Alfredo Bonazzi

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Alfredo Bonazzi (Atripalda, 28 febbraio 1929San Zeno di Cassola, 1º novembre 2015) è stato un poeta italiano. Condannato all'ergastolo per l'omicidio di un tabaccaio commesso nel 1960 in viale Zara a Milano, proprio in carcere, Bonazzi scopre l'amore per la cultura e la poesia, che lo porterà a vincere prestigiosi premi nazionali ed internazionali.

Nel 1973 il Presidente della Repubblica Giovanni Leone gli concede la grazia, dopo aver passato ventotto anni della sua vita tra carcere, riformatorio e manicomio criminale[1]. Nel 1975 scrive Squalificati a vita, un'inchiesta dove denuncia la tragedia di chi si trova rinchiuso nei manicomi criminali. Bonazzi si è a lungo impegnato come volontario per aiutare i carcerati. La vicenda umana di Alfredo Bonazzi è assi più tormentata di quanto dica la succinta nota biografica. Fu gravemente ferito durante i bombardamenti anglo-americani su Avellino del settembre 1943; fu testimone della violenza alla sorella diciassettenne da parte di un gruppo di soldati di stanza ad Atripalda nel '44; covò un rancore profondo verso le truppe di occupazione americane che si tradusse in azioni di sabotaggio e in veri e propri attentati. Fu questo a portarlo nel 1945 nel riformatorio di Napoli e successivamente ad una 'carriera' criminale, rispetto alla quale l'omicidio del 1960 rappresentò solo il drammatico epilogo. Questa storia è dolorosamente raccontata nel capitolo Il ragazzo di Atripalda, del volume di Alfredo Bonazzi, L'ergastolo azzurro, a cura di Teodoro Giùttari, Città Nuova, 1971, cap. quarto, pp. 97-107. I 28 anni evidentemente cumulano anche gli anni passati in riformatorio e condanne per precedenti reati.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

  • Annunciazioni: liriche, Edizioni del Forte San Giacomo, Porto Azzurro, 1969
  • Ergastolo Azzurro, Todariana, Milano, 1970
  • L'infanzia di Caino, Todariana, Milano, 1972
  • Quel giorno di uve rosse: Papa Giovanni dietro le sbarre, Cittadella editrice, Assisi, 1973
  • Squalificati a vita: inchiesta e testimonianze sui manicomi criminali italiani, Gribaudi, 1975

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Emanuela Zuccalà, Risvegliato dai lupi. Un francescano tra i carcerati , Paoline, 2004, p. 223
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