Alfredo Guanzini

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Alfredo Guanzini
Nazionalità Bandiera dell'Italia Italia
Calcio
Ruolo Attaccante
Termine carriera 193?
Carriera
Squadre di club1
1927-1932Cremonese17 (5)
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Alfredo Guanzini (Cremona, 13 luglio 1908 – ...) è stato un calciatore italiano, di ruolo attaccante.

Caratteristiche tecniche[modifica | modifica wikitesto]

Giocava come ala sinistra.

Carriera[modifica | modifica wikitesto]

Club[modifica | modifica wikitesto]

Guanzini esordì in Divisione Nazionale con la Cremonese nella stagione 1927-1928, scendendo in campo per la prima volta a Roma il 18 dicembre 1927 contro la Lazio.[1] Concluse la sua prima stagione in massima serie con tre presenze e zero reti; nella primavera-estate del 1928 disputò con la Cremonese la Coppa CONI, con sei presenze ed una rete realizzata.[2] Nel campionato seguente segnò la sua prima e unica marcatura con la Cremonese, realizzando la rete del 6-0 contro la Fiorentina il 26 maggio 1929 a Cremona.[3] L'annata 1928-1929 vide Guanzini a quota 1 gol in 3 partite giocate. Ebbe anche l'occasione di debuttare nella Serie A a girone unico alla sua prima stagione, la Serie A 1929-1930, scendendo in campo contro la Pro Patria il 6 ottobre 1929. Giocò poi in Serie B, sempre con la Cremonese, il campionato 1930-1931 prima di venir messo in lista di trasferimento nel luglio 1932.[4]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Lazio-Cremonese 2-1, su enciclopediadelcalcio.it. URL consultato l'8 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  2. ^ Unione sportiva Cremonese, oltre cento anni di storia, di Alexandro Everet e Carlo Fontanelli, GEO Edizioni, 2005, a pagina 82.
  3. ^ Cremonese-Fiorentina 6-0, su enciclopediadelcalcio.it. URL consultato l'8 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 5 aprile 2015).
  4. ^ Elenco dei calciatori italiani autorizzati a cambiare società nella prossima stagione, in Il Littoriale, 23 luglio 1932, p. 4.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]