Antonio Cece (vescovo)

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Antonio Cece
vescovo della Chiesa cattolica
Clama ne cesses
 
Incarichi ricoperti
 
Nato10 giugno 1914 a Cimitile
Ordinato presbitero9 dicembre 1936 dal vescovo Michelangelo Raffaele Camerlengo, O.F.M.
Nominato vescovo3 maggio 1956 da papa Pio XII
Consacrato vescovo29 giugno 1956 dal vescovo Adolfo Binni
Deceduto10 giugno 1980 (66 anni) ad Aversa
 

Antonio Cece (Cimitile, 10 giugno 1914Aversa, 10 giugno 1980) è stato un vescovo cattolico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Cimitile, in provincia di Napoli e diocesi di Nola, il 10 giugno 1914. Era zio dell'arcivescovo Felice Cece.

Formazione e ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Compì gli studi nel seminario vescovile di Nola e nel Pontificio Seminario Interregionale Campano "San Luigi" di Posillipo (Napoli).

Il 19 dicembre 1936 fu ordinato presbitero dal vescovo Michele Raffaele Camerlengo.

Si laureò in Teologia alla Pontificia Università Gregoriana in Roma e in Filosofia all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.[1]

Insegnò Teologia dogmatica nel Pontificio Seminario regionale per l'Alto Lazio di "Santa Maria della Quercia" in Viterbo, e Filosofia nei Licei vescovili di Nola dal 1945 al 1956 e di Aversa dal 1968 al 1980, dimostrandosi professore appassionato, maestro disinteressato ed educatore che suscitava grande entusiasmo tra i giovani studenti e docenti.[2]

Ministero episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 maggio 1956 papa Pio XII lo nominò vescovo di Ischia; succedette a Ernesto de Laurentiis, deceduto il 4 gennaio precedente. Il 29 giugno 1956 ricevette l'ordinazione episcopale, nella cattedrale di Nola, dal vescovo Adolfo Binni, co-consacranti i vescovi Francesco Orlando e Matteo Guido Sperandeo.

Il 6 agosto 1962, in ragione della veneranda età del vescovo di Aversa Antonio Teutonico, fu trasferito alla sede titolare di Damiata e nominato vescovo coadiutore con diritto di successione della diocesi di Aversa.

Il 31 marzo 1966 Antonio Teutonico si ritirò dalla diocesi di Aversa,[3] così il vescovo Antonio Cece ne divenne automaticamente nuovo pastore. Durante la sua permanenza nella diocesi di Aversa Cece ebbe modo di formare numerosi sacerdoti. Tra questi il vescovo Antonio Cece ordinò anche il cardinale Crescenzio Sepe (1967) e gli arcivescovi Andrea Mugione (1964), Alessandro D'Errico (1974), Salvatore Pennacchio (1976) e Giovanni d'Aniello (1978).[4]

Dopo 18 anni di ministero ad Aversa, morì il 10 giugno 1980, giorno del suo 66º compleanno, appena pochi mesi prima il terremoto dell'Irpinia.[5] Riposa nella cappella di famiglia, accanto ai suoi genitori, nel cimitero di Cimitile come da suo desiderio.[6]

Genealogia episcopale[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Amo la Chiesa?: amo la chiesa così com'è, Napoli, A. Trani, 1960.
  • Il card. Francesco Morano elogio funebre letto nel duomo di Aversa il 15 luglio 1968, Napoli, Tipografia Laurenziana, 1968.
  • Amo la Chiesa, Marigliano, Edizioni Anselmi, 2005 (postuma).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ S.E. Mons. Antonio Cece, su prolococimitile.it.
  2. ^ In ricordo del vescovo Antonio Cece a 40 anni dalla morte, su diocesiaversa.it.
  3. ^ Nominato vescovo titolare di Satafis.
  4. ^ Biografia del vescovo Antonio Cece, su centrostudinormanni.it.
  5. ^ La diocesi di Aversa rimase vacante fino al 24 novembre 1980, quando fu nominato vescovo Giovanni Gazza, S.X.
  6. ^ Redazione, Cittadini illustri, Sua Eccellenza Antonio Cece, in ProLoco Cimitile, 13 gennaio 2020.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Francesco Di Virgilio, La Cattedra aversana: profili dei vescovi, 1987

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Ischia Successore
Ernesto de Laurentiis 3 maggio 1956 – 6 agosto 1962 Dino Tomassini
Predecessore Vescovo titolare di Damiata Successore
Marco Caliaro, C.S. 6 agosto 1962 – 31 marzo 1966 sede vacante
Predecessore Vescovo di Aversa Successore
Antonio Teutonico 31 marzo 1966 – 10 giugno 1980 Giovanni Gazza, S.X.
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