Bara no Sōretsu

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Bara no Sōretsu
Una scena del film
Titolo originale薔薇の葬列
Bara no Sōretsu
Lingua originalegiapponese
Paese di produzioneGiappone
Anno1969
Durata105 min
Dati tecniciB/N
rapporto: 1,37:1
Generedrammatico
RegiaToshio Matsumoto
SceneggiaturaToshio Matsumoto
ProduttoreMitsuru Kudo, Keiko Machida
Casa di produzioneMatsumoto Productions, Art Theatre Guild
FotografiaTatsuo Suzuki
MontaggioToshie Iwasa
MusicheJōji Yuasa
Interpreti e personaggi

Bara no Sōretsu (薔薇の葬列? lett. "Il corteo funebre delle rose") è un film del 1969 diretto da Toshio Matsumoto.

Nel giugno 2017 il film ricevette un restauro in 4K e una riedizione cinematografica limitata.[1][2]

Trama[modifica | modifica wikitesto]

«Lo spirito di un individuo raggiunge la propria assolutezza attraverso la negazione incessante.»

Eddie e Leda sono due travestiti che competono per l'amore di Gonda, proprietario del Genet, un bar per gay e travestiti di Shinjuku. Un giorno, Eddie e la madre osservano una foto di famiglia in cui il volto del padre è stato bruciato; Eddie dice alla madre di scordarsi del marito perché ora c'è lui a sostenerla, e la madre ride istericamente. Dopo che Eddie sorprende la madre intenta ad amoreggiare con un uomo, uccide entrambi. Intanto, Leda fa pressioni su Gonda ma, non riuscendo a sostenere la situazione, finisce per suicidarsi; Eddie e Gonda sono liberi di vivere la loro relazione. Quando però Gonda osserva la foto di famiglia di Eddie, e capisce di essere suo padre, si sgozza, scioccato dall'incesto commesso; poco dopo anche Eddie viene a sapere la verità, e per punirsi si acceca con lo stesso coltello usato dal padre.

Stile[modifica | modifica wikitesto]

Il termine bara (rose) veniva utilizzato in Giappone tra gli anni '60 e '70 per indicare la comunità omosessuale, similarmente all'uso della parola pansy negli Stati Uniti d'America. Le rose artificiali sono il fiore preferito di Leda, e danno un doppio significato al titolo.[2]

Il film, girato interamente in bianco e nero, rappresenta un vago adattamento della tragedia Edipo re in cui vengono combinati elementi di cinema verità, sperimentale, documentarista e Nouvelle Vague. I temi trattati riguardano sessualità, morte, violenza e uso di sostanze stupefacenti. Frequenti sono le interruzioni della trama principale dovute ad analessi, prolessi e interviste agli attori, quasi tutti non professionisti.[1][2]

Considerato un caposaldo del cinema giapponese, il film è stato citato da Stanley Kubrick come la principale fonte d'ispirazione per il suo film Arancia meccanica.[1][2]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c (EN) Charles Bramesco, Funeral Parade of Roses offers a peek into a hidden world, su lwlies.com, 9 giugno 2017. URL consultato il 2 giugno 2018.
  2. ^ a b c d (EN) Michael Nordine, ‘Funeral Parade of Roses’ Review: 50 Years Later, This Transgressive Japanese Drama Is Still a Party and a Procession, su indiewire.com, 9 giugno 2017. URL consultato il 2 giugno 2018.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]