Anna Leopardi

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Palazzo Leopardi a Recanati

Anna Maria dal Pero Bertini, anche nota come Anna Leopardi di San Leopardo[1] (Bologna, 18 luglio 1918Recanati, 9 settembre 2010), è stata una nobile italiana[2] nota per essere stata divulgatrice dell'eredità artistica di Giacomo Leopardi.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Anna Maria del Pero Bertini si trasferisce negli anni '30 con la famiglia a Firenze dove conosce Pierfrancesco Leopardi che sposa nel 1939.[3] La coppia successivamente si sposta a Falconara, dove risiedeva la famiglia Leopardi.

Allo scoppio della seconda guerra mondiale entra nel Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa Italiana e su direttiva della principessa Maria José del Belgio, fu incaricata dell'organizzazione dell'ospedale. Dopo l'8 settembre 1943 il suo impegno si focalizza nell'attuare delicate mediazioni al fine di salvaguardare la vita di alcuni bambini di origine ebraica a San Leopardo.[4] Nel dopoguerra entra nel Volontariato Vincenziano raccogliendo fondi per aprire a Recanati uno dei primi asili nido delle Marche.

Erede e conservatrice della biblioteca del poeta Giacomo Leopardi (composta da più di 20.000 volumi) di cui ha riscritto il catalogo, si è dedicata alla cura del patrimonio culturale leopardiano. Vice presidente del Centro Nazionale di Studi Leopardiani dal 1989 al 2007 e presidente dal 2007 al 2008[5], ha promosso nel corso degli anni iniziative di divulgazione tra i giovani dell'opera del poeta recanatese, anche all'estero. Curò l'edizione critica dell'Autobiografia di Monaldo Leopardi.[6]

Nel 1988 ricevette la visita dell'allora principe di Galles, ora Carlo III del Regno Unito.[7]

Nel 2006 per la sua attività è stata inserita nel volume pubblicato dalla Camera dei Deputati in occasione del sessantesimo anniversario dell'estensione del diritto di voto alle donne[8], contenente 24 biografie di donne illustri del XX secolo.[9]

È morta a Recanati il 9 settembre 2010.[10] L'opera di custodia della memoria famigliare è stata proseguita dal figlio Vanni Leopardi (1942-2019)[11] e dalla figlia di questi, Olimpia (n. 1967)[12].

Vita privata[modifica | modifica wikitesto]

Fu moglie del conte Pierfrancesco Leopardi (discendente di Pierfrancesco, fratello minore di Giacomo e figlio più giovane di Monaldo e Adelaide).

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Grande Ufficiale dell'Ordine al Merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 19 febbraio 1996[13]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Anna Leopardi di San Leopardo, su data.bnf.fr. URL consultato il 30 giugno 2023.
  2. ^ Vittorio Spreti e collaboratori, Enciclopedia storico-nobiliare italiana, vol. 5, Arnaldo Forni Editore, 1928, p. 262.
  3. ^ Il casanostra lunario recanatese, dalla Tip. dei Fratelli Morici, 1939. URL consultato il 29 giugno 2023.
  4. ^ RecanatiCalendario2023.pdf, su Google Docs. URL consultato il 29 giugno 2023.
  5. ^ L'eco di Bergamo - Leopardi, ci sono ancora scoperte da fare (PDF), su olschki.it.
  6. ^ MONALDO LEOPARDI, "Autobiografia". Edizione critica a cura di ANNA LEOPARDI DI SAN LEOPARDO con prefazione di ALVARO VALENTINI e postfazione di FRANCO FOSCHI - ProQuest, su www.proquest.com. URL consultato il 29 giugno 2023.
  7. ^ Il re sull'Ermo Colle, quando Carlo visitò i conti Leopardi - Marche, su Agenzia ANSA, 10 settembre 2022. URL consultato il 29 giugno 2023.
  8. ^ Giorgio Piccitto, Si spegne la contessa Leopardi, erede e custode della memoria del poeta, su NewNotizie.it, 13 settembre 2010. URL consultato il 29 giugno 2023.
  9. ^ pero bertini - Archivio repubblica - la Repubblica.it, su Archivio - la Repubblica.it, 10 settembre 2010. URL consultato il 29 giugno 2023.
  10. ^ Addio alla contessa Leopardi, custode dell'opera del poeta, su ilrestodelcarlino.it, 10 settembre 2010. URL consultato il 30 giugno 2023.
  11. ^ Morto il conte Vanni Leopardi, era discendente del poeta Giacomo, su La Stampa, 5 novembre 2019. URL consultato il 29 giugno 2023.
  12. ^ Famiglia Leopardi Archiviato il 22 febbraio 2014 in Internet Archive.
  13. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Miriam Mafai, 1946-2006 testimonianze a sessant'anni dal diritto di voto per le donne italiane, Camera dei deputati, Leonardi International, (2006) ISBN 9788888828510

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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