Andrea Oggioni

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Andrea Oggioni

Andrea Oggioni (Villasanta, 20 luglio 1930Monte Bianco, 16 luglio 1961) è stato un alpinista italiano.

«Faccia popolaresca. Non ho mai visto nessuno che, pur in così piccole dimensioni, esprimesse un così intenso concentramento di energia fisica.»

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Andrea Oggioni con l'amico Walter Bonatti

Formatosi, come molti altri alpinisti lombardi, sulle pareti della Grigna, negli anni cinquanta Oggioni si impose come uno dei più forti alpinisti italiani, diventando il più giovane "accademico" del CAI. Compì numerose prime ascensioni sulle Alpi, inizialmente in dolomiti con l'amico Josve Aiazzi, successivamente insieme a Walter Bonatti sul massiccio del Monte Bianco. Nel 1961 partecipò a una spedizione monzese al Nevado Rondoy Nord (Ande di Huayhuash Peruviane), i suoi compagni erano: Walter Bonatti, Bruno Ferrario e Giancarlo Frigieri.

«Ho passato una notte veramente tranquilla. Non che me ne fossi infischiato del maltempo, ma c'eri già tu a preoccupartene. Era dunque inutile che anch'io stessi in ansia. E dopo tutto, non c'è rimedio!»

Dallo spigolo Walker alle Grandes Jorasses, dalla Nord-Est del Badile alla Ovest di Lavaredo, le salite con il grande amico Josve Aiazzi, con Bonatti, la Nord del Roseg con Mauri, la Livanos-Gabriel in Civetta, la spedizione nelle Ande di Apolobamba e la conquista del Rondoy Norte (Cordigliera Huayhuash in Perù) insieme ad altre due cime andine.

Ma, come per Riccardo Cassin, anche per Oggioni vi furono cime negategli con discutibili motivazioni da Desio e dal C.A.I.: il K2 e il Gasherbrum IV.

Morì nel 1961, all'età di soli trentun anni, in quella che viene ricordata come la tragedia del Freney: Bonatti, Oggioni e Roberto Gallieni si unirono a una cordata di quattro alpinisti francesi per salire il pilone Centrale del Frêney: una via di salita fino ad allora inviolata, nel gruppo del Monte Bianco. Dopo aver percorso più di metà della salita, furono investiti da un'ondata di maltempo eccezionalmente prolungata, che li bloccò in parete per un'intera settimana, e impedì loro sia di salire che di scendere. Infine decisero di tentare la discesa, ma solo in tre (Bonatti, Gallieni e Mazeaud) riuscirono a giungere vivi a valle. A lanciare l'allarme a Courmayeur furono le guide alpine Gigi Panei e Alberto Tassotti che viste le condizioni climatiche proibitive e non avendo da giorni più notizie di Bonatti e compagni salirono, nella bufera, fino al bivacco de La Fourche e scoprirono qual era la destinazione della cordata italo-francese. Panei comunicò la notizia all'avvocato e alpinista Toni Gobbi e così poterono partire i soccorsi guidati da Ulisse Brunod[1]. Oggioni e tre francesi (Pierre Kohlmann, Robert Guillaume e Antoine Vieille) morirono, stroncati dal maltempo, per il freddo e lo sfinimento, prima di poter essere raggiunti dai soccorritori. "Non ce la faccio più", furono le sue ultime parole: aveva speso tutto se stesso per aiutare i compagni. Morì di notte al Colle dell'Innominata, tentando di giungere alla Capanna Gamba dove le squadre di soccorso stavano riposando, a un'ora dalla salvezza.

Dal 1948 al 1961 Andrea Oggioni prese carta e penna al termine di ogni sua ascensione per raccontarsi e confidare a se stesso le emozioni delle arrampicate compiute. Ne nacque, giorno dopo giorno, un diario poi pubblicato postumo.

Galleria d'immagini[modifica | modifica wikitesto]

Opere[modifica | modifica wikitesto]

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Insieme all'amico e compagno Josve Aiazzi è protagonista del film "La Grignetta" di Renato Gaudioso. Il filmato vinse un premio al Trento film festival del 1953.
  • Grimpeurs (2015) di Andrea Federico. Documentario sulla tragedia del Freney che vide coinvolte le cordate Bonatti-Mazeaud nel luglio del 1961.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Antonio Panei, Gigi Panei e Courmayeur, Aracne editrice, Roma, 2015, ISBN 978-88-548-8751-0

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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