Alfonso Rotolo

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Alfonso Rotolo
NascitaNapoli, 21 maggio 1914
MorteLa Galite, 27 settembre 1941
Cause della mortecaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
Specialitàaerosiluranti
Reparto257ª Squadriglia
109º Gruppo
36º Stormo aerosiluranti
Anni di servizio1935-1941
Gradocapitano
Guerreguerra civile spagnola
seconda guerra mondiale
Battaglieoperazione Halberd
Decorazionivedi qui
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare,[1]
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Alfonso Rotolo (Napoli, 21 maggio 1914La Galite, 27 settembre 1941) è stato un militare e aviatore italiano, particolarmente distintosi nella specialità aerosiluranti della Regia Aeronautica durante la seconda guerra mondiale. Per il suo comportamento nell'ultima missione fu decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Il Savoia-Marchetti S.M.84 in versione aerosilurante.

Nacque a Napoli il 21 maggio 1914.[1] Dopo aver conseguito il diploma di maturità classica, nel 1935 si arruolò nella Regia Aeronautica come ufficiale di complemento, venendo promosso sottotenente l'anno successivo e assegnato in servizio presso il 30º Stormo Bombardamento Terrestre.[2] Rimasto in servizio dietro sua domanda, nel novembre 1937 partì volontario per combattere nella guerra di Spagna, prestandovi servizio per nove mesi e ottenendo una promozione per merito di guerra.[2] Rientrato in Italia nel luglio 1938, fu assegnato in servizio nel 33º Stormo Bombardamento Terrestre nelle cui fine prese parte, nell'aprile 1939, alle operazioni di sbarco e conquista dell'Albania.[2] Transitato nel 38º Stormo Bombardamento Terrestre fu promosso tenente, dove si trovava all'atto dell'entrata in guerra del Regno d'Italia, avvenuta il 10 giugno 1940.[2] Combatte dapprima sui cieli del Mediterraneo, e poi sul fronte greco-albanese.[2] Decorato con una medaglia di bronzo al valor militare fu promosso capitano il 6 febbraio 1941, assumendo nel contempo il comando della 257ª Squadriglia, 109º Gruppo, 36º Stormo aerosiluranti, equipaggiato con i nuovi Savoia-Marchetti S.M.84.[2]

L'attacco al convoglio Halberd[modifica | modifica wikitesto]

Il 27 settembre 1941 alle 08:18 un ricognitore italiano individuò un gruppo di navi britanniche al largo dell'isola La Galite, 80 km a nord della Tunisia e lanciò l'allarme. Venne indicata la presenza di una portaerei, una nave da battaglia, quattro incrociatori e altre navi minori.[3] Si trattava del convoglio Halberd partito da Gibilterra con lo scopo di rifornire Malta,[3] e composto in realtà dalla portaerei Ark Royal,[4] dalle navi da battaglia Prince of Wales, Rodney e Nelson, e da cinque incrociatori.[5] Completavano la potente formazione navale i 18 cacciatorpediniere di scorta.[5]

Le condizioni meteorologiche non erano buone,[3] ma alle 12:15 undici aerosiluranti S.M.84 del 36º Stormo decollarono su allarme dall'aeroporto di Decimomannu.[4] Il colonnello Riccardo Hellmuth Seidl comandante dello stormo pilotava uno degli aerei alla testa del 109º Gruppo, mentre il maggiore Arduino Buri guidava il 108º Gruppo.[4] Si unirono alla missione altri undici aerosiluranti S.79 del 130º Gruppo decollati quasi mezz'ora prima dal vicino aeroporto di Cagliari-Elmas. La scorta era composta da aerei da caccia Fiat C.R.42 Falco del 24º Gruppo (XXIV Gruppo).[4].

Durante il volo, i gruppi si separarono[3] anche per le cattive condizioni meteorologiche. Essendo gli S.M.84 più veloci, furono i primi ad arrivare sulle navi inglesi. Il 108º Gruppo del maggiore Buri, composto da cinque S.M.84 fu il primo ad avvistare[4] il convoglio inglese e alle 13:00 attaccò.[5] Colpito dalla contraerea il velivolo del ten. Danilo Barro entrò in collisione con quello del cap. Alfonso Rotolo ed entrambi precipitarono in mare, mentre quello del sott. ten. Pier Vincenzo Morelli fu abbattuto dopo il lancio del siluro.[4] Malgrado il sacrificio degli equipaggi, nessun bersaglio venne colpito.[5]

Seidl arrivò insieme agli altri quattro aerosiluranti del 109º Gruppo per secondo[6] e alle 13:30 ordinò l'attacco. L'aereo del capitano Giusellino Verna[6] venne abbattuto dai caccia inglesi Fairey Fulmar di scorta che tentarono di impedire l'avvicinamento degli aerei italiani.[6] Il colonnello Seidl insieme all'aereo del capitano Bartolomeo Tomasino proseguirono sotto il fuoco nemico l'attacco alla HMS Nelson. La nave venne colpita da un siluro e danneggiata gravemente, secondo alcune fonti da Seidl[5], ma entrambi gli aerei vennero abbattuti dall'antiaerea della ''Prince of Wales[6] e dello Sheffield[5].

Alla fine delle diverse ondate, furono sette gli aerei italiani abbattuti. Seidl, Tomasino,[7] Rotolo[1] e Verna[8] morirono quel giorno e insieme a loro cadde il sergente maggiore Luigi Valotti che, con il suo caccia Fiat C.R.42 Falco, aveva tentato di distrarre l'artiglieria antiaerea compiendo evoluzioni acrobatiche sopra le navi finendo a sua volta abbattuto e ucciso.[5] A tutti e quattro i piloti degli aerosiluranti venne assegnata la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria,[6] mentre a Valotti quella di bronzo.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Comandante di squadriglia aerosilurante, forte combattente ed animatore, riaffermando brillanti doti di pilota e di comandante, trascinava in magnifica gara di ardimento i gregari,che con superbo sprezzo del pericolo, superando il formidabile fuoco di sbarramento contraereo e navale ed i rabbiosi attacchi della caccia avversaria, si scagliavano contro la squadra inglese. Armato del suo coraggio e della sua ferrea volontà di colpire gli obiettivi assegnati, riusciva col proprio reparto ed affondare varie unità nemiche, danneggiandone gravemente altre, che erano costrette a ripiegare alle basi. Non faceva ritorno, ma col suo sacrificio toccava le più alte vette dell’umano ardire. Cielo del Mediterraneo Centrale, acque dell’isola de la Galitè, 27 settembre 1941
— Regio Decreto 14 novembre 1941.[9]
Medaglie di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Capo equipaggio di velivolo da bombardamento, partecipava a diverse azioni di guerra dimostrando alto spirito combattivo. In azioni di bombardamento su obiettivi ben difesi da intensi e precisi sbarramenti contraerei, incurante del fuoco nemico, con calma e decisione portava a termine le missioni affidategli, conseguendo brillanti risultati e ritornando più volte alla base con il velivolo colpito. Cielo del Mediterraneo e della Grecia, luglio 1940-marzo 1941
— Regio Decreto 2 dicembre 1941.[10]
avanzamento per merito di guerra - nastrino per uniforme ordinaria
avanzamento per merito di guerra

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]


Fonti[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 251.
  2. ^ a b c d e f Combattenti Liberazione.
  3. ^ a b c d Gori 2006, p. 17.
  4. ^ a b c d e f Gori 2006, p. 18.
  5. ^ a b c d e f g Surfcity.
  6. ^ a b c d e Gori 2006, p. 20.
  7. ^ Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 117.
  8. ^ Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare 1969, p. 278.
  9. ^ Bollettino Ufficiale 1941, disp.48, pag.2279, e Bollettino Ufficiale 1942, disp.8, pag.364.
  10. ^ Supplemento ordinario alla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n.265 del 9 novembre 1942, pag.5.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • (EN) Chris Dunning, Combat Units of the Regia Aeronautica. Italia Air Force 1940-1943, Oxford, Oxford University Press, 1988, ISBN 1-871187-01-X.
  • Cesare Gori, Ali d'Italia n.21. Savoia-Marchetti S.M.84, Torino, La Bancarella Aeronautica, 2006.
  • I Reparti dell'Aeronautica Militare Italiana, Roma, Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, 1977.
  • Giulio Lazzati, Stormi d'Italia - Storia dell'aviazione militare italiana, Milano, Ugo Mursia Editore, 1975, ISBN 978-88-425-4079-3.
  • Mirko Molteni, L'aviazione italiana 1940-1945 – Azioni belliche e scelte operative, Bologna, Odoya, 2012, ISBN 978-88-6288-144-9.
  • Gianni Rocca, I disperati - La tragedia dell'aeronautica italiana nella seconda guerra mondiale, Milano, A. Mondadori, 1993, ISBN 88-04-44940-3.
  • Franco Pagliano, Aviatori italiani: 1940-1945, Milano, Ugo Mursia Editore, 2004, ISBN 88-425-3237-1.
  • Franco Pagliano, Storia di diecimila aeroplani, Milano, Edizioni Europee, 1954.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.
Periodici
  • Fabio Bianchi e Antonio Marazziti, Gli aerosiluranti italiani 1940-1945. I reparti, le macchine, le imprese, in Storia Militare Dossier, n. 14, Parma, Ermanno Albertelli Editore, giugno 2014.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]