Arcimbaldo VI di Borbone

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Arcimbaldo VI di Borbone
Signore di Borbone
In carica1096 –
1116[1]
PredecessoreArcimbaldo V il Pio
SuccessoreAimone II il Vaire-Vache
Morte1116
Casa realeBorbone
PadreArcimbaldo V il Pio
MadreLuqua
ReligioneCattolicesimo

Arcimbaldo o Arcibaldo VI di Borbone detto il Pupillo (... – 1116) fu signore di Borbone, sotto tutela, dal 1096 fino alla sua morte.

Origine[modifica | modifica wikitesto]

Arcimbaldo, secondo la Vita Ludovici Grossi Regi, era l'unico figlio del Signore di Borbone, Arcimbaldo V e della moglie[2], che, secondo la Histoire du Bourbonnais et des Bourbons qui l'ont possédé, Volume 1, si chiamava Luqua, della quale non si conoscono gli ascendenti,[3].
Arcimbaldo V di Borbone, secondo il documento n° XIV dei Fragments du cartulaire de La Chapelle-Aude è il figlio del Signore di Borbone, Arcimbaldo IV[4] e della moglie, Beliarda, di cui non si conoscono gli ascendenti, come risulta dal documento n° XVII delle Preuves de l'Etude sur la chronologie des sires de Bourbon, Xe-XIIIe siecles, con data imprecisata, in cui Arcimbaldo, figlio di Arcimbaldo III che fece costruire la chiesa di Montet (Archimbaldus, illius Archimbaldi filius qui ecclesiam de Monticulo construxit) e di Beltrude (filius Bderrud) fece una donazione[5].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Suo nonno, Arcimbaldo IV, morì il 22 settembre 1095[6], e Arcimbaldo gli succedette, come Arcimbaldo V di Borbone[7], senza poter mettere fine alle incomprensioni coi monaci di Souvigny e di conseguenza anche con quelli di Cluny, ma dopo la sua morte fu suo padre, Arcimbaldo V, che prese parte all'assemblea che doveva porre termine alle incomprensioni, tenuta a Souvigny, tra la fine del 1095 ed il 1096, alla presenza di papa Urbano II[8], che, nel novembre 1095, era stato al Concilio di Clermont.
La morte colse Arcimbaldo V, prima di poter portare a termine la missione di pacificazione, nel 1096 circa, e gli succedette Arcimbaldo, ancora minorenne, sotto tutela dello zio (il fratello di Arcimbaldo IV), Aimone[9].

La madre, che dopo essere rimasta vedova, secondo la Vita Ludovici Grossi Regi, si risposò, in seconde nozze, con Alardo Guillebaldi[2], assieme al marito, cercò senza successo di impedire che, Aimone II, deponendo Arcimbaldo, divenisse Signore di Borbone; allora fu richiesto l'intervento del re di Francia, Luigi VI, che sconfisse Aimone II, obbligandolo a governare assieme al nipote, Arcimbaldo VI[10].

Arcimbaldo morì nel 1116, senza eredi, lasciando la signoria allo zio, Aimone II di Borbone, che già la governava.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Di Arcimbaldo non si conosce alcuna discendenza.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Fonti primarie[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura storiografica[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Signore di Borbone Successore
Arcimbaldo V il Pio 1096 - 1116
assieme allo zio Aimone II il Vaire-Vache
Aimone II il Vaire-Vache