Bernardo Pizzorno

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Bernardo Pizzorno
vescovo della Chiesa cattolica
 
Incarichi ricoperti
 
Nato22 dicembre 1861 a Varazze
Nominato vescovo29 aprile 1909 da papa Pio X
Consacrato vescovo6 giugno 1909 dal vescovo Giuseppe Salvatore Scatti
Deceduto6 agosto 1926 (64 anni) a La Spezia
 

Bernardo Pizzorno (Varazze, 22 dicembre 1861La Spezia, 6 agosto 1926) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato a Casanova frazione di Varazze (dove gli è stata dedicata una via) il 22 dicembre 1861 da Antonio e Angela "Moê Geinin" Codino, fu dapprima professore nel seminario interdiocesano di Savona e parroco di Albissola (oggi Albisola Superiore), per divenire in seguito canonico della cattedrale di Savona e, dal 1906, vicario generale della diocesi di Savona e Noli.

Il 29 aprile 1909 fu nominato vescovo ausiliare dell'arcivescovo di Sassari, titolare di Comana di Armenia, da papa Pio X e il 14 novembre 1911 divenne vescovo di Crema, subentrando al defunto Ernesto Fontana. Come il suo predecessore, ebbe molto a cuore il giovane Lodovico Longari, cui conferì suddiaconato e diaconato, che ordinò sacerdote nella basilica di Santa Maria della Croce il 18 agosto 1912 e che volle accanto a sé come segretario fino al 22 gennaio 1915, quando il futuro servo di Dio lasciò Crema per entrare nella Congregazione dei Sacramentini.[1] Analogamente al vescovo Fontana, seguì le indicazioni del cardinale di Milano Andrea Carlo Ferrari per una repressione piuttosto blanda dei modernisti cremaschi, nonostante le direttive opposte del cardinale Gaetano De Lai, segretario della Congregazione concistoriale.[2]

Il 6 dicembre 1915 rinunciò all'incarico pastorale per gravi motivi di salute[3] e nella stessa data fu nominato vescovo titolare di Flaviopoli.

Nel 1921 Benedetto XV gli affidò la diocesi di Luni-Sarzana e Brugnato, dove promosse l'Azione Cattolica e si sforzò di restaurare ciò che era stato danneggiato dal terremoto del settembre 1920, cercando di ottenere sovvenzioni governative.

Cagionevole di salute, nell'estate del 1926, durante la visita pastorale in alcune parrocchie montane, si ammalò e morì poco dopo, il 6 agosto. Fu tumulato nella cattedrale di Sarzana. Fu l'ultimo vescovo residenziale di Sarzana; dopo di lui, la sede vescovile venne trasferita a La Spezia e il relativo titolo fu assunto dal successore Giovanni Costantini

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Carlo Vassalli, Padre Lodovico Longari, scheda biografica tratta dal processo diocesano di beatificazione, in Sito europeo dei religiosi Sacramentini, su it.ssseu.net. URL consultato il 3 novembre 2009 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Mauro Livraga, Diocesi di Crema, in LombardiaBeniCulturali, Regione Lombardia - Università degli Studi di Pavia, 19 gennaio 2005. URL consultato il 3 novembre 2009.
  3. ^ Il clima umido e nebbioso della Val Padana lo costrinse a frequenti periodi di "rinvigorimento" fra i monti della natia Liguria, come testimoniano le sue lettere. A titolo di esempio si può vedere quella per il centenario della nascita di don Bosco (Rezzoaglio, 9 agosto 1915), riportata nel Bollettino salesiano Archiviato il 20 novembre 2008 in Internet Archive. del 1º settembre 1915 (XXXIX, 9).

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo titolare di Comana di Armenia Successore
Gabriele Neviani 1909 - 1911 Raffaele Sandrelli
Predecessore Vescovo di Crema Successore
Ernesto Fontana 1911 - 1915 Carlo Dalmazio Minoretti
Predecessore Vescovo titolare di Flaviopoli Successore
Luigi Finoja 1915 - 1921 Paolo Albera
Predecessore Vescovo di Luni-Sarzana e Brugnato Successore
Giovanni Carli 1921 - 1926 Giovanni Costantini
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