Antonio Reali

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Antonio Reali
NascitaOzegna, 31 marzo 1891
MorteFano, 19 gennaio 1975
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
Regia Aeronautica
ArmaArtiglieria
CorpoCorpo aeronautico militare
SpecialitàCaccia
Reparto79ª Squadriglia
GuerrePrima guerra mondiale
DecorazioniMedaglia d'argento al valor militare (3)
wwiaviation.com[1]
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Antonio Reali (Ozegna, 31 marzo 1891Fano, 19 gennaio 1975) è stato un ufficiale e aviatore italiano, pluridecorato con medaglia d'argento al valor militare. Asso dell'aviazione da caccia, è accreditato di 11 abbattimenti durante la prima guerra mondiale.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Antonio Reali nacque il 31 marzo 1891 ad Ozegna in provincia di Torino. Fu chiamato alle armi come soldato semplice nel corpo del Genio e assegnato al Corpo Aeronautico Militare.[2]

Prima guerra mondiale[modifica | modifica wikitesto]

Reali iniziò l'addestramento al volo presso la scuola di Coltano dove venne abilitato al pilotaggio del Maurice Farman 12 il 1º luglio 1916. Conseguì il brevetto di pilotaggio avanzato il 14 luglio e fu abilitato al Farman 15 il 15 agosto 1916. Venne quindi inviato al corso di pilotaggio per piloti da caccia a Cascina Costa, dove volò sui Nieuport. Al termine fu assegnato alla 79ª Squadriglia il 20 gennaio 1917. Scelse come emblema sul suo aereo un fez.[2] Gli inizi non furono brillanti, e malgrado avesse rivendicato un abbattimento il 3 giugno 1917, dovette attendere la quarta richiesta sei mesi dopo, il 14 gennaio 1918, perché gli venisse riconosciuto il primo abbattimento ufficialmente. In pochi giorni, però, divenne un asso dell'aviazione raggiungendo il 1º febbraio il quinto abbattimento confermato ufficialmente. In seguito, dal 4 febbraio fino al 17 giugno 1918 abbatté nove consecutivi aerei non confermati ufficialmente. Ottenne invece la conferma di due doppi abbattimenti in due giorni consecutivi, il 20 e il 21 di giugno. A partire dal giorno successivo e continuando fino all'8 ottobre, Reali rivendico 11 ulteriori vittorie aeree, ma solo due vennero confermate.[3] Al sergente Reali furono comunque conferite tre medaglie d'argento al valor militare.[4] l'ultima delle quali in occasione dell'abbattimento del 1º febbraio 1918.[2]

Dopoguerra[modifica | modifica wikitesto]

Al termine della guerra, una commissione dei servizi segreti italiani, nota come commissione Bongiovanni, verificò gli abbattimenti rivendicati dai piloti italiani e pubblicò un elenco ufficiale il 1º febbraio 1919. Antonio Reali rivendicava più di 30 vittorie aeree, ma nell'elenco ufficiale stilato dalla commissione è accreditato di 11 abbattimenti, il che ne fa comunque uno dei soli dieci aviatori italiani ad aver ufficialmente abbattuto più di dieci bersagli aerei durante la prima guerra mondiale. Reali lasciò il servizio nel 1919, ma entrò a far parte della riserva della neo-costituita Regia Aeronautica nel 1923. Per la fine del 1940, era stato nominato ufficiale e aveva raggiunto il 31 dicembre il grado di capitano.[4] Le sue attività durante la seconda guerra mondiale non sono note.[2]

Dopo il secondo conflitto mondiale, Antonio Reali lavorò come artigiano[5] e morì a Fano il 19 gennaio 1975.[2]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Audace e ardito pilota da caccia, ha sempre dimostrato tenace aggressività e cosciente sprezzo del pericolo, compiendo numerosi voli di guerra e sostenendo violenti combattimenti. Durante l'azione offensiva del gennaio 1918 sugli altipiani, attaccava audacemente pattuglie di velivoli nemici, ed in soli due giorni ne abbatteva tre, raggiungendo la sesta vittoria aerea»
— Asiago, 28-30 gennaio 1918
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ William Ira Boucher, Italian Aces of WW1 - Antonio Reali, su wwiaviation.com. URL consultato il 13 agosto 2014.
  2. ^ a b c d e Franks et al 1997, pp. 154-155.
  3. ^ http://www.theaerodrome.com/aces/italy/reali.php URL consultato il 1º aprile 2010.
  4. ^ a b Franks 2000, p. 17.
  5. ^ La Caccia, su quellidel72.it. URL consultato il 3 agosto 2014 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2014).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Franks, Norman; Guest, Russell; Alegi, Gregory. Above the War Fronts: The British Two-seater Bomber Pilot and Observer Aces, the British Two-seater Fighter Observer Aces, and the Belgian, Italian, Austro-Hungarian and Russian Fighter Aces, 1914–1918: Volume 4 of Fighting Airmen of WWI Series: Volume 4 of Air Aces of WWI. Grub Street, 1997. ISBN 1-898697-56-6, ISBN 978-1-898697-56-5.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]