Andrea Eskau

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Andrea Eskau
Nazionalità Bandiera della Germania Germania
Handbike
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Paralimpiadi estive 4 0 1

Per maggiori dettagli vedi qui

Sci di fondo
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Paralimpiadi invernali 0 4 1
Mondiali 1 0 0

Per maggiori dettagli vedi qui

Biathlon
Palmarès
Competizione Ori Argenti Bronzi
Paralimpiadi invernali 3 0 1

Per maggiori dettagli vedi qui

 

Andrea Eskau (21 marzo 1971) è una biatleta tedesca paralimpica, handbiker e sciatrice di fondo, vincitrice di tre medaglie d'oro ai giochi paralimpici estivi. Nel 2014, ha ricevuto un'altra medaglia d'oro alle Paralimpiadi invernali del 2014 a Soči, in Russia.[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

È diventata paraplegica nel 1998 quando, mentre andava a scuola, ha avuto un incidente in bicicletta. L'incidente, che ha provocato la rottura di alcune vertebre, l'ha lasciata senza l'uso delle gambe, di conseguenza utilizza la sedia a rotelle.[2]

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2013 è stata vincitrice dello sci di fondo seduta ai Campionati mondiali di sci nordico IPC. Eskau ha anche gareggiato in handbike alle Paralimpiadi del 2016 a Rio de Janeiro vincendo una medaglia d'oro nella corsa su strada H5 e portando a casa una medaglia di bronzo nella gara di cronometro su strada H4-5. Nel 2018, Eskau ha gareggiato in biathlon alla sua terza Paralimpiade invernale, dove ha vinto l'oro in entrambe le discipline 10 km e 12,5 km seduta.

Palmarès[modifica | modifica wikitesto]

Paralimpiadi estive[modifica | modifica wikitesto]

Handbike[modifica | modifica wikitesto]

Paralimpiadi invernali[modifica | modifica wikitesto]

Sci di fondo[modifica | modifica wikitesto]

Biathlon[modifica | modifica wikitesto]

Mondiali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Andrea Eskau and Anna Schaffelhuber win gold for Germany in Sochi Paralympics, su DW, 8 marzo 2014. URL consultato il 1º agosto 2022.
  2. ^ (EN) Eskau wins first nordic gold for Germany, su Paralympic, 26 febbraio 2013. URL consultato il 1º agosto 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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