Aurelio Ricchetti

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Aurelio Ricchetti
NascitaReggio Emilia, 1º aprile 1876
MorteMilano, 5 giugno 1939
Cause della mortenaturali
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio esercito
ArmaFanteria
GradoGenerale di corpo d'armata
FASCICOLO PERSONALE
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Aurelio Ricchetti

Senatore del Regno d'Italia
Durata mandato17 aprile 1939 –
?
LegislaturaXXX
Incarichi parlamentari
Commissione delle Forze armate
Sito istituzionale

Aurelio Mario Marco Ricchetti (Reggio Emilia, 1º aprile 1876Milano, 5 giugno 1939) è stato un militare e politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Entrato al collegio militare di Roma nel 1889,[1] ammesso in accademia nel 1894, coi successivi passaggi di grado è stato insegnante di storia militare e dell'arte militare e di logistica all'accademia di Roma e all'istituto di guerra marittima. Ha scritto una storia delle guerre balcaniche in due volumi tradotta anche in diversi paesi esteri. Durante la guerra è stato sottocapo e capo di Stato maggiore e al termine del conflitto ha comandato la scuola centrale di artiglieria. Convinto sostenitore dell'autarchia nel 1933 viene chiamato al Ministero della guerra a dirigere il servizio chimico militare.

Ha lavorato, in modo particolare, sui due fronti della gomma sintetica e di quella ricavata dalle piante; per quest'ultima ha promosso la costituzione di una società anonima per la coltivazione in Sardegna del guayule, un arbusto all'epoca adoperato come fonte alternativa al lattice ipoallergico e al posto della gomma naturale da Hevea. Ha promosso inoltre lo sviluppo dell'industria per la lavorazione del quarzo e dello sfruttamento dei boschi italiani per ridurre le importazioni di colofonia. Altro campo di interesse autarchico del Ricchetti è stato quello dei carburanti, per i quali ha promosso uno studio - rimasto poi tale - per ottenere alcool metilico dalla segatura e dagli steli di granturco.

Conferenziere e collaboratore di riviste militari, muore a causa di un infarto a Milano, dov'è di passaggio di ritorno dalla Germania, due mesi dopo la nomina a senatore voluta personalmente da Mussolini.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Civili[modifica | modifica wikitesto]

Cavaliere dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine della Corona d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Grande Ufficiale dell'Ordine della Corona d'Italia decorato di Gran Cordone - nastrino per uniforme ordinaria
Cavaliere dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di San Maurizio e Lazzaro - nastrino per uniforme ordinaria
Ufficiale dell'Ordine coloniale della Stella d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria

Militari[modifica | modifica wikitesto]

Croce al merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
Croce d'oro per anzianità di servizio - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa della guerra 1915-1918 - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia commemorativa dell'Unità d'Italia - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia interalleata della vittoria - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Note biografiche ricavate da un riassunto predisposto per la commemorazione allegato al suo fascicolo personale di senatore.

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