Amina del Marocco

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Amina del Marocco
Principessa del Marocco
Stemma
Stemma
In carica8 aprile 1954 –
16 agosto 2012
Nome completoarabo: أمينة المغرب
TrattamentoSua Altezza Reale
NascitaAntsirabe, Madagascar, 8 aprile 1954
MorteDâr-al-Makhzen, Rabat, Marocco, 16 agosto 2012
Luogo di sepolturaMausoleo di Moulay El Hassan, Rabat, Marocco
DinastiaAlawide
PadreMuhammad V del Marocco
MadreBahia bint Antar
ConsorteIdris Al-Wazani
FigliSumaya
ReligioneSunnismo

Amina del Marocco (in arabo أمينة المغرب; Antsirabe, 8 aprile 1954Rabat, 16 agosto 2012) è stata una principessa e dirigente sportiva marocchina.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Gioventù e matrimonio[modifica | modifica wikitesto]

La principessa Amina, detta "Mina", nacque con parto cesareo nel 1954 durante l'esilio della sua famiglia ad Antsirabe, in Madagascar, unica figlia di Muhammad V e di Lalla Bahia.[1][2]

Al ritorno in patria della sua famiglia nel 1955, venne trasferita a villa Yasmina per la volontà del padre di proteggerla dagli intrighi di corte.[2] Aveva a propria disposizione una scuola elementare privata, uno zoo e un cinema.[2] Fu nominata presidentessa della Lega marocchina per la protezione dell'infanzia (LMPE) all'età di tre anni.[1]

Ebbe una severa governante tedesca, Jeanne Reiffel, e crebbe con le compagne Malika Oufkir (per undici anni), Fawzia e Rachida.[2] Nonostante la morte del padre nel 1961, non perse i propri privilegi in quanto il fratellastro Hasan II promise al re Muhammad V che avrebbe trattato Amina come una figlia.[2]

Sin da giovane praticò l'equitazione.[3] Terminata la scuola secondaria al Collège royal di Rabat, studiò filosofia all'Università Mohammed V, ma in maniera inconcludente.[1][2][3] Oltre all'arabo, padroneggiava l'inglese e il francese.[3] Il 30 marzo del 1973 sposò nel palazzo reale di Rabat lo sharif e mulay Idris Al-Wazani (1942-1999).[1]

Attività e morte[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1980 aprì una scuderia privata per l'allevamento dei cavalli presso Sidi Brini e inaugurò la Settimana del cavallo di Rabat.[4] Istituì la sezione nazionale di Special Olympics nel 1994, la prima organizzazione marocchina attiva nella sviluppo delle persone con disabilità intellettive attraverso lo sport.[5][6] Dal 1999 fino alla morte presiedette la Federazione Reale Marocchina degli Sport Equestri (FRMSE).[1]

Ricoprì la carica di presidentessa onoraria di Special Olympics Middle East-North Africa (MENA) dal 2006 al 2008.[1] Nel gennaio dello stesso anno entrò nel Consiglio Internazionale di Special Olympics e venne eletta rappresentante della MENA per quattro anni di seguito, mantenendo la carica fino al 2011.[6] Durante il suo mandato ospitò il Congresso Globale di prima classe di Special Olympics a Marrakech, nel 2010.[6]

Morì all'età di 58 anni nel 2012 al palazzo reale di Rabat, dopo meno di quattro mesi in cui fu malata di cancro ai polmoni.[1][6] Il 17 agosto si tenne il funerale nella moschea Ahl Fas e fu tumulata nel mausoleo di Moulay El Hassan.[1][7]

Patrocini[modifica | modifica wikitesto]

Amina del Marocco è stata patrona o ha ricoperto incarichi per le seguenti organizzazioni:[1]

  • Presidentessa della Lega marocchina per la protezione dell'infanzia (1957-2011);
  • Presidentessa della Federazione Reale Marocchina degli Sport Equestri (1999-2011);
  • Presidentessa dell'Organizzazione marocchina delle Madri;
  • Presidentessa dell'Organizzazione panafricana della Lotta contro l'AIDS (OPALS);[4]
  • Presidentessa onoraria dell'Associazione Hadaf;
  • Presidentessa del Comitato Organizzatore della Settimana del cavallo;
  • Presidentessa onoraria dell'Associazione Marocchina di Promozione delle Arti per i Disabili;
  • Membro onorario del Movimento Globale delle Madri;
  • Arbitro Generale della National Hurdles Competition;
  • Capo Coach della Squadra Equestre Nazionale Marocchina;
  • Institut S.A.R. Lalla Amina;
  • École Lalla Amina;
  • Lycée Lalla Amina di Meknès;
  • Maison d'Enfants Lalla Amina di Taroudant.

Discendenza[modifica | modifica wikitesto]

Amina del Marocco e Idris Al-Wazani ebbero una figlia:[1]

  • Sharifa Lalla Sumaya, sposò il 26 gennaio del 2000 Karim Tazi, pilota della Royal Air Maroc (RAM) dal 1993, con cui ebbe due figli:
    • Mulay Amin;
    • Mulay Minouche.

Titoli e trattamento[modifica | modifica wikitesto]

Ascendenza[modifica | modifica wikitesto]

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
Hasan I del Marocco Muhammad IV del Marocco  
 
Safiya bint Maimun al-Alaoui  
Yusuf ben al-Hasan  
Ruqiya al-Amrani ...  
 
...  
Muhammad V del Marocco  
... ...  
 
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Yaqut  
... ...  
 
...  
Amina del Marocco  
... ...  
 
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...  
... ...  
 
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Bahia bint Antar  
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... ...  
 
...  
 

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Onorificenze marocchine[modifica | modifica wikitesto]

Dama di Gran Cordone dell'Ordine del Trono[1] - nastrino per uniforme ordinaria
immagine del nastrino non ancora presente

Altri riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k l (EN) Christopher Buyers, MOROCCO12, su royalark.net. URL consultato il 6 luglio 2023.
  2. ^ a b c d e f (FR) Zineb El Rhazoui, Les mystères de la petite sœur d'Hassan II, su setal.net, 23 agosto 2012. URL consultato il 17 febbraio 2024.
  3. ^ a b c (FR) Décès de S.A.R. la Princesse Lalla Amina, su lematin.ma. URL consultato il 17 febbraio 2024.
  4. ^ a b (FR) Lalla Amina, Une Princesse sans chichis, su archive.wikiwix.com, 8 maggio 2014. URL consultato il 17 febbraio 2024.
  5. ^ (EN) Special Olympics Morocco, su uir.ac.ma, 12 novembre 2019. URL consultato il 17 febbraio 2024.
  6. ^ a b c d (EN) Mandy, HRH Princess Lalla Amina: April 14, 1954 – August 17, 2012, in specialolympicsblog.wordpress.com, 17 agosto 2012. URL consultato il 6 luglio 2023.
  7. ^ (EN) HRH Princess Lalla Amina dies, su mapnews.ma, 16 agosto 2012. URL consultato il 17 febbraio 2024.
  8. ^ (EN) IN MEMORIAM: HRH PRINCESS LALLA AMINA (MAR), 1954 - 2012, su inside.fei.org, 17 agosto 2012. URL consultato il 18 febbraio 2024.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN40150030583710960098 · WorldCat Identities (ENviaf-40150030583710960098