Blackbear

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Blackbear
NazionalitàBandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
GenerePop[1]
Contemporary R&B[2]
Hip hop[3]
Periodo di attività musicale2006 – in attività
Strumentovoce, chitarra, pianoforte
EtichettaInterscope, Beartrap, Island
Album pubblicati7
Studio7
Sito ufficiale

Blackbear, pseudonimo di Matthew Tyler Musto (Daytona Beach, 27 novembre 1990), è un cantante, compositore e produttore discografico statunitense.

È famoso per aver collaborato con artisti come Gnash, Justin Bieber, G-Eazy, Mike Posner, i Palisades, Machine Gun Kelly, Rivers Cuomo, Childish Gambino, Billie Eilish, Pharrell Williams, All Time Low, Demi Lovato e Miley Cyrus.[4]

Ha inoltre co-scritto la canzone di Justin Bieber, Boyfriend, che raggiunse la seconda posizione della Billboard Hot 100.[5]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Originario di Daytona Beach, si è trasferito inizialmente a Palm Coast,[6][7][8] poi ad Atlanta e successivamente a Los Angeles.

Inizi (2006-2014)[modifica | modifica wikitesto]

Al liceo, Musto era il cantante del gruppo rock Polaroid, con cui ha pubblicato l'album, Paint the Town, l'EP, Inside and Out e il demo The Cure Demo. Tutti e tre i dischi uscirono sotto la Leakmob Records.

Dopo aver lasciato i Polaroid, Musto ha iniziato la sua carriera da solista quando si è trasferito ad Atlanta per lavorare con Ne-Yo.[9] Tra il 2008 e il 2010, pubblica tre EP, Brightness, Contrast ed Exposure, mentre nel 2011, ne pubblica un altro dal titolo, Year of the Blackbear. Nell'autunno 2011, ha deciso di prendere il soprannome di Blackbear e usarlo come pseudonimo per fare musica. La prima canzone ad essere pubblicata con questo pseudonimo è "Marauder Music" di Mike Posner, pubblicata nel novembre dello stesso anno.[10]

Nel 2012 co-scrive Boyfriend di Justin Bieber che ha venduto oltre 3 126 000 copie ed ha raggiunto la seconda posizione nella Billboard Hot 100.[11] Sempre nel 2012, pubblica gli EP, Foreplay e Sex.[12] Successivamente appare nell'album Lace Up di Machine Gun Kelly, nella canzone End of the Road. Nell'aprile del 2014, pubblica l'EP, The Afterglow.[13]

Nel 2014 Blackbear è diventato uno dei primi artisti indipendenti a monetizzare lo streaming su SoundCloud.[14]

Deadroses e Help (2015)[modifica | modifica wikitesto]

Il 14 febbraio 2015 esce il primo album in studio, Deadroses.[15]

Il secondo album, Help, è stato pubblicato il 27 novembre 2015.[16] Anche se Help non ha eguagliato il successo di Deadroses, il brano "Different Hos" è apparso diverse volte sul profilo Snapchat di Kylie Jenner.

Drink Bleach e Cashmere Noose (2016)[modifica | modifica wikitesto]

Il 20 aprile 2016 esce l'EP Brink Bleach[17], seguito il 2 agosto da Cashmere Noose.

Lo stesso anno collabora con Olivia O'Brien per il singolo "Root Beer Float"[18] e pubblica il freestyle "If I Could I Would Feel Nothing", che alla fine è diventato un singolo promozionale del secondo album in studio.[19]

Mansionz, Digital Druglord, e Cybersex (2016-2018)[modifica | modifica wikitesto]

Alla fine del 2016 forma insieme a Mike Posner il duo Mansionz. Il singolo di debutto STFU è stato pubblicato il 9 dicembre 2016, seguito da Rich White Girls e Dennis Rodman.[20] Il disco omonimo è stato presentato nel corso dell'anno successivo.

Sempre nel 2016 Blackbear andò in ospedale per quello che pensava fosse un reflusso acido, invece gli venne diagnosticata una pancreatite necrotica che lo ha costretto a rimanere in ospedale. Mentre era in ospedale ha scritto Digital Druglord, sulla base delle sue esperienze con alcol e droghe. In un'intervista a Noisey afferma che la copertina del suo album non vuole esaltare l'uso di farmaci, ma è dovuta al fatto che ora deve prendere i farmaci per sopravvivere a causa della sua malattia.[8] Il primo singolo dell'album, Do Re Mi, è stato pubblicato il 17 marzo 2017 e ha ottenuto un buon successo, venendo certificato doppio disco platino dalla RIAA;[21] successivamente è uscita una versione remix con Gucci Mane, certificata in seguito disco d'argento nel Regno Unito.[22] Il 2 aprile dello stesso anno è stata la volta dell'EP acustico Salt. Digital Druglord è stato infine pubblicato il 20 dello stesso mese.

Tra il 2016 e il 2017 ha collaborato con i Linkin Park al brano Sorry for Now e con Jacob Sartorius e Phoebe Ryan.[23] Firmò, inoltre, un contratto di distribuzione da 10 milioni di dollari con la Interscope il 22 giugno 2017.[24]

Il secondo album in studio, Cybersex, è stato pubblicato il 27 novembre 2017.[25]

Nel 2018 ha collaborato con Mike Shinoda al singolo About You, contenuto nell'album Post Traumatic e per il quale è stato realizzato anche un video.[26] L'artista ha pubblicato ancora un album collaborativo: questa volta si tratta di 24Bears, collaborazione con rapper 24hrs.

Anonymous e Everything Means Nothing (2019-presente)[modifica | modifica wikitesto]

A partire da gennaio 2019, Bleakbear ha iniziato a pubblicare singoli per la promozione del suo quinto album, Anonymous, che è stato poi pubblicato nel mese di aprile.[27] Già a partire da agosto, tuttavia, Blackbear ha iniziato a promuovere l'album successivo pubblicando il singolo Hot Girl Bummer, a cui faranno seguito Tongue Tied con Marshmello e Yungblud a novembre dello stesso anno ed il brano da solista Me & Ur Ghost a gennaio 2020. Nel 2020, l'artista ha anche realizzato svariate collaborazioni, tra cui Worry About Me con Ellie Goulding, Monsters con All Time Low e My Ex's Best Friend con Machine Gun Kelly.

In seguito alla pubblicazione di svariati singoli, Blackbear ha annunciato la pubblicazione dell'album Everything Means Nothing, che viene pubblicato il 21 agosto 2020.[28] Nella terza settimana di agosto 2020, il cantante ha pubblicato ben 3 singoli nel giro di pochi giorni: il brano da solista Lil Beat e le collaborazioni Hard On Yourself con Charlie Puth e My Ex's Best Friend con Machine Gun Kelly.[29]

Discografia[modifica | modifica wikitesto]

Album in studio[modifica | modifica wikitesto]

EP[modifica | modifica wikitesto]

  • 2011 – Year of the Blackbear (come Mat Musto)
  • 2012 – Foreplay
  • 2014 – The Afterglow
  • 2015 – Dead
  • 2016 – Drink Bleach
  • 2016 – Cashmere Noose
  • 2021 – Misery Lake

Mixtape[modifica | modifica wikitesto]

  • 2012 – Sex
  • 2017 – Cyber Sex

Singoli[modifica | modifica wikitesto]

Collaborazioni[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Blackbear, su AllMusic, All Media Network. Modifica su Wikidata
  2. ^ (EN) Macklin Stern, Rapper and R&B Singer Blackbear is Reinvention, Personified, su Complex, 17 aprile 2018. URL consultato il 16 febbraio 2019.
  3. ^ (EN) Jon Caramanica, Blackbear Is Not Quite the Sum of His Parts on 'Cybersex', su The New York Times, 22 novembre 2017. URL consultato il 16 febbraio 2019.
  4. ^ (EN) Who Is Blackbear And Why Do Your Faves Love Him?, in PopBuzz. URL consultato il 2 agosto 2018.
  5. ^ Justin Bieber's 'Boyfriend' Debuts at No. 2 on Hot 100, in Billboard. URL consultato il 2 agosto 2018.
  6. ^ (EN) Olivia Deiter, Blackbear, su The Torch. URL consultato il 2 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 2 luglio 2018).
  7. ^ (EN) Mat Musto | Rock from Atlanta, GA, su ReverbNation. URL consultato il 2 agosto 2018.
  8. ^ a b (EN) blackbear Is Extremely Famous, Even If You Don't Know Who He Is, su Noisey, 14 novembre 2017. URL consultato il 2 agosto 2018.
  9. ^ (EN) The Pop Star Who Never Wanted To Be Famous: An Interview With Blackbear, in PigeonsandPlanes. URL consultato il 2 agosto 2018.
  10. ^ (EN) Internet Archive Search: creator:"Matthew Tyler Musto", su archive.org. URL consultato il 2 agosto 2018.
  11. ^ (EN) Justin Bieber Releases New Single, ‘Boyfriend’ [Audio], in The Inquisitr, 26 marzo 2012. URL consultato il 2 agosto 2018.
  12. ^ (EN) Blackbear's 'Sex The Mixtape' Features Collabs With Mike Posner, T. Mills, And Other Really Famous People, in MTV News. URL consultato il 2 agosto 2018.
  13. ^ The Afterglow - EP di blackbear, 20 aprile 2014. URL consultato il 2 agosto 2018.
  14. ^ SoundCloud Debuts Monetization Play With 'On SoundCloud', Announces $100 Million In Funding, in Billboard. URL consultato il 2 agosto 2018.
  15. ^ (EN) Did Blackbear Discretely Drop The Album Of The Year?, in redleafgoldteeth., 29 luglio 2015. URL consultato il 2 agosto 2018.
  16. ^ (EN) Help by blackbear, 27 novembre 2015. URL consultato il 2 agosto 2018.
  17. ^ (EN) Drink Bleach - EP by blackbear, 20 aprile 2016. URL consultato il 2 agosto 2018.
  18. ^ Olivia O'Brien Releases Sugary 'Root Beer Float,' Feat. blackbear: Exclusive Premiere, in Billboard. URL consultato il 2 agosto 2018.
  19. ^ (EN) blackbear on Twitter, in Twitter. URL consultato il 2 agosto 2018.
  20. ^ (EN) G-Eazy and CyHi The Prynce Show Up on Mansionz’s New Album, su XXL Mag. URL consultato il 2 agosto 2018.
  21. ^ (EN) Blackbear - Do Re Mi – Gold & Platinum, su Recording Industry Association of America. URL consultato il 14 agosto 2020.
  22. ^ (EN) Blackbear, su British Phonographic Industry. URL consultato il 14 agosto 2020.
  23. ^ (EN) Linkin Park in the studio with Blackbear, in LP Association Forums. URL consultato il 2 agosto 2018.
  24. ^ blackbear su Instagram: "rly big day for me i leased the rights to digital druglord & my next album to interscope records for over 10 million dollars :) no 360 s/o…", su Instagram. URL consultato il 2 agosto 2018.
  25. ^ (EN) cybersex by blackbear, 27 novembre 2017. URL consultato il 2 agosto 2018.
  26. ^ (EN) Jon Blistein, Mike Shinoda Gets Brutally Honest on New Song 'About You', su Rolling Stone, 26 aprile 2018. URL consultato il 26 aprile 2018 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2018).
  27. ^ (EN) Devon Preston, Exclusive: Blackbear Dishes on His Upcoming Album, su Tattoo Ideas, Artists and Models. URL consultato il 14 agosto 2020.
  28. ^ (EN) Rachael Dowd, Hear blackbear’s social media-inspired anthem “queen of broken hearts”, su Alternative Press, 10 luglio 2020. URL consultato il 14 agosto 2020.
  29. ^ blackbear, su Spotify. URL consultato il 20 agosto 2020.

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN6764151353540752720004 · ISNI (EN0000 0004 6708 5715 · LCCN (ENn2019003684 · GND (DE1148323449 · BNF (FRcb179153645 (data) · WorldCat Identities (ENlccn-n2019003684