Alina Scholtz

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Alina Scholtz (Lublino, 24 settembre 1908Varsavia, 25 febbraio 1996) è stata un'architetta polacca, nota per i suoi lavori paesaggistici e per essere stata una pioniera dell'architettura paesaggistica nella sua patria.

Fra i suoi lavori più noti ci sono i giardini di una villa della capitale, in via Kielecka, per i quali vinse la medaglia d'argento all'Esposizione mondiale di Parigi del 1937, il cimitero commemorativo per le vittime del Massacro di Palmiry e alcuni lavori lungo l'arteria del traffico Est-Ovest di Varsavia. È stata anche uno dei membri fondatori dell'IFLA (Federazione Internazionale degli Architetti del Paesaggio).

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Alina Zofia Scholtz è nata il 24 settembre 1908 a Lublino, nel Regno del Congresso (oggi Polonia), figlia di Stanisław August Scholtz e Aleksandra Kohler. Nel 1918 iniziò a frequentare il ginnasio femminile di Lublino, dove si diplomò nel 1926, e subito dopo iniziò a lavorare in un vivaio locale[1].

S'iscrisse all'università, inizialmente seguendo un corso di laurea in Storia dell'Arte, ma presto cambiò percorso di studi, scegliendo il dipartimento di Orticoltura dell'Università delle Scienze della vita di Varsavia (in polacco: Szkoła Główna Gospodarstwa Wiejskiego (SGGW)). Nel 1928 seguì un tirocinio presso Franciszek Krzywda-Polkowski insieme a cinque colleghi e nel 1930 si trasferì nel Regno Unito per studiare pianificazione e progettazione del paesaggio inglese, dove studiò celebri giardini come quelli di Brocket Hall nell'Hertfordshire, Cator Court nel Devon, Dawyck Botanic Garden nello Scottish Borders, vicino a Peeblesshire, e Sutton Place nel Surrey[1].

La Scholtz si laureò nel 1932, con una tesi e un progetto di design relativo al Castello Reale di Varsavia, ottenendo quindi la certificazione come architetto paesaggistico. Il suo relatore era Franciszek Krzywda-Polkowski, con cui avrebbe in seguito collaborato professionalmente[1].

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1933 la Scholtz divenne assistente presso il Dipartimento di architettura e studio sui parchi del SGGW. Fra il 1933 e il 1939 si occupò di progetti relativi a residenze unifamiliari, al Palazzo Brülh di Varsavia, all'Ippodromo di Służewiec e alla Riserva naturale di Niebieskie Źródła[1]. Nello stesso periodo lavorò anche a progetti comuni, fra cui almeno due collaborazioni con Romuald Gutt[1], con cui, nel 1937, condivise la medaglia d'argento all'Esposizione mondiale di Parigi[2]. Nel 1938 la Scholtz si unì alla Società degli urbanisti polacchi[1].

Durante la Seconda guerra mondiale lavorò come orticoltrice a Żelazowa Wola, per poi tornare al SGGW alla fine del conflitto, questa volta come professoressa a contratto[1]. Insieme a Gutt progettò il Cimitero degli insorti di Varsavia e il memoriale del Cimitero di Palmiry[3].

Nel 1946 si unì all'Associazione degli Architetti Polacchi (Stowarzyszenia Architektów Polskich (SARP)), e due anni dopo fu fra i membri fondatori della Federazione Internazionale degli Architetti del Paesaggio[1].

Nel 1949 prese il posto del defunto Krzywda-Polkowski all'Biuro Odbudowy Stolicy, che sarebbe poi diventato l'Ufficio per l'urbanistica di Varsavia, col compito di occuparsi della manutenzione e valorizzazione degli spazi verdi esistenti e della progettazione di nuovi. Fra il 1948 e il 1949 collaborò con Gutt alla ristrutturazione dei Giardini Sassoni[1].

Nel 1958 collaborò a una serie di progetti abitativi con Halina Skibniewska, e nel 1959 seguì la creazione di un complesso di tre parchi pubblici nella gola del fiume Vistola, progetto poi abbandonato dopo aver effettivamente creato solo parte del primo parco. Partecipò inoltre alla progettazione dei giardini dell'ambasciata polacca a Pechino, dell'ambasciata cinese a Varsavia e di quella polacca a Pyongyang[1].

Per molti anni, la Scholtz è stata delegata polacca presso la Federazione internazionale degli architetti del paesaggio. Dal 1964 è stata coordinatrice della sezione paesaggistica presso Associazione degli architetti polacchi e l'anno seguente ha preso parte alla Commissione Artistica e di Verifica del SARP. Nel luglio 1979, un mese prima del suo pensionamento, è stata insignita dello status di "Creatrice"[1].

Morte[modifica | modifica wikitesto]

Alina Scholtz morì il 25 febbraio 1996 a Varsavia, e venne sepolta nel cimitero evangelico della città[4].

Eredità[modifica | modifica wikitesto]

A oggi, è ricordata come una delle fondatrici dell'architettura paesaggistica in Polonia e nel 2022 le è stata dedicata una piazza nel quartiere di Varsavia Śródmieście[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c d e f g h i j k Katedra Architektury Krajobrazu - Alina Scholtzówna (1908 – 1996), su web.archive.org, 9 marzo 2016. URL consultato il 28 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).
  2. ^ Ogrody w dwudziestoleciu międzywojennym. Zmierzch wielkiej tradycji - Kultura, su web.archive.org, 30 marzo 2017. URL consultato il 28 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 30 marzo 2017).
  3. ^ [https://web.archive.org/web/20160720121743/http://sowa.website.pl/cmentarium/Cmentarze/CmWPrz_24.html Cmentarium - Cmentarz Powsta�c�w Warszawy na Woli w Warszawie], su web.archive.org, 20 luglio 2016. URL consultato il 28 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 20 luglio 2016).
  4. ^ Alina Scholtz-Richert, su web.archive.org, 9 marzo 2016. URL consultato il 28 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2016).
  5. ^ KongresAK, su web.archive.org, 6 marzo 2016. URL consultato il 28 febbraio 2023 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
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