Bardhyl Ajeti

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Bardhyl Ajeti (in serbo Бардил Ајети?, Bardil Ajeti; Prilepnica, 29 maggio 1977Milano, 28 giugno 2005) è stato un giornalista jugoslavo. Lavorava per il quotidiano albanese Bota Sot, pubblicato a Pristina.

Ha scritto alcuni dei quotidiani per il Bota Sot, e ha sostenuto una campagna anticrimine delle autorità internazionali per arrestare ex membri dell'Esercito di liberazione del Kosovo.[1] Bota Sot ha anche sostenuto Ibrahim Rugova, leader del partito albanese della Lega democratica del Kosovo.[2]

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Antefatto[modifica | modifica wikitesto]

Diverse settimane prima che gli sparassero, Ajeti porse una denuncia al Temporary Media Commissioner, un ente di regolamentazione dei media a livello internazionale supervisionato dal Kosovo. Nella sua denuncia affermava che la sua vita era stata minacciata.

Omicidio[modifica | modifica wikitesto]

Ajeti fu ferito da degli assassini non identificati il 3 giugno 2005, mentre guidava per una strada a Pristina. Il 28 giugno 2005 è morto per ferite d'arma da fuoco in un ospedale a Milano.[3] Il portavoce della polizia ha detto che Bardhyl Ajeti è stato colpito alla testa da distanza ravvicinata.[1] Nei rapporti sui diritti umani del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, viene sottolineato che le indagini sull'uccisione di Ajeti non hanno conseguito sviluppi.[4]

Ajeti non fu l'unico giornalista del Bota Sot ad essere ucciso in Kosovo. Bekim Kastrati, ucciso il 19 ottobre 2001 nel villaggio di Lauša, vicino a Pristina, era un suo collega presso lo stesso quotidiano.[2] La sparatoria di Bardhyl Ajeti è stata una delle uccisioni apparentemente politicamente motivate degli albanesi del Kosovo nel 2005.

L'Associazione dei giornalisti di Serbia (UNS) e l'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa hanno condannato l'attacco ad Ajeti, sottolineando che il suo caso, e molti altri analoghi riguardanti morti di giornalisti in Kosovo, non sono stati risolti.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Bardhyl Ajeti, su cpj.org. URL consultato il 10 ottobre 2018.
  2. ^ a b (EN) Attacks on the Press in 2001 - Yugoslavia, su unhcr.org, febbraio 2002. URL consultato il 10 ottobre 2018 (archiviato dall'url originale il 18 ottobre 2012).
  3. ^ (EN) IHF Report 2006 - Human rights in OSCE region (PDF), su unhcr.org. URL consultato il 10 ottobre 2018.
  4. ^ (EN) Joe Biden, Country Reports on Human Rights Practices for 2007, p. 1628.
  5. ^ (EN) Newsline - June 8, 2005, su rferl.org, 8 giugno 2005. URL consultato il 10 ottobre 2018.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]