Ben Hatke

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ben Hatke che legge al Gaithersburg Book Festival 2014.

Ben Hatke (Lafayette, 4 giugno 1977) è uno scrittore statunitense.

È un fumettista americano e illustratore di libri per bambini. È noto soprattutto per la sua serie di romanzi a fumetti di livello medio (8-12 anni) Zita the Spacegirl. Il suo lavoro si distingue per la sua attenzione verso i personaggi femminili forti.[1]

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Hatke è nato a Lafayette, nell'Indiana[2] ed è cresciuto con le sorelle.[1] La sua famiglia faceva parte della Society for Creative Anachronism e Hatke da bambino trascorreva molto tempo all'aria aperta.[2]

Uno dei primi fumetti da cui si fece influenzare fu Elfquest di Wendy e Richard Pini.[3] Altri autori che lo influenzarono furono: Bill Watterson, Maurice Sendak, Leonardo da Vinci, Brian Froud, Trina Schart Hyman, Barry Windsor-Smith e Todd McFarlane.[2]

Hatke ha frequentato il Christendom College, nella Shenandoah Valley, conseguendo il BA nel 2000.[4] Mentre era al college, ha trascorso un semestre in Italia studiando pittura rinascimentale italiana.[2][4]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Hatke ha contribuito con la storia The Plank, all'antologia Flight (vol. 2), pubblicato da Image Comics nel 2005. La sua storia The Edge è apparsa su Flight (n. 3), pubblicato da Random House nel 2006.

Il suo personaggio “Mighty Jack” è una rivisitazione contemporanea della fiaba di Jack e la pianta di fagioli.[3]

Zita the Spacegirl[modifica | modifica wikitesto]

Secondo The Hollywood Reporter, Zita the Spacegirl ("Zita la ragazza spaziale") «è incentrato su una ragazza di nome Zita che intraprende un viaggio per diventare un'eroina intergalattica dopo che la sua amica è stata rapita da una setta apocalittica aliena. Durante il suo viaggio, cavalca un topo gigante, incontra polli umanoidi e robot e fa amicizia con una creatura con sembianze simili ad un blob».[5]

Secondo Hatke, il personaggio è stato creato da sua moglie Anna mentre era ancora al liceo. Quando Hatke e Anna si sono incontrati al college, ha iniziato ad adattare il personaggio nella sua attuale incarnazione.[1][3]

Ha continuato a sviluppare il personaggio nei fumetti web e poi in un racconto intitolato "Zita the Spacegirl: If Wishes Were Socks", nell'antologia di Random House del 2008: Flight Explorer.[3]

Zita the Spacegirl ha debuttato nel 2011 con First Second Books. Il secondo e il terzo volume sono apparsi nel 2012 e nel 2014.

Nel 2016, è stato annunciato che Fox Animation aveva acquisito i diritti per girare i film Zita triology (la triologia di Zita); i film saranno prodotti da Chernin Entertainment.[5][6]

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Hatke vive a Front Royal, in Virginia,[4] con sua moglie Anna[7] e le loro quattro figlie. La loro figlia più giovane Ida è morta in un incidente con i cavalli nel settembre 2019.[8][9] È un appassionato giocatore di giochi di ruolo, oltre che praticante di tiro con l'arco.[1] È anche un mangiatore di fuoco e un tumbler amatoriale.[2]

Premi[modifica | modifica wikitesto]

  • Premio Cybils 2011 — Zita the Spacegirl;
  • Premio Eisner 2016 per la miglior pubblicazione per i lettori precoci (fino a 8 anni) — Little Robot.[10]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Fumetti[modifica | modifica wikitesto]

Libri per bambini[modifica | modifica wikitesto]

  • 2014 Julia’s House for Lost Creatures (First Second Books) ISBN 978-1596438668;
  • 2016 Nobody Likes a Goblin (First Second Books) ISBN 978-1626720817;
  • 2016 (di Ann M. Martin e Annie Parnell) Missy Piggle-Wiggle and the Whatever Cure;[13]
  • 2017 (di Ann M. Martin e Annie Parnell) Missy Piggle-Wiggle and the Won't-Walk-the-Dog Cure;
  • 2018 (di Ann M. Martin e Annie Parnell) Missy Piggle-Wiggle and the Sticky-Fingers Cure;[14]
  • 2020 Julia’s House Moves On (First Second Books) ISBN 978-1250191373;
  • 2021 Julia's House Goes Home (First Second Books) ISBN 978-1250769329.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d (EN) K.W. Colyard, ‘Zita The Spacegirl’ Is Getting A Film Adaptation, And Author Ben Hatke Has More Exciting Things On The Way, su Bustle.com, 5 ottobre 2016. URL consultato il 28 novembre 2023.
  2. ^ a b c d e (EN) Hillary Brown, “Mighty Jack” Cartoonist Ben Hatke on Juggling Art, Blowing Fire and Creating Ridiculously Charming Comics, in Paste (archiviato dall'url originale il 27 novembre 2019).
  3. ^ a b c d (EN) George Gene Gustines, Graphic Books Best Sellers: To the Rescue, in The New York Times, 21 settembre 2012. URL consultato il 28 novembre 2023.
  4. ^ a b c (EN) Christendom Alumnus Ben Hatke Scores Movie Deal at 20th Century Fox, su christendom.edu, Christendom College website, 15 settembre 2016. URL consultato il 28 novembre 2023.
  5. ^ a b (EN) Borys Kit, Fox Animation Picks Up Movie Rights to ‘Zita the Spacegirl’, in The Hollywood Reporter, 14 settembre 2016. URL consultato il 28 novembre 2023.
  6. ^ (EN) Alexander Lu, Ben Hatke’s ZITA THE SPACEGIRL series picked up by Fox Animation, su comicsbeat.com, The Beat — The Blog of Comics Culture, 22 settembre 2016. URL consultato il 28 novembre 2023.
  7. ^ (EN) Jonathan H. Liu, Q&A With Ben Hatke on Legends of Zita the Spacegirl, in Wired, 26 settembre 2012. URL consultato il 28 novembre 2023.
  8. ^ (EN) Sad News, su Lora Fountain Agency, 3 ottobre 2019. URL consultato il 28 novembre 2023.
  9. ^ (EN) Ida Hatke, su givesendgo.com, Give Send Go website. URL consultato il 13 gennaio 2020.
  10. ^ (EN) 2016 Eisner Award, su Newsarama.com. URL consultato il 28 novembre 2023.
  11. ^ (EN) Paul Di Filippo, On Books, in Asimov’s Science Fiction, vol. 37, n. 7, luglio 2013, pp. 107–111.
  12. ^ (EN) Kieran Shiach, First Second Unveils Fourteen New Titles For Fall 2017, su ComicsAlliance.com, 8 dicembre 2016. URL consultato il 28 novembre 2023.
  13. ^ (EN) Stacy Conradt, Q&A: Ann M. Martin and Annie Parnell Talk Missy Piggle-Wiggle, su mentalfloss.com, 9 settembre 2016. URL consultato il 28 novembre 2023.
  14. ^ (EN) Mrs. Piggle Wiggle, su isfdb.org. URL consultato il 31 luglio 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN37248235 · ISNI (EN0000 0000 3565 1808 · LCCN (ENn2004030776 · GND (DE1043228799 · BNE (ESXX5628888 (data) · BNF (FRcb157861593 (data) · J9U (ENHE987007471097805171 · NSK (HR000480322 · WorldCat Identities (ENlccn-n2004030776