causa delle ultime volontà e del testamento frettolosamente modificate di William Shakespeare.

Shakespeare convocò per la prima volta il suo avvocato, Francis Collins, nel gennaio 1616.

Due mesi dopo apportò altre modifiche, probabilmente perché stava morendo ed a causa delle sue preoccupazioni per Quiney.

Nel primo lascito testamentario c'era stata inserita inizialmente una disposizione "a mio genero"; ma fucancellato ed al suo posto fu inserito il nome di Judith.

A lei ha lasciato in eredità £ 100 (equivalenti a £ 19.971 dei giorni nostri) come dote di matrimonio; altre £ 50 (oggi circa £ 9.986) se avesse rinunciato al cottage di Chapel Lane.

Infine, se lei o uno dei suoi figli fossero ancora in vita alla fine dei tre anni successivi alla data del testamento, altre £ 150 (£ 29.957 di oggi), di cui avrebbe dovuto ricevere soltanto gli interessi maturati ma non il capitale.

Fu esplicitamente evidenziato che questi lasciti fossero negati a Thomas Quiney a meno che non concedesse a Judith proprietà immobiliari o terreni di pari valore.

In un lascito separato, a Judith fu donato "il mio vassoio d'argento dorato".

Infine, per la maggior parte del suo patrimonio, che comprendeva la sua casa principale, New Place, le sue due case in Henley Street e varie terre a Stratford e dintorni, Shakespeare aveva stabilito delle regole.

Il suo patrimonio fu lasciato in eredità, in ordine decrescente di scelta, a:

  1. sua figlia, Susanna Hall;
  2. alla morte di Susanna, "al primo figlio maschio & agli eredi maschi della prima figlia femmina” ";
  3. al secondo figlio di Susanna e ai suoi eredi maschi;
  4. al terzo figlio di Susanna e ai suoi eredi maschi;
  5. ai "quarto...quinto sesto e settimo figlio" di Susanna e ai loro eredi maschi;
  6. a Elizabeth Hall, primogenita di Susanna e John Hall, e ai suoi eredi maschi;
  7. a Judith e ai suoi eredi maschi;  
  8. a qualunque erede la legge normalmente riconoscerebbe.

Questa elaborazione fu interpretata come un’indicazione chiara che a Thomas Quiney non doveva essere affidata l'eredità di Shakespeare.

Alcuni hanno ipotizzato che era solo un modo per indicare che Susanna era la figlia prediletta e che il suo patrimonio andava distribuito in priorità a lei.

Figli[modifica | modifica wikitesto]

Judith e Thomas Quiney hanno avuto tre figli:

  1. Shakespeare (battezzato il 23 novembre 1616 – sepolto l'8 maggio 1617)
  2. Richard (battezzato il 9 febbraio 1618 – sepolto il 6 febbraio 1639)
  3. Tommaso (battezzato il 23 gennaio 1620 – sepolto il 28 gennaio 1639)

Shakespeare prende il nome da suo nonno. Il nome di Richard era comune tra i Quiney: suo nonno paterno e uno zio si chiamavano così.

Shakespeare Quiney morì all'età di sei mesi. Richard e Thomas Quiney furono sepolti a distanza di un mese l'uno dall'altro, rispettivamente all'età di 21 e 19 anni.

La causa della morte dei suoi due figli maggiori non è nota con certezza.

La morte di tutti i figli di Judith ha portato a nuove dispute legali.

Il vincolo sull'eredità paterna indusse Susanna, insieme alla figlia e al genero, a stipulare un accordo giuridico piuttosto elaborato al fine di proteggere l'eredità del proprio ramo familiare. Le dispute legali continuarono per moltissimi anni, fino al 1652.

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Judith Quiney fu dichiarata morta il 9 febbraio 1662, all’età di 77 anni.

È sopravvissuta al suo ultimo figlio sopravvissuto di 23 anni.

Fu sepolta nel parco della Chiesa della Santissima Trinità, ma la posizione esatta della sua tomba è sconosciuta.

Si ipotizza che suo marito potrebbe essere morto nel 1662-1663 o che potrebbe aver lasciato Stratford-upon-Avon.

Si sa che aveva un nipote, che viveva a Londra, che a quel tempo occupava, in affitto, The Cage.

Citazioni e Riferimenti Letterari[modifica | modifica wikitesto]

  • Judith è ritratta in Judith Shakespeare: Her Love Affairs and Other Adventures di William Black , pubblicato in serie su Harper's Magazine nel 1884.
  • È uno dei personaggi principali dell'opera teatrale Bingo di Edward Bond del 1973 , che ritrae gli ultimi anni di suo padre, in pensione in Stratford-on-Avon.
  • Appare anche in una delle storie finali della novella di Neil Gaiman, The Sandman. Gaiman ha paragonato Judith al personaggio Miranda de La Tempesta di Shakespeare.
  • È il soggetto del romanzo del 2003 “Mio padre aveva una figlia: il racconto di Judith Shakespeare” di Grace Tiffany.
  • La commedia radiofonica “Judith Shakespeare” di Nan Woodhouse la ritrae come "una solitaria, desiderosa di far parte della vita di suo padre, drammaturgo". Si reca a Londra per unirsi a lui e ha una relazione preoccupante con un giovane aristocratico.
  • "La figlia di Shakespeare" è il titolo di un racconto di Mary Burke che è stato selezionato per il premio Hennessy/Sunday Tribune Irish Writer 2007.
  • In “A Room of One's Own”, Virginia Woolf creò un personaggio, "Judith Shakespeare", anche se dovrebbe essere la sorella di Shakespeare piuttosto che sua figlia.

Nella storia di Woolf alla sorella di Shakespeare viene negata l'educazione del fratello nonostante il suo evidente talento. Quando suo padre cerca di sposarla, lei scappa per unirsi a una compagnia teatrale ma alla fine viene rifiutata a causa del suo sesso. Rimane incinta, viene abbandonata dal suo compagno e si suicida.

  • L'infanzia di Judith e la morte del fratello gemello sono descritte nel romanzo “Hamnet” di Maggie O'Farrell del 2020.
  • In “All Is True” di Kenneth Branagh della Sony Pictures del 2018, Kathryn Wilder interpreta Judith nei panni di una giovane donna ribelle e arrabbiata che risente dell'amore di suo padre per il suo gemello morto.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  •  Chambers, Edmund Kerchever (1930). William Shakespeare: A Study of Facts and Problems. Oxford: Clarendon Press.
  • Chambers, Edmund Kerchever (1970). Sources for a Biography of Shakespeare. Oxford: Clarendon Press.
  • Halliwell-Phillipps, James Orchard (1882). Outlines of the life of Shakespeare. London: Longmans.
  • Schoenbaum, Samuel (1991). Shakespeare's Lives. Oxford: Oxford University Press.
  • Schoenbaum, Samuel (1977). William Shakespeare: A Compact Documentary Life. Oxford: Clarendon Press.