Alphonsus de Guimaraens

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Alphonsus de Guimaraens

Alphonsus de Guimaraens, pseudonimo di Afonso Henrique da Costa Guimarães (Ouro Preto, 24 luglio 1870Mariana, 15 luglio 1921), è stato un poeta brasiliano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlio di un commerciante portoghese, Albino da Costa Guimarães e della brasiliana Francisca de Paula Guimarães Alvim,[1] durante la sua infanzia subì un grande dolore a causa della improvvisa e prematura morte della sua cugina Constança.[1]

Si iscrisse, dapprima alla facoltà di ingegneria dell'università locale e successivamente, nel 1891, si trasferì a San Paolo per frequentare il dipartimento di giurisprudenza, laureandosi ad Ouro Preto nel 1893.[1]

In questo periodo di studi, collaborò con alcuni giornali locali, quali Diário Mercantil, Comércio de São Paulo, Correio Paulistano, O Estado de S. Paulo e A Gazeta.

Nel 1894 si laureò e l'anno seguente, durante un suo soggiorno a Rio de Janeiro, conobbe il celebre poeta João da Cruz e Sousa, divenendo suo amico.[2] Tre anni dopo sposò Zenaide de Oliveira, con la quale avrà quattordici figli.[1]

Alphonsus de Guimarães.

Il suo esordio letterario avvenne nel 1899 con due volumi di versi: Septenário das Dores de Nossa Senhora e Câmara Ardente e Dona Mística. Contemporaneamente intraprese la professione di giudice, che però esercitò solo per quattro anni, finendo per incappare in gravi difficoltà economiche-finanziarie, fino al 1906, quando assunse il ruolo di giudice a Mariana, lavoro che conservò per tutta la vita.[1]

Pur appartenendo al grande filone del Simbolismo brasiliano,[1] Alphonsus de Guimaraens si distinse per i suoi versi classicheggianti, cristallini e genuini, oltreché per una musicalità celebrativa ed incantevole, accostabile a quella di Verlaine e di Stéphane Mallarmé.[3]

Il poeta si allontanò anche dalle ambiguità e dai travagli tipici del Simbolismo esprimendo emozioni con accenti e caratteristiche che anticiparono il Decadentismo.[3]

La composizione dei suoi versi risultò molto curata e affine ai nuovi ritmi poetici francesi.[3]

Le sue opere principali furono: Septenário das Dores de Nossa Senhora e Câmara Ardente (1899), Dona Mística (1899), Kiriale (1902), Pauvre Lyre, Pastoral aos crentes do amor e da morte (1923), Escada de Jacó, Pulvis , Salmos da noite, Poesias (1938), Jesus eu sei que ela morreu, Viceja....[2]

Il filo conduttore dei suoi versi fu l'approfondimento della spiritualità, del significato della morte, della vita nell'aldilà, dell'amore impossibile, della solitudine.[3] Un'altra sua caratteristica principale fu quella di accostare la spiritualità alla figura femminile, considerata alla stessa stregua di un angelo e di un essere celestiale. Sotto questo aspetto, il poeta evidenziò aderenze con il neo-romanticismo.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Septenário das Dores de Nossa Senhora e Câmara Ardente (1899);
  • Dona Mística (1899);
  • Kiriale (1902);
  • Pauvre Lyre.

Postumi[modifica | modifica wikitesto]

  • Pastoral aos crentes do amor e da morte (1923);
  • Escada de Jacó;
  • Pulvis ;
  • Salmos da noite;
  • Poesias (1938);
  • Jesus eu sei que ela morreu, Viceja....

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f Alphonsus de Guimaraens nel sito e-biografias, su e-biografias.net. URL consultato il 28 ottobre 2015.
  2. ^ a b Alphonsus de Guimaraens nel sito educacao, su educacao.uol.com.br. URL consultato il 28 ottobre 2015.
  3. ^ a b c d le muse, V, Novara, De Agostini, 1964, p. 441.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

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