Blurry

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Blurry
singolo discografico
Screenshot del video
ArtistaPuddle of Mudd
Pubblicazione2001
Durata5:04
Album di provenienzaCome Clean
GenereRock alternativo
EtichettaFlawless Records, Geffen Records
Certificazioni
Dischi d'oroBandiera del Regno Unito Regno Unito[1]
(vendite: 400 000+)
Puddle of Mudd - cronologia
Singolo precedente
(2001)
Singolo successivo
(2002)

Blurry è il secondo singolo del gruppo post grunge statunitense Puddle of Mudd, tratto dall'album Come Clean.

Questo singolo è il più conosciuto e popolare del gruppo, ed ha raggiunto la prima posizione nelle classifiche Billboard Hot Mainstream Rock Tracks e Alternative Songs rimanendovi, rispettivamente, per dieci e nove settimane. In seguito la canzone ha raggiunto anche la quinta posizione nella classifica Billboard Hot 100[2].

Blurry può presentare, a seconda dell'interpretazione, diversi temi. Oltre alla classica rottura di un rapporto, è presente la vigliaccheria; tuttavia, la canzone è stata scritta da Wes Scantlin proprio per il tema che viene poi mostrato nel video, ossia la mancanza che sente del figlioletto Jordan.

Video musicale[modifica | modifica wikitesto]

Il triste video musicale che accompagna la canzone mostra il frontman della band, Wes Scantlin, che a intermittenza suona con il gruppo in un garage e gioca con suo figlio Jordan. Verso la fine del video, diretto dal leader dei Limp Bizkit Fred Durst, la madre ed il patrigno del bambino, che in una sequenza precedente si vedono mentre litigano davanti al bambino, lo portano via in macchina, mentre Wes li guarda allontanarsi dalla finestra. La versione radiofonica della canzone e quella del video hanno una durata minore rispetto alla versione dell'album, ridotta a 4:18 minuti.

Apparizioni su altri media[modifica | modifica wikitesto]

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Pubblicazione Paese Riconoscimento Anno Grado
AOL Radio USA "Top Alternative Songs of the Decade - 2000"[3] 2009 3

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Blurry, su British Phonographic Industry. URL consultato il 30 giugno 2023.
  2. ^ Whitburn, Joel (2004). Il libro Billboard delle hit Top 40, ottava edizione (Pubblicazioni Billboard), pagina 510.
  3. ^ Boonsri Dickinson, Top Alternative Songs of the Decade - 2000 - Blog di AOL Radio, su aolradioblog.com, AOL Radio, 7 dicembre 2009. URL consultato il 4 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2011).

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]


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