Barlotta

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Stemma della famiglia Barlotta
Blasonatura
Di rosso alla banda d’oro accompagnata da due stelle dello stesso, poste una in capo ed una in punta.

I Barlotta furono una famiglia siciliana di antica nobiltà trapanese che si ritiene giunta dalla Carinzia con un Bernardone segretario della regina Elisabetta moglie del re Pietro II che per i suoi servigi ottenne le rendite dei castelli di Vizzini e San Filippo d'Agrò stabilendosi in Catania.
Sul finire del secolo XIV un Brandino ottenne la castellania di Trapani ove prese dimora la sua famiglia, occupando successivamente gli uffici di patrizio, capitano e giurato.
Un Giacomo sul principio del secolo XVI ebbe la baronia delle Saline di Biondicelle o Bocchicelle per eredità dalla famiglia Morano[1], altri componenti furono cavalieri gerosolimitani.
Nella seconda metà del secolo XVII Gianfrancesco fu primo principe di San Giuseppe de Formosa[2] per concessione di re Carlo II, indi senatore di Trapani ed ambasciatore presso il viceré Claudio Lamoral, principe d Ligne; suo figlio Giuseppe fu vescovo di Teletta.
La linea dei principi di San Giuseppe si estinse nella famiglia Monroy principi di Pandolfina, alla quale trasmise titoli e feudi.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Porzione della salina già nota come Chiusa grande altrimenti nota nel secolo XV anche come Salina del porto in Trapani che risultava essere già della famiglia nel 1521, v. Alberto Barbata, Viaggio attraverso la storia delle saline Trapanesi; Francesco San Martino De Spucches, La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalla loro origini ai nostri giorni, vol. 6, p.336.
  2. ^ Francesco San Martino De Spucches, La storia dei feudi e dei titoli nobiliari di Sicilia dalla loro origini ai nostri giorni, 1931, vol. VII, p.141

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Mango di Casalgerardo, Nobiliario di Sicilia, Palermo, A. Reber, 1912
  • Francesco Maria Emanuele Gaetani, "Sicilia nobile", Palermo 1754
  • Filadelfo Mugnos, "Teatro genealogico delle famiglie nobili, titolate, feudatarie ed antiche del fedelissimo regno di Sicilia viventi ed estinte", Palermo 1647
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