Alfiero Mezzetti

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Alfiero Mezzetti
SoprannomeMariani
NascitaPerugia, 17 luglio 1910
MorteMondovì, 18 aprile 1939
Cause della morteIncidente aereo
Dati militari
Paese servitoBandiera dell'Italia Italia
Forza armataRegia Aeronautica
CorpoAviazione Legionaria
SpecialitàCaccia
Anni di servizio1934-1939
GradoCapitano pilota
GuerreGuerra civile spagnola
Comandante di26ª Squadriglia del XVI Gruppo Caccia Terrestre "La Cucaracha"
Decorazioniqui
Studi militariRegia Accademia Aeronautica di Caserta
dati tratti da Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare[1]
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Alfiero Mezzetti (Perugia, 17 luglio 1910Mondovì, 18 aprile 1939) è stato un aviatore e militare italiano, che come capitano pilota della specialità caccia, partecipò come comandante di squadriglia alla guerra di Spagna. Deceduto in un incidente aereo fu decorato di Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[1].

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Perugia il 17 luglio 1910. Dopo aver conseguito il diploma magistrale,[2] all'età di vent'anni si arruolò nella Regia Aeronautica, venendo ammesso a frequentare la Regia Accademia Aeronautica di Caserta, Corso Ibis. da cui uscì dopo tre anni (1933) con il grado di sottotenente pilota. Nel corso del 1934, dopo aver conseguito il brevetto di pilota militare, giunse la successiva promozione a tenente. Subito assegnato ad un reparto caccia, il 1º Stormo basato sull'aeroporto di Campoformido, entrò a far parte di una squadriglia d'alta acrobazia, denominata anche "Squadriglia folle". Nell'ottobre del 1936 la squadriglia[N 1] si esibì a Roma in onore della Missione Aeronautica Tedesca. La perfetta esibizione di acrobazia collettiva effettuata in quella circostanza suscitò l'ammirazione del capo della delegazione tedesca generale Erhard Milch.[N 2]

Poco tempo dopo partì volontario[3] per la guerra di Spagna, arrivando a Siviglia il 1º gennaio 1937. Il 3 agosto di quell'anno assunse il comando della 26ª Squadriglia[4] da caccia inquadrata nel XVI Gruppo "La Cucaracha"[4] dell'Aviazione Legionaria. Durante i diciotto mesi di permanenza in terra iberica, effettuò 550 ore di volo,[N 3] conseguendo una singola vittoria accertata, e venendo insignito di due Medaglie d'argento al valor militare.[N 4] Rientrato in patria nel giugno 1938 fu assegnato all'aeroporto torinese di Caselle, per essere poi trasferito sul campo d'aviazione di Mondovì.

Il 18 aprile 1939,[5] mentre effettuava un volo di allenamento insieme al capitano pilota Giuseppe Majone,[5][N 5] l'aereo di quest'ultimo entrò in collisione con il suo C.R.32 poco dopo il decollo, a trecento metri di quota. Investito in coda dal "C.R.32" di Majone il suo aereo divenne ingovernabile, e precipitò a terra privo della parte posteriore.[5] Non avendo potuto far uso del paracadute, rimase ucciso[N 6] nell'urto del velivolo con il terreno.[5]

Il 22 maggio 1939 il governo tedesco gli concesse la Croce dell'Ordine dell'Aquila tedesca, mentre il Comune di Foligno decreterà solenni onoranze funebri, gli dedicherà una lapide nel civico Palazzo e gli intitolerà il viale della Stazione ferroviaria. Inoltre, con Regio Decreto del 6 maggio 1940, venne insignito della Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[N 7]

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per l’affermazione degli ideali fascisti, già brillantemente distintosi in centosettantuno azioni belliche e più volte decorato al valore, compiva, alla testa del suo reparto, altre 200 audaci incursioni sul territorio nemico, dando rinnovate prove del suo grande coraggio e della sua spiccata abilità professionale. Effettuava arditissimi mitragliamenti a volo rasente e sosteneva duri combattimenti con la caccia nemica, comportandosi sempre da valoroso. Pilota da caccia di insuperabile audacia, con spirito di sacrificio pari al suo valore, sempre primo fra i primi, apportava, con la sua azione abile ed aggressiva, il più valido contributo alle migliori affermazioni dell’ala legionaria in terra straniera, abbattendo un apparecchio nemico individualmente e molti altri in collaborazione. Luminoso esempio di sommo eroismo e di suprema abnegazione.Cielo di Spagna, luglio 1937 - maggio 1938.[6]»
— Regio Decreto 6 maggio 1940[1]
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
— 2 settembre 1939
Medaglia d'argento al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per l'affermazione degli ideali fascisti, comandante di squadriglia da caccia nello spazio di poco più di tre mesi compiva 124 missioni di guerra sempre alla testa del proprio reparto che conduceva ad audacissimi mitragliamenti a terra, a difficili scorte ed a numerosi combattimenti aerei. Agiva con audacia ed intelligente iniziativa, realizzando personalmente 5 vittorie e 2 collettive. Cielo di Spagna, 31 marzo-15 luglio 1937-XV.»
— Regio Decreto 28 marzo 1938
Medaglia di bronzo al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Volontario in missione di guerra per l'affermazione degli ideali fascisti, partecipava a numerose azioni di crociera e scorta alle formazioni da bombardamento e ricognizione nell'interno del territorio nemico dimostrandosi in ogni occasione combattente audace e di alte virtù militari, Cielo di Spagna, aprile-maggio 1937-XV

Onorificenze straniere[modifica | modifica wikitesto]

Croce di Cavaliere di III classe dell'ordine dell'Aquila tedesca - nastrino per uniforme ordinaria

Note[modifica | modifica wikitesto]

Annotazioni[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Equipaggiata con sei caccia Fiat C.R.32.
  2. ^ Il generale Milch si complimentò vivamente con Mezzetti e gli altri piloti della squadriglia, che ricevettero anche i complimenti di Sua Altezza Reale il Duca d'Aosta.
  3. ^ Suddivise in ricognizioni, scorte a bombardieri, combattimenti aerei collettivi e individuali.
  4. ^ Inoltre ricevette numerosi encomi e fu proposto per l'avanzamento al grado di maggiore.
  5. ^ Asso dell'Aviazione Legionaria con sette vittorie accertate.
  6. ^ Nella sua casa di Foligno lasciò il padre Alceste, la madre Cinzia e due sorelle.
  7. ^ In quella stessa data anche Giuseppe Maione ricevette la stessa decorazione.

Fonti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giorgio Apostolo, Ali d'Italia n.4 Fiat CR.32, Torino, La Bancarella Aeronautica, 1996.
  • Ruggero Bonomi, Viva la Muerte. Diario dell'"Aviacion del El Tercio", Roma, Ufficio Editoriale Aeronautico, 1941.
  • Giulio Lazzati, Stormi d'Italia - Storia dell'aviazione militare italiana, Milano, Ugo Mursia Editore, 1975, ISBN 978-88-425-4079-3.
  • (EN) Alfredo Logoluso, Fiat CR.32 Aces in Spanish Civil War, Botley, Osprey Publishing Company, 2010, ISBN 978-1-84603-983-6.
  • Ufficio Storico dell'Aeronautica Militare, Testi delle motivazioni di concessione delle Medaglie d'Oro al Valor Militare, Roma, Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, 1969.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]