Audovera

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Ritratto ottocentesco di Albert Maignan del ripudio di Audovera.

Audovera (... – 580 circa) fu regina dei Franchi dell'Austrasia del nord-ovest, tra il 561 e il 567 circa, in quanto moglie di Chilperico I.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Secondo il vescovo Gregorio di Tours (536597), Audovera, di cui non si conoscono gli ascendenti, fu la prima moglie di Chilperico I[1].

Audovera, verso il 550 circa, sposò Chilperico, l'ultimogenito del re dei Franchi Sali della dinastia merovingia, Clotario I e, sempre secondo Gregorio di Tours, della sua terza moglie, Ingonda, di cui non si conoscono gli ascendenti[2].

Alla morte del suocero, nel 561, sempre secondo Gregorio di Tours e confermato anche dalle cronache del vescovo, Mario di Avenches[3], i quattro figli di Clotario I che erano ancora in vita si divisero il regno del padre in quattro parti e a Chilperico toccò quello che era stato il regno di suo padre Clotario[4], il regno di Soissons), cioè l'Austrasia del nord-ovest, di cui Audovera divenne regina consorte.

Sin dall'inizio del suo regno Chilperico I si scontrò col fratellastro Sigeberto I, re della vicina Austrasia, e approfittando del fatto che Sigeberto era impegnato a contrastare gli Avari, riuscì a conquistare Reims[5].
Ma, dopo avere sconfitto gli Avari, Sigeberto marciò contro Chilperico, riuscendo ad occupare Soissons, capitale del regno di Chilperico e a catturare Teodeberto, il primogenito di Audovera, che gli fu restituito, in buona salute, l'anno successivo[5].

Nel 566 un altro evento suscitò l'invidia di Chilperico I nei confronti di Sigeberto I: nell'ottica dell'alleanza coi Visigoti, il matrimonio di quest'ultimo con la principessa Brunechilde (Mérida, penisola iberica ca. 543Renève, Borgogna, autunno 613), figlia del re dei Visigoti di Spagna, Atanagildo e di Gosvinta dei Balti (?-589). Brunechilde, che oltre ad essere bella e con una ricca dote, era anche intelligente ed istruita, lasciato l'arianesimo, abbracciò la fede ortodossa[6].

Nel 567, Chilperico I, invidioso del fratellastro, dopo aver ripudiato la moglie, Audovera e allontanato da sé la sua concubina favorita, Fredegonda, chiese ad Atanagildo la mano di Galsuinda, la sorella maggiore di Brunechilde, che non gli fu rifiutata[1].

Dopo il ripudio, Audovera si ritirò in disparte, ma la terza moglie di Chilperico, l'antica concubina, Fredegonda, per assicurare il trono a suoi figli, avuti da Chilperico, prendendo a pretesto il matrimonio celebrato segretamente tra Brunechilde e il secondogenito di Audovera, Meroveo, verso il 576, lo fece uccidere.
In un secondo tempo, verso il 580, anche Audovera, in modo crudele, e l'ultimo figlio maschio[7] di Audovera, Clodoveo[8].

Figli[modifica | modifica wikitesto]

Audovera a Chilperico I diede cinque figli[1]:

  • Teodeberto (ca. 550-573), citato da Gregorio di Tours come figlio primogenito, fu catturato a Soissons dallo zio Sigeberto e restituito, in buona salute, al padre un anno dopo[4]. Fu ucciso in battaglia, durante la guerra civile, dopo aver devastato la Turenna
  • Meroveo (?-Thérouanne 577), erede del regno di Neustria, dopo la morte del fratello, che sposò la zia, la regina madre di Austrasia, Brunechilde
  • Clodoveo (?-Noisy-le-Grand 580), citato da Gregorio di Tours come figlio terzogenito, dopo la morte di Meroveo, si rifugiò a Bordeaux e che fu ucciso per ordine della matrigna, Fredegonda[8] e che fu sepolto accanto al fratello Meroveo in un monastero alle porte di Parigi[9], il monastero di San Vincenzo[10], che in seguito divenne famoso col nome di Saint-Germain-des-Prés[11]
  • Basina (?-dopo il] 590), che fu violentata dai servi di Fredegonda e costretta ad entrare in convento e farsi suora[8], nell'abbazia della Santa Croce di Poitiers, che rifiutò l'invito del padre a recarsi nella penisola iberica per il matrimonio con Recaredo, l'erede al trono del regno dei Visigoti [12] e che guidò una rivolta, assieme alla cugina Clotilde, figlia di Cariberto I, contro la badessa, Leubovera[13].
  • Clodesinde (ca. 567-?), non è citata da Gregorio di Tours, ma nel Liber Historiæ Francorum.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Gregorio di Tours, Historia Francorum, IV, 28
  2. ^ Gregorio di Tours, Historia Francorum, IV, 3
  3. ^ Marii Episcopi Aventicensis Chronica
  4. ^ a b Gregorio di Tours, Historia Francorum, IV, 22
  5. ^ a b Gregorio di Tours, Historia Francorum, IV, 23
  6. ^ Gregorio di Tours, Historia Francorum, IV, 27
  7. ^ Il primogenito, Teodeberto, era stato ucciso in battaglia, durante la guerra civile, dopo aver devastato la Turenna, nel 573.
  8. ^ a b c Gregorio di Tours, Historia Francorum, V, 39
  9. ^ Gregorio di Tours, Historia Francorum, VIII, 10
  10. ^ Gregorio di Tours, Historia Francorum, VI, 46
  11. ^ In seguito attorno all'Abbazia di Saint-Germain-des-Prés si sviluppò l'omonimo quartiere.
  12. ^ Gregorio di Tours, Historia Francorum, VI, 34
  13. ^ Gregorio di Tours, Historia Francorum, X, 15

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

  • Christian Pfister, La Gallia sotto i Franchi merovingi. Vicende storiche, in Storia del mondo medievale, Cambridge, Cambridge University Press, 1999, pp. 688-711.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]