Arrigo Polillo

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Arrigo Polillo (Pavullo nel Frignano, 12 luglio 1919Milano, 17 luglio 1984) è stato un giornalista e critico musicale italiano che iniziò la sua attività come avvocato prima di dedicarsi al giornalismo e alla storia della musica.[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Esordi[modifica | modifica wikitesto]

Si laureò in legge a Milano, dove per alcuni anni esercitò la professione forense prima di diventare dirigente (fino al 1968) della casa editrice Mondadori. Fu redattore capo della rivista Musica Jazz sin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1945, e ne è stato dal 1965 fino alla morte il direttore.

Organizzatore di molti festival del jazz (fra cui il Festival Internazionale del Jazz di Sanremo, 1956-1965, primo del genere in Europa) e di centinaia di concerti, ha scritto diversi libri sul jazz e in particolare Jazz – La vicenda e i protagonisti della musica afro-americana[2] (Mondadori, 1975) ristampato da allora molte volte, tradotto in diverse lingue e tutt'oggi il lavoro di storiografia jazzistica più importante in lingua italiana. Oltre che su Musica Jazz, suoi articoli sono comparsi in grande numero su Il Giorno, Epoca, Panorama e altri periodici italiani e stranieri. Notevole anche la sua attività radiofonica e televisiva. Non aveva alcuna formazione musicale.

Attività[modifica | modifica wikitesto]

Scrittore e polemista arguto, sempre per Mondadori pubblicò nel 1978 un libro di memorie jazzistiche, Stasera Jazz, ristampato nel 2007 dalla casa editrice fondata dal figlio nel 1995, la Marco Polillo Editore.

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il premio che la rivista Musica Jazz assegna ogni anno al miglior disco di jazz italiano è a lui intitolato.[3]

Centro Nazionale Studi sul Jazz presso Siena Jazz[modifica | modifica wikitesto]

Le sue raccolte di libri e dischi sono state donate alla Associazione Siena Jazz e hanno formato il primo nucleo del Centro Nazionale Studi sul Jazz a lui dedicato, il Centro Nazionale Studi sul Jazz "Arrigo Polillo"[4] fondato nel 1989.

Saggistica, storia del jazz[modifica | modifica wikitesto]

  • Enciclopedia del jazz, Edizioni Messaggerie Musicali, 1954 (con Gian Carlo Testoni, Giuseppe Barazzetta, Roberto Leydi, Pino Maffei).
  • Il jazz moderno – Musica del dopoguerra, Ricordi, 1958
  • Il jazz di oggi, Ricordi, 1961
  • Conoscere il jazz, Mondadori, 1967
  • Jazz – La vicenda e i protagonisti della musica afro-americana, Mondadori, 1975
  • La storia del jazz, cinque audiocassette, Mondadori, 1976
  • Le voci del jazz, due audiocassette, Mondadori, 1977
  • Stasera jazz, Mondadori, 1978; Marco Polillo Editore, 2007
  • con Roberto Polillo, "Swing, Bop & Free - Il jazz degli anni 60", Marco Polillo Editore, 2006
  • Franco Fayenz (a cura di), Jazz: la vicenda e i protagonisti della musica afro-americana, Milano, A. Mondadori, 2000, ISBN 9788804427339, OCLC 439990000.

Narrativa per ragazzi[modifica | modifica wikitesto]

  • L'omino che fermava i sogni, Signorelli, 1950; Mondadori, 1966

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ MUSICA & JAZZ Le prime due annate della rivista Musica Jazz, su centrostudi.sienajazz.it. URL consultato il 24 giugno 2019 (archiviato dall'url originale il 14 febbraio 2018)..
  2. ^ Luca Cerchiari.
  3. ^ I vincitori del Top Jazz, su musicajazz.it, Musica Jazz, 2019. URL consultato il 23 giugno 2019..
  4. ^ Centro Nazionale Studi sul Jazz "Arrigo Polillo", su centrostudi.sienajazz.it. URL consultato il 1º gennaio 2020 (archiviato dall'url originale il 6 gennaio 2020).,

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Maurizio Mini, Andrea Pellegrini, Livorno, dalla 'musica americana' al Jazz - La storia, le storie, Livorno, Erasmo, 2013, ISBN 978-88-89530-55-9., (Collana Erasmo Musica - I Quadrati) contiene una lunga analisi del libro Jazz – La vicenda e i protagonisti della musica afro-americana (pp. 189 - 207).
  • Luca Cerchiari, JAZZ, in Il libro dell'anno, Il Libro dell'Anno 2009, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009. URL consultato il 23 giugno 2019.
    «Arrigo Polillo, nel suo ormai classico volume Jazz. La vicenda e i protagonisti della musica afro-americana (1975), aveva accennato al solo jazz europeo»

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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