Aurelio Spoto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Aurelio Spoto (Santo Stefano Quisquina, 4 gennaio 1900Napoli, 20 gennaio 1976) è stato un partigiano e medico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nato in provincia di Agrigento, si iscrive da studente al Partito Socialista Italiano, nel periodo delle lotte anti-latifondiste e dell'assassinio del sindacalista Lorenzo Panepinto. Si laurea in medicina nel 1924, ma la sua attività a Napoli è ostacolata dal suo antifascismo dichiarato. Si iscrive nel 1921 al Partito Comunista Italiano nato dopo la scissione di Livorno.

Durante la seconda guerra mondiale è ufficiale medico in Albania e in Montenegro. Tornato in Italia, interviene come partigiano nel corso delle quattro giornate di Napoli contro l'occupante nazista, dirigendo i partigiani di Capodimonte[1]: il 28 settembre del 1943 comanda l'attacco alla pattuglia tedesca che doveva far saltare l'acquedotto minato a Capodimonte[2].
Nel dopoguerra è anche presidente dell'ANPI (Associazione Nazionale Partigiani) nella provincia di Napoli.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Roberto Battaglia, Storia della resistenza italiana, 8 settembre 1943-25 aprile 1945 G. Einaudi, 1964; Federico Orlando, I 45 giorni di Badoglio Bonacci, 1994
  2. ^ Roberto Ciuni, L'Italia di Badoglio Rizzoli, 1993; Giacomo De Antonellis, Napoli sotto il regime 1972
  3. ^ socialistalab.it[collegamento interrotto]
  Portale Biografie: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di biografie