Antonio Perugino

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Antonio Perugino
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Altezza 175 cm
Pugilato
Categoria Pesi medi
Carriera
Incontri disputati
Totali 23
Vinti (KO) 23 (8)
Persi (KO) 0
Pareggiati 0
 

Antonio Perugino (San Prisco, 30 settembre 1973) è un ex pugile italiano, olimpionico alle Olimpiadi di Atlanta 1996 e campione del mondo WBU dei pesi medi (1999-2000).

Carriera da dilettante[modifica | modifica wikitesto]

Perugino si avvicina alla boxe nella palestra del padre Giuseppe. Nel 1992, a Sanremo è campione d'Italia dilettanti dei pesi superwelter. Nella stessa competizione il fratello Prisco vince la medaglia d'oro nei pesi leggeri[1]. Purtroppo morrà a soli ventotto anni investito da un treno.

Antonio Perugino bissa il successo nel 1993 a Marcianise[2] e si ripete l'anno dopo. Si laurea per la quarta volta Campione d'Italia dilettanti nel 1995 battendo in finale Cristian Sanavia[3]. Lo stesso anno vince il Trofeo Italia di Mestre[4]. Ai Campionati mondiali militari di Roma perde ai quarti di finale di stretta misura (12:10) contro il sudcoreano Young Rok Lee[5]. L'anno dopo, ai campionati europei di Vejle si ferma ancora ai quarti di finale, battuto ai punti dal rumeno Francis Vastag[6].

Grazie a questi ottimi risultati, Perugino è convocato nella squadra italiana di pugilato per le Olimpiadi di Atlanta 1996. Ai Giochi batte al primo turno il portoricano José Quinones (10:8). Supera al secondo lo svedese Roger Petterson ma in seguito si trova di fronte al vice campione del Mondo, il cubano Alfredo Duvergel, che poi vincerà la medaglia d’argento e perde ai punti (15:8)[7].

Carriera da professionista[modifica | modifica wikitesto]

Perugino passa professionista nel 1997, nei pesi medi. Dopo sei incontri, tutti vinti, combatte contro l'esperto Valentino Manca per il titolo italiano che conquista a Pescara il 30 luglio 1998 ai punti. Respinge l’assalto di Manca quattro mesi dopo a Reggio Emilia sconfiggendolo per knock-out tecnico alla sesta ripresa.

Il 27 marzo 1999, a Civitavecchia, Perugino conquista il titolo internazionale WBC dei pesi medi battendo l'argentino Ricardo Raùl Nuñez per knock-out tecnico al secondo round. Difende vittoriosamente il titolo due volte, sempre in Italia contro il tanzaniano Joseph Marwa (vittoria ai punti) e lo statunitense Shannon Landberg (KO alla prima ripresa).

Il 13 dicembre 1999, a Caserta, Perugino affronta per il titolo mondiale WBU l'olandese di etnia caraibica Raymond Joval che lo aveva strappato ad Agostino Cardamone. È un match altalenante con una fase iniziale che registra una prevalenza del pugile italiano. Nelle riprese centrali del match l'olandese prende il sopravvento e provoca una ferita allo sfidante. Questi però si riprende e vince le ultime tre riprese aggiudicandosi il match e la cintura mondiale con un verdetto abbastanza netto[8].

Dopo sei mesi, Perugino mette in palio vittoriosamente il titolo battendo nettamente ai punti a Caserta il sudafricano William Gare[9]. I rapporti con la WBU, tuttavia, divengono tesi e l'organizzazione lo dichiara decaduto dal titolo nel corso del 2000. A fine anno Perugino passa nella scuderia di Salvatore Cherchi.

Tra il 2001 e il 2002, combatte sei volte ma quasi sempre al limite delle sei riprese, con pugili minori, ottenendo altrettante vittorie. L'11 febbraio 2003, a Bormio, affronta l'argentino Orlando Javier Acuna, nel sottoclou di un match di Giovanni Parisi. Pur essendo previste anche in questo caso soltanto sei riprese, Perugino subisce una ferita e soffre nel finale. Vince comunque il ventitreesimo match su 23 disputati, mantenendo immacolato il suo record[10]. Finito il match, ritorna in albergo ma dopo la mezzanotte il manager Cherchi, mentre gli medica la ferita, si accorge che il suo pugile ha subito danni cerebrali. Perugino è ricoverato all'ospedale di Sondalo dove è operato per oltre cinque ore ed esce in coma vigile. Lo stesso giorno il suo manager ne annuncia il ritiro dal pugilato agonistico[11].

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Collare d'oro al merito sportivo - nastrino per uniforme ordinaria
«Campione del Mondo pesi medi professionisti versione WBU»
— 1999

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Campionati italiani di pugilato dilettanti 1992, su amateur-boxing.strefa.pl.
  2. ^ Campionati italiani di pugilato dilettanti 1993, su amateur-boxing.strefa.pl.
  3. ^ Campionati italiani dilettanti 1995, su amateur-boxing.strefa.pl.
  4. ^ 14º Trofeo Italia, su amateur-boxing.strefa.pl.
  5. ^ Campionati mondiali militari 1995, su amateur-boxing.strefa.pl.
  6. ^ Campionati europei di pugilato dilettanti 1996, su amateur-boxing.strefa.pl.
  7. ^ Pugilato alle Olimpiadi di Atlanta 1996, su amateur-boxing.strefa.pl.
  8. ^ Antonio Perugino vs. Raymond Joval, su boxrec.com.
  9. ^ Antonio Perugino vs. William Gare, su boxrec.com.
  10. ^ Luigi Bolognini, Paura per Perugino in coma dopo il match, La Repubblica, 13 febbraio 2003
  11. ^ Antonio Perugino il pugile che ha sconfitto la morte, su raccontosportivo.it.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]