Andreas Pöder

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Andreas Pöder (Merano, 6 aprile 1967) è un politico italiano, di madrelingua tedesca. È l'Obmann della Bürger Union für Südtirol, fino al 2018, portavoce in consiglio regionale del Trentino-Alto Adige, oltre che uno dei principali esponenti della corrente indipendentista della Provincia autonoma di Bolzano. Il suo orientamento politico è di centro-destra.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Ha sempre vissuto a Lana, è sposato, e ha quattro figli[1]; è giornalista radiofonico ed esperto di comunicazione. Entrato nel 1991 nel movimento fondato da Eva Klotz, ne scala presto i vertici, diventandone segretario politico nel 1995.

Nel 1996 si candida per la Camera dei deputati nella lista dell'Union für Südtirol non riuscendo ad essere eletto, ma prendendo il 9,4% dei voti nel collegio uninominale di appartenenza.

Viene eletto nel consiglio provinciale di Bolzano e regionale del Trentino-Alto Adige per la prima volta nel 1998 e riconfermato nel 2003, e poi rieletto nel 2008 e 2013. Non è stato rieletto nel 2018.

Nel 2005 Pöder è stato iscritto nel registro degli indagati per istigazione all'odio razziale. In particolare, l'accusa è quella di avere violato la legge Mancino per l'appoggio esterno fornito all'organizzazione neonazista Südtiroler Kameradschaftsring.[2][3][4] Ad accusare Pöder è stata un'intercettazione telefonica con la quale si complimentava con uno dei neonazisti dell'organizzazione per l'aggressione a un esponente della comunità ebraica. Per questo fatto è stato anche deferito ai probiviri del partito e la stessa leader dell'Union für Südtirol, Eva Klotz, lo ha duramente attaccato e condannato pubblicamente.[5]

Durante il congresso del partito nel maggio 2007, Pöder presenta una mozione che ripristina la figura dell'Obmann. La mozione passa di stretta misura[6], e - di fatto - la co-leader del movimento, Eva Klotz, venne messa ai margini. Ne seguì una scissione: la Klotz uscirà dal partito con parte del gruppo dirigente[7], per fondare Süd-Tiroler Freiheit. Alle successive elezioni provinciali l'UfS viene ridimensionata, ma Pöder risulterà comunque eletto.

Pöder poi ha fondato il partito BürgerUnion, un partito di destra. A seguito delle elezioni provinciali del 2018 è rimasto escluso dal Consiglio provinciale di Bolzano, dopo una tornata che ha visto la sua lista fermarsi all'1,3%.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano | Pöder, Andreas (Union für Südtirol), su consiglio-bz.org. URL consultato il 10 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 15 maggio 2009).
  2. ^ «L'Italia ci occupa, la nostra guida è Hitler» Alto Adige, scoperto un piccolo esercito per la liberazione del Sudtirolo. Con complicità inattese di Giusi Fasano. Pubblicato sul Corriere della Sera il 28 dicembre 2005
  3. ^ «Odio razziale»: 8 arresti e 41 indagati - Numerosi i contatti con diverse associazioni neonaziste operanti in Austria e Germania da Il sociale in Alto Adige-Archivio stampa.
  4. ^ Otto arresti e 41 indagati, tra cui un consigliere provinciale. L'accusa: istigazione all'odio razziale di Stefano Ischia. Pubblicato su Il manifesto il 24 dicembre 2005.
  5. ^ Nuovi nazisti e ambiguità sudtirolesi - da Questo Trentino n.1 del 2006.
  6. ^ (DE) „Klotz verhandelt seit Monaten mit den Freiheitlichen“, su stol.it, 5 maggio 2007. URL consultato il 7 gennaio 2009 (archiviato dall'url originale il 27 settembre 2007).
  7. ^ (DE) da stol.it Archiviato il 27 settembre 2007 in Internet Archive.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • (DE) Sito ufficiale, su andreas-poeder.net. URL consultato il 2 luglio 2006 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2006).