Anna Rossi-Doria

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Anna Rossi-Doria (Roma, 22 marzo 1938Roma, 14 febbraio 2017) è stata una storica e femminista italiana.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di Manlio Rossi-Doria e di Irene Nunberg, si laureò alla Facoltà di Lettere dell'Università di Roma nel 1962 con una tesi sulla crisi politica italiana di fine secolo. Vinse la cattedra di italiano e storia nel 1966 e fino al 1972 insegnò negli istituti tecnici di Palestrina e Roma. Dal 1973 ebbe un incarico presso l'Istituto romano per la storia d’Italia dal fascismo alla resistenza (Irsifar). Si impegnò attivamente nel movimento femminista romano: fu tra le protagoniste del Centro culturale Virginia Woolf di Roma dove insegnò nei corsi per le 150 ore. Tenne incontri e seminari sulle leggi di tutela tra uguaglianza e differenza per la Federazione lavoratori metalmeccanici[1].

Dal 1981 passò all'insegnamento universitario: come professoressa a contratto tenne i primi corsi in Italia su storia delle donne alle università di Bologna, di Modena, di Napoli e della Calabria. Dal 1992 fu professoressa associata all'Università di Calabria. Nel 1998 si trasferì all'Università di Bologna dove riuscì ad ufficializzare un corso di Storia delle donne; strinse legami con le associazioni femminili bolognesi con cui promosse incontri e seminari. Ideò e condusse. nel quadro dei rapporti tra università e enti di formazione professionale, il Master in studi di genere e politiche di pari opportunità[1].

Nel 1989 si candidò nelle elezioni amministrative di Roma nelle liste del PCI come indipendente e fino alla file della legislatura nel 1993 si occupò delle problematiche relative alle donne immigrate.

Fece parte delle redazioni di "Movimento operaio e socialista", "Passato e presente", “Memoria” e "Genesis"[1], degli organi direttivi dell'Istituto romano per la storia d'Italia dal fascismo alla Resistenza (IRSIFAR) e della Società italiana delle storiche di cui fu una delle socie fondatrici (marzo 1989).[2] Nell'anno accademico 1986-87, con una borsa di studio Fulbright, soggiornò presso la Rutges University, New Jersey. Tra i suoi interessi, oltre alla storia delle donne e del femminismo, quella dei movimenti contadini dell'Italia meridionale, dell'antisemitismo, storia dell'ebraismo e dell'Olocausto[3].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Sposò in prime nozze Carlo Ginzburg ed ebbe da lui 2 figlie, la storica dell'arte Silvia Ginzburg e la storica della filosofia e scrittrice Lisa Ginzburg; successivamente divorziò e si unì in matrimonio con Claudio Pavone, che morì tre mesi prima di lei[4]

Archivio e biblioteca privata[modifica | modifica wikitesto]

Il suo archivio di carte e tutta la sua biblioteca sono stati donati alla Biblioteca italiana delle donne di Bologna, dove è stato istituito il Fondo Anna Rossi Doria, che dal 2021 è disponibile la consultazione e il prestito.[1]

Scritti[modifica | modifica wikitesto]

  • Il ministro e i contadini. Decreti Gullo e lotte nel Mezzogiorno, 1944-1949, Roma, Bulzoni, 1983.
  • La ricerca delle donne. Studi femministi in Italia, a cura di e con Maria Cristina Marcuzzo, Torino, Rosenberg & Sellier, 1987. ISBN 88-7011-284-5.
  • La libertà delle donne. Voci della tradizione politica suffragista, a cura di, Torino, Rosenberg & Sellier, 1990. ISBN 88-7011-406-6.
  • Il primo femminismo. 1791-1834, Milano, UNICOPLI, 1993. ISBN 88-400-0279-0.
  • La diffidenza antiebraica liberale e democratica, in L'Italia e l'antisemitismo, Roma, Datanews, 1993. ISBN 88-7981-005-7.
  • Il difficile uso della memoria ebraica. La Shoah, in L'uso pubblico della storia, Milano, F. Angeli, 1995. ISBN 88-204-9011-0.
  • Diventare cittadine. Il voto alle donne in Italia, Firenze, Giunti, 1996. ISBN 88-09-20908-7.
  • Memoria e storia. Il caso della deportazione, Soveria Mannelli, Rubbettino, 1998. ISBN 88-7284-637-4.
  • Anna Rossi Doria (a cura di), Annarita Buttafuoco. Ritratto di una storica, Roma, Jouvence, 2001, ISBN 88-7801-310-2.
  • Anna Rossi Doria (a cura di), A che punto è la storia delle donne in Italia. Seminario Annarita Buttafuoco, Milano, 15 marzo 2002, Roma, Viella, 2003, ISBN 88-8334-111-2.
  • Diritti umani e diritti delle donne, in Contemporanea, vol. VII, n. 4, 2004, pp. 531-553.
  • Memorie di donne, in Storia della shoah. La crisi dell'Europa, lo sterminio degli ebrei e la memoria del XX secolo, IV, Eredità, rappresentazioni, identità, Torino, UTET, 2006. ISBN 88-02-07531-X.
  • Dare forma al silenzio. Scritti di storia politica delle donne, Roma, Viella, 2007. ISBN 978-88-8334-262-2.
  • Politiche della memoria, a cura di e con Gianluca Fiocco, Roma, Viella, 2007. ISBN 978-88-8334-305-6.
  • Le donne nella modernità, Villa Verucchio, Pazzini, 2007. ISBN 88-89198-66-4.
  • Il conflitto tra memoria e storia. Appunti, in Memoria della shoah. Dopo i testimoni, Roma, Donzelli, 2007. ISBN 88-6036-127-3.
  • Sul ricordo della Shoah, Torino, Zamorani, 2010. ISBN 978-88-7158-180-4.
  • Anna Rossi-Doria, Memoria e racconto della Shoah, in Genesis, XI, n. 1-2, 2012.
  • Memoria di donne, in Storia della Shoah - Eredità e rappresentazioni della Shoah, 8° volume, pp. 25-67, in Corriere della sera inchieste, Milano, UTET e Corsera, 2019, ISSN 2038-0852 (WC · ACNP).

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Le è stato dedicato il numero 2 dell'anno 2018 della rivista Genesis dal titolo Per Anna Rossi-Doria, su viella.it, n. 2, 2018. URL consultato il 12 giugno 2023.

Note[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Scheda biografica, su sissco.it. URL consultato il 12 giugno 2023 (archiviato dall'url originale il 20 dicembre 2016).
  • Archivio Anna Rossi-Doria, su archivi.ibc.regione.emilia-romagna.it. URL consultato il 12 giugno 2023.
Controllo di autoritàVIAF (EN54163907 · ISNI (EN0000 0001 1644 8086 · SBN CFIV066085 · LCCN (ENn84094744 · BNF (FRcb12033866x (data) · J9U (ENHE987007267194705171 · WorldCat Identities (ENlccn-n84094744