Azalia Emma Peet

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Azalia Emma Peet, 1910

Azalia Emma Peet (Webster, 3 settembre 1887Asheville, 21 settembre 1973) è stata un'educatrice statunitense, svolgendo la sua attività come missionaria in Giappone. Durante la seconda guerra mondiale è stata una "dissidente solitaria", "una dei pochissimi americani bianchi" a pronunciarsi contro l'internamento dei giapponesi americani[1][2]. Ha insegnato agli studenti dei campi di internamento in Idaho e Oregon.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Azalia Emma Peet, figlia di James Clinton Peet e Marion Keeler Green Peet[3], si laureò allo Smith College nel 1910. Durante gli studi fu membro della "Oriental Society" con la prima studentessa asiatica del college, Tei Ninomiya. Seguì corsi di specializzazione presso l'Università di Boston all'inizio degli anni '20 e conseguì un master[4] dal titolo "The application of certain American labor legislation to the industrial life of Japanese women and children" ("L'applicazione di alcune leggi americane sul lavoro alla vita industriale delle donne e dei bambini giapponesi") nel 1923[5].

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Peet divenne educatrice missionaria nel 1916[6], dopo che il padre vedovo si risposò, trasferendosi a Tokyo sotto gli auspici della Conferenza di Genesee della Chiesa episcopale metodista[7]. Lavorò nelle scuole dagli asili alle classi liceo a Kagoshima, dal 1917 al 1921[8]. Dal 1923 al 1927 insegnò a donne e ragazze in un ostello a Fukuoka, preparandole per l'istruzione superiore. La Società Missionaria Estera della Donna della Chiesa episcopale metodista comprò e spedì un pianoforte a Fukuoka durante quel periodo[9]. Nel 1927 prese la supervisione di due asili nido a Hakodate. Tornò negli Stati Uniti per motivi di salute dal 1928 al 1929. Dal 1929 al 1935 e dal 1936 al 1941 riprese ad insegnare in Giappone, fino a quando fu evacuata insieme ad altri cittadini americani a causa dello scoppio della seconda guerra mondiale[4][10].

Negli Stati Uniti lavorò con famiglie e studenti immigrati giapponesi in Oregon. Testimoniò davanti al House Select Committee Investigating National Defense Migration (comitato della Camera che indagava sull'immigrazione per la difesa nazionale),[11] esprimendo la sua ferma opposizione all'internamento dei residenti giapponesi e nippo-americani della costa occidentale[12]. "Cos'è che li rende necessari per l'evacuazione?" chiese al comitato durante l'audizione. "Hanno fatto qualcosa? C'è qualcosa nella loro storia in quest'area che giustifichi una tale paura che cambino da un giorno all'altro?"[13][14]. Lo studioso buddista Duncan Ryuken Williams ha osservato che "Cristiani progressisti come Peet erano tra le poche voci dissenzienti", mentre la storica Ellen Eisenberg ha affermato che, a differenza degli ecclesiastici di altre città, "Peet parlava come individuo, senza alcun supporto organizzativo".

Come altri ex missionari con utili competenze linguistiche, pedagogiche e culturali, Peet lavorò nei campi di internamento a Nyssa, in Oregon,[15] e a Minidoka, in Idaho, sostenendo gli studenti adolescenti nella loro preparazione per il college. Tornò in Giappone dal 1946 al 1953 per aiutare nella ricostruzione del dopoguerra[4]. È stata insignita dell'Ordine del Sacro Tesoro (V Classe) dal governo giapponese nel 1953 per la sua vita di servizio[4][16].

Ultimi anni[modifica | modifica wikitesto]

Peet visse a Rochester dopo essersi ritirata dall'attività di educatrice[17]. Nel 1961 si trasferì in una casa di riposo ad Asheville, nella Carolina del Nord, dove morì nel 1973 all'età di 86 anni. I suoi documenti, comprese fotografie, diari e corrispondenza, si trovano allo Smith College[4][18].

Pubblicazioni[modifica | modifica wikitesto]

  • "Pinafores and the King's Daughters" (1919)[19]
  • "Fragments from a Devotional Diary" (1935)[20]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Ordine del Sacro Tesoro di V Classe - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Linda Tamura, Nisei Soldiers Break Their Silence: Coming Home to Hood River, University of Washington Press, 2012, pp. 44–45, ISBN 978-0-295-80446-0.
  2. ^ (EN) John Park e Shannon Gleeson, The Nation and Its Peoples: Citizens, Denizens, Migrants, Routledge, 2014, p. 61, ISBN 978-1-135-10369-9.
  3. ^ (EN) J. C. Peet Dies in Homestead Near Webster, in Democrat and Chronicle, 10 giugno 1940, p. 12. URL consultato il 6 novembre 2022. Ospitato su Newspapers.com.
  4. ^ a b c d e (EN) Collection: Azalia Emma Peet papers, su Smith College Finding Aids. URL consultato il 6 novembre 2022.
  5. ^ (EN) Azalia Emma Peet, The application of certain American labor legislation to the industrial life of Japanese women and children, Boston University, 1923.
  6. ^ (EN) Going to Japan to Teach in Mission, The Oregon Daily Journal, 4 settembre 1916, p. 15. URL consultato il 6 novembre 2022. Ospitato su Newspapers.com.
  7. ^ (EN) To Address Women, Star-Gazette, 30 aprile 1936, p. 15. URL consultato il 6 novembre 2022. Ospitato su Newspapers.com.
  8. ^ (EN) Newark Young Woman Stars for Japan to Aid Factory Workers, Democrat and Chronicle, 3 agosto 1923, pp. 23. URL consultato il 6 novembre 2022. Ospitato su Newspapers.com.
  9. ^ (EN) Mehlin Piano Shipped to Japan, in Music Trades, 30 giugno 1923, p. 11.
  10. ^ (EN) Mark J. Crowley e Sandra Trudgen Dawson, Women's Experiences of the Second World War: Exile, Occupation and Everyday Life, Boydell & Brewer, 2021, pp. 15–16, ISBN 978-1-78327-587-8.
  11. ^ (EN) United States Congress House Select Committee Investigating National Defense Migration, National Defense Migration: Hearings Before the Select Committee Investigating National Defense Migration, House of Representatives, Seventy-seventh Congress, First[-second] Session, Pursuant to H. Res. 113, a Resolution to Inquire Further Into the Interstate Migration of Citizens, Emphasizing the Present and Potential Consequences of the Migration Caused by the National Defense Program. Pt. 11-[34]., U.S. Government Printing Office, 1941, pp. 11386–11387.
  12. ^ (EN) Robert Shaffer, Opposition to Internment: Defending Japanese American Rights during World War II, in The Historian - Volume 61-3, 1999, pp. 597–5619, ISSN 0018-2370 (WC · ACNP).
  13. ^ (EN) Ellen Eisenberg, "As Truly American as Your Son": Voicing Opposition to Internment in Three West Coast Cities, in Oregon Historical Quarterly - Volume 104-4, 2003, pp. 542–565, ISSN 2329-3780 (WC · ACNP).
  14. ^ (EN) World War II - The "Japanese Question" Confronts the State, su State of Oregon. URL consultato il 6 novembre 2022.
  15. ^ (EN) Mary Fowler, Women in the Church, The Lamar Democrat, 7 giugno 1944, p. 1. URL consultato il 6 novembre 2022. Ospitato su Newspapers.com.
  16. ^ (EN) Well Known Websterites, su The Webster Museum. URL consultato il 6 novembre 2022.
  17. ^ (EN) Smith Alumnae Map Picnic, Democrat and Chronicle, 30 maggio 1954, p. 55. URL consultato il 6 novembre 2022. Ospitato su Newspapers.com.
  18. ^ (EN) Linda W. Rosenzweig, Another Self: Middle-class American Women and Their Friends in the Twentieth Century, NYU Press, 1999, pp. 58–59, ISBN 978-0-8147-7486-1.
  19. ^ Azalia Emma Peet, Pinafores and the King's Daughters, in Woman's Missionary Friend, settembre 1919, pp. 312–315.
  20. ^ Azalia Emma Peet, Fragments of a Devotional Diary, in Woman's Missionary Friend volume 68-3, marzo 1935, pp. 90–92.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]