Angelo Nicosia

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Angelo Nicosia

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato25 giugno 1953 –
19 giugno 1979
LegislaturaII, III, IV, V, VI, VII
Gruppo
parlamentare
M.S.I. poi M.S.I.-D.N. fino al 1976, C.D.-D.N. fino al 1979
CollegioPalermo
Tipo nominaSegretario Ufficio di Presidenza - Camera dei Deputati (1976 -1979)
Incarichi parlamentari
  • Componente della VIII COMMISSIONE (ISTRUZIONE E BELLE ARTI) (III,V,VI,VII legislatura)
  • Componente della COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SUL FENOMENO DELLA MAFIA IN SICILIA (III,IV,V,VI legislatura)
  • Componente della V COMMISSIONE (BILANCIO E PARTECIPAZIONI STATALI) (IV legislatura)
  • Componente della COMMISSIONE SPECIALE PER L'ESAME DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1450 " BILANCIO DELLO STATO PER IL PERIODO 1 LUGLIO - 31 DICEMBRE 1964 " (IV legislatura)
  • Componente della COMMISSIONE SPECIALE PER L'ESAME DEL DISEGNO DI LEGGE N. 1686 " BILANCIO DI PREVISIONE DELLO STATO PER L'ANNO 1965 " (IV legislatura)
  • Componente della COMMISSIONE SPECIALE PER L'ESAME DEL DISEGNO DI LEGGE N. 4797 " CONVERSIONE IN LEGGE DEL DECRETO-LEGGE 22 GENNAIO 1968, N. 12 CONCERNENTE PROVVIDENZE A FAVORE DELLE POPOLAZIONI DEI COMUNI DELLA SICILIA COLPITI DAI TERREMOTI DEL GENNAIO 1968 (IV legislatura)
  • Componente della COMMISSIONE PARLAMENTARE PER IL PARERE AL GOVERNO SULLE NORME DELEGATE IN MATERIA DI STATO GIURIDICO DEL PERSONALE DELLA SCUOLA (VI legislatura)
  • Segretario dell'UFFICIO DI PRESIDENZA (VII legislatura)
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoMovimento Sociale Italiano poi Movimento Sociale Italiano - Destra Nazionale (fino al 1976) infine Democrazia Nazionale (fino al 1979)
ProfessioneDeputato Nazionale,Giornalista pubblicista

Angelo Nicosia (Montemaggiore Belsito, 15 novembre 1926Roma, 3 agosto 1991) è stato un politico italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Terminati gli studi Classici si iscrive alla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università di Palermo. Giornalista pubblicista, dirigente giovanile del MSI palermitano, nel 1954, all'assemblea nazionale degli studenti del MSI tenutasi a Roma, è uno dei fondatori della Giovane Italia. Ne diviene presidente dal 1955 al 1957. In seguito diviene presidente nazionale del FUAN.

Viene eletto deputato alla Camera il 26 giugno 1953 nella lista del MSI nel collegio Sicilia occidentale, e verrà riconfermato per 6 legislature consecutive, fino al 19 giugno 1979. Fece parte della Commissioni Parlamentari: Istruzione e Belle Arti, Bilancio e Partecipazioni Statali, Antimafia. Dal luglio 1976 fu deputato Segretario dell'Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati. Nel dicembre 1976 lasciò il gruppo parlamentare del MSI-DN e aderì a Democrazia Nazionale, ma in quella lista non fu rieletto nel 1979.

Componente della Commissione parlamentare Antimafia dal 1963 al 1976, fu ferito con arma da taglio il 31 maggio 1970 a Palermo in un attentato mafioso.

Poco dopo l’accoltellamento allo stomaco dell'On. Angelo Nicosia, fu fatto sparire dalla mafia il suo grande amico Mauro De Mauro, ex combattente della Repubblica Sociale Italiana, amico di Junio Valerio Borghese, nemico dei “padrini”. Che le due cose siano collegate sembra dimostrarlo anche il particolare che sia l’accoltellamento dell'On.Angelo Nicosia che il rapimento di De Mauro siano avvenuti nella stessa strada, via delle Magnolie a Palermo.

L'On. Angelo Nicosia grazie al suo attivismo in seno alla Commissione Parlamentare Antimafia, attaccò in Parlamento "il cuore del problema"; non lesinò denunce contro un sistema politico permeabile all’inquinamento mafioso e individuò nella ridondante produzione legislativa in materia edilizia , il principale appiglio per i famelici artigli dei boss. Era l’epoca del cosiddetto “sacco di Palermo”, il periodo in cui i costruttori al soldo delle famiglie mafiose devastarono la città con un’ondata di cementificazione senza precedenti.

Dell’attentato all'On.Angelo Nicosia, fu accusato un estremista comunista greco, ma per gli inquirenti e la stampa si trattò di un depistaggio, i mandanti erano certamente i boss mafiosi infastiditi dall'attivismo del deputato. L'On. Angelo Nicosia riuscì a sopravvivere all’attentato, ma i postumi di quella ferita lo tormenteranno fino alla sua scomparsa, dovuta ad una emorragia interna, il 3 agosto del 1991.

L’aggressione all' On. Angelo Nicosia avvenne in pieno giorno. Le indagini non erano approdate a nulla, anche perché a quei tempi colpire un missino non faceva notizia. Qualche tempo dopo, l'On. Angelo Nicosia riconobbe in una foto il suo assalitore: era il greco-cipriota Giorgio Tsekouris, comunista internazionale, rimasto ucciso con l’autobomba che stava preparando davanti al consolato americano di Atene, il 3 settembre dello stesso anno (1970).

In quel periodo Palermo era una delle mete dei “dissidenti greci” dal governo dei colonnelli, e le indagini appurarono che Tsekouris abitava a Palermo ed era stato visto, nei giorni precedenti l'attentato, sul luogo del ferimento dell'On.Angelo Nicosia. Gli “esuli” greci frequentavano in particolare il giornale comunista L’Ora di Palermo. In seguito il giudice Cesare Terranova archiviò le accuse, ma in precedenza si era sostenuto che l'On.Angelo Nicosia avesse scoperto che il Pci siciliano era coinvolto in storie di appalti poco chiare, storie di cui aveva parlato con il giornalista Mauro De Mauro. La mafia avrebbe quindi deciso di far sparire sia De Mauro sia Nicosia, quest’ultimo salvo solo per l’imperizia dell’attentatore. Secondo altre fonti, a ferire Nicosia fu tale Damiano Caruso, affiliato alla cosca di Riesi e morto ammazzato nel 1973.

Secondo quanto citato da Wikipedia in Seconda guerra di mafia, il deputato missino Angelo Nicosia, membro della Commissione parlamentare antimafia, viene aggredito mentre sta rincasando da uno sconosciuto a volto scoperto, che lo pugnala e poi si dà alla fuga. Nicosia rimane soltanto ferito. Inizialmente l'aggressione viene attribuita al terrorista cipriota Giorgio Tsekouris, studente universitario e militante del PCI, rimasto ucciso nell'attentato dinamitardo organizzato da lui stesso all'ambasciata americana ad Atene il 2 settembre successivo. Anni dopo, grazie alle rivelazioni di Antonino Calderone, si scoprirà che il vero esecutore materiale fu Damiano Caruso su ordine di Giuseppe Di Cristina.

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Note[modifica | modifica wikitesto]

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