Benedetto Cirmeni

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Benedetto Cirmeni

Deputato del Regno d'Italia
Durata mandato23 novembre 1892 –
29 settembre 1919
LegislaturaXVIII, XIX, XX, XXI, XXII, XXIII, XXIV
Incarichi parlamentari
Sottosegretario di Stato all'istruzione
Sito istituzionale

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato3 ottobre 1920 –
2 febbraio 1935
Legislaturadalla XXV alla XXIX
Sito istituzionale

Dati generali
Titolo di studiolaurea in giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Roma "La Sapienza"
Professionegiornalista

Benedetto Cirmeni (Mineo, 23 agosto 1854Roma, 2 febbraio 1935) è stato un politico e giornalista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Studiò giurisprudenza all'università di Roma, iniziando intanto a praticare il giornalismo. Dopo la laurea, vinse un concorso di perfezionamento all'estero e, nell'autunno del 1882, si trasferì a Berlino. Da Berlino inviava corrispondenze ai quotidiani italiani. Nel 1884 per volere di Bismarck fu espulso con la generica e falsa imputazione di avere redatto articoli germanofobi.[1] Il decreto di espulsione venne revocato solo nel 1891. Nel frattempo tradusse il romanzo di Paul Lindau, Arme Mädchen. Convinto giolittiano, nel 1892 fu eletto deputato e, a parte alcune parentesi, e qualche polemica elettoralistica, conservò il seggio fino al 1919. In Parlamento Cirmeni si occupò di politica estera e scuola, divenendo anche sottosegretario alla pubblica istruzione.[2] Prima della guerra appoggio le posizioni non interventiste, anche per questo durante il conflitto fu duramente attaccato dagli antigiolittiani. Nel 1919 non volle candidarsi, ma nel ‘20 fu nominato senatore. La sua attività pubblicistica continuò collaborando a numerosi giornali. Alla fine della sua carriera politica cercò d'osteggiare la riforma elettorale fascista (1928). Morì a Roma nel 1935.[3] Mineo ha dedicato al Senatore una via nel quartiere Sant'Ippolito.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Grand'Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Giuseppe Gambuzza, Mineo nella storia, nell'arte e negli uomini illustri, Caltagirone, 1999, pg. 289
  2. ^ Vedi sito del Senato: http://notes9.senato.it/Web/senregno.NSF/643aea4d2800e476c12574e50043faad/0ef0b609f2e154f44125646f005a376b?OpenDocument
  3. ^ Benedetto Cirmeni in Dizionario Biografico Treccani

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Benedetto Cirmeni, su Patrimonio dell'Archivio storico Senato della Repubblica - senato.it. Modifica su Wikidata
  • Luigi Agnello, CIRMENI, Benedetto, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 25, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1981. Modifica su Wikidata
  • Roma, Arch. centr. dello Stato, Carte Boselli, b. I, fasc. 12 Arti parlamentari, Camera, Discussioni, legisl. XVIII, sessione Iª XIX-XX, sessione 3ª XXI, sessione 1ª, e 2ª XXII XXIII XXIV, ad Indices Senato del, Regno, Discussioni, legisl. XXVI.
  • G. Receputo Gulizia, Cenni storici su Mineo con biografie d'illustri menenini, Noto 1933.
  • L. Sturzo, Il Partito Popolare italiano, III, Bologna 1957.
  • O. Malagodi, Conversazioni della guerra. 1914-1919, Milano-Napoli 1960.
  • Dalle carte di G. Giolitti. Quarant'anni di politica italiana, a c. di P. D'Angiolini-G. Carocci-C. Pavone, Milano 1962.
  • G. Salvemini, Il ministro della malavita e altri scritti sull'Italia giolittiana, Milano 1962.
  • G. Salvemini, La Politica estera italiana dal 1871 al 1915. Milano 1970.
  • L. Chibbaro, Storia del giornalismo in Sicilia, Roma 1957.
  • A. Monticone, La Germania e la neutralità italiana 1914-1915, Bologna 1971.
  • L. Frassati, Un uomo, un giornale. A. Frassati, I, 1-2, Roma 1978.
  • S. Salomone, La Sicilia intellettuale contemporanea. Dizionario biobibliografico, Catania 1913.

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