Antonio Cicirello

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Antonio Cicirello
NascitaCallao, 1911
MorteUork Amba, 27 febbraio 1936
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegio Esercito
ArmaFanteria
SpecialitàAlpini
Reparto7º Reggimento alpini
Anni di servizio1934-1936
GradoSottotenente di complemento
GuerreGuerra d'Etiopia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941) [1]
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Antonio Cicirello (Callao, 1911Uork Amba, 27 febbraio 1936) è stato un militare italiano, insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria nel corso della guerra d'Etiopia.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Callao, Perù, nel 1911, figlio di Francesco e Adelina Olivieri.[2] Rientrato in Italia si arruolò nel Regio Esercito iniziando a frequentare la Scuola allievi ufficiali di complemento di Milano, specialità alpini, uscendone con il grado di sottotenente dell'arma di fanteria nel giugno 1934 assegnato al 1º Reggimento alpini.[3] Posto in congedo nel gennaio 1935, venne richiamato in servizio a domanda nell'aprile successivo per esigenze legate alla situazione in Africa Orientale e assegnato al battaglione alpini "Pieve di Teco" del 7º Reggimento alpini.[3] Con il reggimento mobilitato partì poi per l'Eritrea, sbarcando a Massaua il 17 gennaio 1936.[3] Durante le operazioni svolte per la conquista dell'Amba Uork, cadde in combattimento il 27 febbraio e fu successivamente decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Figlio di italiani all’estero, accorse volontario dal Perù per compiere i suoi obblighi di leva e sollecitava di partecipare alla campagna etiopica dimostrando alto sentimento patriottico e grande dedizione al dovere. Impegnato in asprissimo combattimento, dal quale dipendeva l’esito delle ulteriori operazioni nel Tembien, si prodigava ove la lotta era più furibonda, facendo spostare le mitragliatrici nei punti più opportuni ed incoraggiando col suo sereno contegno i propri dipendenti. Dopo aver curata la postazione di un’arma, là dove il nemico tentava un disperato assalto, e, mentre personalmente maneggiandola, mieteva le file dei selvaggi assalitori, veniva colpito a morte, suggellando col suo sacrificio tutta una giovinezza volta al più ardente amor di Patria. Uork Amba (Tembien), 27 febbraio 1936.[4]»
— Regio Decreto 24 febbraio 1939.[5]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare 1965, p.152.
  2. ^ Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b c d Bianchi, Cattaneo 2011, p.211.
  4. ^ Quirinale - scheda - visto 23 marzo 2023
  5. ^ Registrato alla Corte dei conti il 24 marzo 1939, registro 13, foglio 97.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Andrea Bianchi e Mariolina Cattaneo, I quaderni dell'Associazione Nazionale Alpini. Il Labaro, Associazione Nazionale Alpini, 2011, ISBN 978-88-902153-1-5.
  • Gruppo Medaglie d’Oro al Valore Militare, Le Medaglie d’oro al Valore Militare, volume primo (1929-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965, p. 152.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]