Antonino Repaci

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Antonino Repaci (Torino, 9 novembre 1910Torino, 20 febbraio 2005) è stato un magistrato e scrittore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Originario di Palmi, figlio di Francesco, economista e collaboratore di Luigi Einaudi, e nipote dello scrittore e critico letterario Leonida, Antonino Repaci nacque a Torino nel 1910. Laureato in giurisprudenza, fu collega di studio di Norberto Bobbio[1]. Dopo avere esercitato l'avvocatura, nel 1939 divenne magistrato e nel 1941 prese servizio nella Procura del Tribunale di Cuneo [1].

Insieme con l'amico Tancredi Galimberti, meglio conosciuto con il nome di Duccio, che sarà un esponente importante della Resistenza piemontese, Repaci preparò, tra l'ottobre del 1942 e l'aprile del 1943, prima della caduta del regime fascista, un Progetto di Costituzione confederale europea ed interna [2][3].
Il testo, improntato a ideali europeistici e corporativistici, era "gravido di ingenuità e utopia": proponeva l'abolizione degli eserciti nazionali e l'insegnamento scolastico di una lingua internazionale [2]. Sanciva, inoltre, il divieto di sciopero e di costituzione di partiti politici.[4]

Anche Repaci, come l'amico Duccio, sia pure con ruoli diversi, partecipò alla guerra partigiana nelle province di Cuneo e Savona [1].

Terminato il conflitto, esercitò le funzioni di pubblico ministero nella Corte d'assise di Cuneo; nel 1938[fondazione locale precedente alla nascita del movimento] fondò, con Dino Giacosa[5] e Spartaco Beltrand,[6] la sezione locale del Movimento Federalista Europeo [1], movimento politico creato da Altiero Spinelli nel 1943.

Scrisse, oltre a testi di argomento giuridico, alcune opere sulla storia italiana della prima metà del Novecento, tra le quali, di particolare interesse, un volume dedicato al partigiano Duccio e uno, edito più volte, alla marcia su Roma.

Morì nella sua città natale, a 94 anni, nel 2005.

Opere principali[modifica | modifica wikitesto]

  • Fascismo vecchio e nuovo e altri saggi, Torino, Bottega d'Erasmo, 1954.
  • Il problema giuridico. Metodologia, dialettica, struttura, Torino, Bottega d'Erasmo, 1956.
  • La marcia su Roma. Mito e realtà, Roma, Canesi, 1963.
  • Duccio Galimberti e la Resistenza italiana, Torino, Bottega D'Erasmo, 1971.
  • Sessant'anni dopo. 28 ottobre 1922: il giorno che stravolse l'Italia, Milano, Rizzoli, 1982.
  • Da Sarajevo al maggio radioso. L'Italia verso la prima guerra mondiale, Milano, Mursia, 1985.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d Vedi Istituto storico della Resistenza, riferimenti in Collegamenti esterni
  2. ^ a b Giuseppe Sircana, GALIMBERTI, Tancredi (Duccio) in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 51, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1988.
  3. ^ Il testo fu poi pubblicato a Torino, dall'editore Giacomo Fiorini nel 1946. (Fonte Opac SBN).
  4. ^ Progetto di “Costituzione” di Tancredi (“Duccio”) Galimberti e Antonino Repaci, Archivio di diritto e storia costituzionali, Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Università di Torino.
  5. ^ Dino Giacosa (1916 - 1999) fu uno dei fondatori, nel 1938, del Movimento Unitario di Rinnovamento Italiano, formazione antifascista e antimonarchica; successivamente militò con Duccio Galimberti nella “Banda Italia Libera” di Madonna del Colletto e poi a Val Pesio.
  6. ^ Spartaco Beltrand, nato nel 1905 a Cuneo, avvocato, fu eletto al Senato della Repubblica nella prima legislatura, per il gruppo Unità Socialista. Fonte: Sito del Senato, scheda di attività.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN25980891 · ISNI (EN0000 0000 8208 288X · SBN CFIV063252 · BAV 495/240767 · LCCN (ENn83141033 · NSK (HR000366369 · WorldCat Identities (ENlccn-n83141033
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